Turista derubata in centro: il piano del borseggiatore, con una complice

Gli agenti sono stati allertati da due baristi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 maggio 2018 14:42
Turista derubata in centro: il piano del borseggiatore, con una complice

L’episodio è avvenuto domenica pomeriggio in via de’ Pecori. Recuperato il borsello con i documenti e il denaro, restituiti alla proprietaria. Pensava di averla fatta franca prendendo il denaro e gettando il portafogli appena rubato a una turista nel cestino del bagno di un bar del centro. Ma il ladro non è sfuggito agli agenti di Polizia Municipale che, allertati dai baristi, lo hanno denunciato e recuperato la refurtiva. Intorno alle 17 gli agenti del Reparto antidegrado in servizio in centro storico sono stati allertati da colleghi in divisa che avevano ricevuto una segnalazione da due baristi di piazza Duomo.

Questi avevano recuperato nel cestino del bagno del locale un portafoglio appena gettato da un uomo che erano riusciti a bloccare. I due dipendenti del bar infatti lo avevano riconosciuto come una persona abitualmente dedita a borseggi e per questo lo avevano seguito nel bagno del locale dove lo hanno visto gettare il portafoglio. I baristi si sono quindi messi all’inseguimento dell’uomo fino a via de’ Pecori dove hanno raggiunto e fermato il ladro.

Qui sono arrivati anche gli agenti della Polizia Municipale che hanno preso in consegna il portafoglio, contenente i documenti personali e le carte di credito intestate a una donna trevigiana. L’uomo, privo di documenti, è stato accompagnato presso i locali del Reparto e successivamente, dalla fotosegnalazione, è emerso che si tratta di un 49enne di nazionalità algerina. Durante la perquisizione gli agenti hanno trovato 500 euro che sono stati sequestrati. Rintracciata anche la proprietaria del portafoglio, un medico di Trento che durante il fine settimana aveva soggiornato in centro. La donna, quando è stata avvisata telefonicamente dagli agenti, stava tornando a Trento in treno e ancora non si era accorta del furto.

Dalle sue parole la Polizia Municipale ha ricostruito la vicenda. Il medico poco prima della partenza aveva assistito a un episodio strano: mentre stava consumando il pranzo in un bar del centro, aveva prestato soccorso a una donna che si era sentita male lasciando per qualche minuto la sua borsa incustodita. Probabilmente è stato in questo breve lasso di tempo che il ladro è passato all'azione sottraendo dalla borsa il portafoglio: il medico ha riferito di aver avuto sicuramente oltre 400 euro in contanti.

Sembrerebbe che la donna all'interno del bar fosse una complice del ladro e che avesse finto il malore per distrarre la vittima prescelta. Avvisato il pubblico ministero di turno ha disposto la denuncia per furto aggravato. La proprietaria del portafoglio, una volta arrivata ha destinazione, ha presentato la denuncia di furto inoltrandola poi alla Polizia Municipale di Firenze che a breve le invierà documenti e denaro.

“Ogni giorno-afferma sconsolato Jacopo Alberti, Consigliere regionale e Portavoce dell’Opposizione-le cronache cittadine sono “ricche” di resoconti allarmanti in merito ad una crescente microcriminalità che sta, purtroppo, sempre più dilagando a Firenze.” “La criticità è talmente palese-prosegue il Consigliere-che, a nostro avviso, riunioni come quelle convocate, sul tema, dal Sindaco Nardella siano del tutto inutili, poiché non è con le chiacchiere che si combattono i delinquenti.” “Da sempre, anche con specifici atti consiliari, respinti categoricamente dal Pd -precisa Alberti-abbiamo cercato di proporre soluzioni concrete per contrastare un fenomeno che rischia di diventare endemico.” “Occorrono, infatti-sottolinea l’esponente leghista- immediatamente più uomini e fondi per la sicurezza in città e magari, come da noi ripetutamente chiesto, potenziare le aliquote dell’Esercito nell’ambito del noto progetto Strade sicure.

“Tavole rotonde o eventi similari -conclude seccamente Jacopo Alberti- sono solamente delle ininfluenti passerelle che vanno bene per le sfilate del Pitti; non parteciperò mai, dunque, a dibattiti che analizzino tematiche talmente lampanti che, lo ripeto, necessitano assolutamente di fatti concreti e non di parole al vento…”

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