Una riflessione sui fatti di Rifredi

Vincenzo Musacchio: “I subappalti aprono le porte all’ingresso delle mafie nel settore pubblico e privato"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 febbraio 2024 08:13
Una riflessione sui fatti di Rifredi

Di Vincenzo Musacchio *

L’art. 119 del nuovo codice dei contratti pubblici - attualmente in vigore - non prevede il divieto di subappalto già subappaltato! Questo significa che ogni subappaltatore può a sua volta affidare a terzi l’esecuzione di una parte delle prestazioni o delle lavorazioni oggetto del contratto di appalto, con organizzazione di mezzi e rischi a carico del subappaltatore. Siamo in presenza del cosiddetto “subappalto a cascata”. Questa norma, di fatto, crea un’autostrada alle imprese mafiose per entrare nel settore delle opere pubbliche ma anche nel privato.

Questo accade anche perché c’è una perdita di controllo non solo da parte del committente e del direttore dei lavori ma finanche della stessa impresa principale. In una simile circostanza chi potrebbe impedire l’eventuale ingresso di imprese mafiose? L’impresa aggiudicataria non coordina più le attività tra tutte le imprese subappaltatrici e sub-subappaltatrici. Questa situazione assurda comporta rischi evidenti. Ci sarà sicuramente lavoro nero. Peggioramento della qualità dell’opera.

Scarsa o assente sicurezza nel cantiere. Rischio altissimo di riciclaggio di denaro sporco poiché è noto che le mafie utilizzino anche il subappalto per ripulire la grande quantità di denaro che proviene dai loro affari illeciti. Le mafie spesso riciclano il denaro fatturando in nero gran parte della manodopera e delle forniture utilizzate per quei lavori. La maggiore presenza delle organizzazioni criminali sul mercato (ad esempio nel settore dei lavori edili, con committenza sia pubblica che privata) è un dato di fatto confermato da numerose inchieste della magistratura.

Questa contaminazione del mercato determina spesso anche morti sul lavoro dovute soprattutto alla mancanza di normative di prevenzione degli infortuni sul lavoro. I subappalti regolamentati in questo modo saranno gli angoli oscuri dove spesso continueranno ad infiltrarsi le mafie. Prima lo comprenderemo e prima eviteremo tante morti innocenti.

* Vincenzo Musacchio è criminologo forense, giurista, associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies di Newark (USA).È ricercatore indipendente e membro dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. Nella sua carriera è stato allievo di Giuliano Vassalli, amico e collaboratore di Antonino Caponnetto, magistrato italiano conosciuto per aver guidato il Pool antimafia con Falcone e Borsellino nella seconda metà degli anni Ottanta.È tra i più accreditati studiosi delle nuove mafie transnazionali.

Esperto di strategie di lotta al crimine organizzato. Autore di numerosi saggi e di una monografia pubblicata in cinquantaquattro Stati scritta con Franco Roberti dal titolo “La lotta alle nuove mafie combattuta a livello transnazionale”. È considerato il maggior esperto europeo di mafia albanese e i suoi lavori di approfondimento in materia sono stati utilizzati anche da commissioni legislative in ambito europeo.

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