Tramvia: bocciato il ricorso al Tar

Mario Razzanelli: “Ricorrerò al Consiglio di Stato”. MoVimento 5 Stelle: “Incomprensibili le motivazioni”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 aprile 2021 13:38
Tramvia: bocciato il ricorso al Tar

“Apprendo dalla lettura della Sentenza TAR sul mio ricorso contro la nuova linea tramviaria Libertà-Bagno a Ripoli, che i consiglieri comunali – commenta il capogruppo di Forza Italia Mario Razzanelli – non hanno legittimazione a richiedere l’annullamento di una decisione della propria amministrazione e che, quindi, il controllo finale della giustizia amministrativa sui provvedimenti amministrativi richiesto dalle opposizioni non è possibile.

Non entro nel merito tecnico della questione, la vedranno meglio i miei avvocati che sono già al lavoro per appellare in Consiglio di Stato in tempi rapidissimi, osservo solo che il TAR di Firenze ha citato – prosegue Razzanelli – un precedente che riguarda il (ben) diverso caso di un Piano colore del centro storico (le gradazioni di colore da utilizzare sui palazzi) di un paese di 2000 (rispettabilissime) anime, che non danneggiava nessuno se non il gusto personale di qualche architetto.

Qui invece il tram, a tacere di altro, fa vibrare interi palazzi, compromettendo la qualità della vita di migliaia di persone, e si pretende di realizzare un grande ponte sull’Arno senza alcun approfondimento degli aspetti ambientali.

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Devo domandarmi – continua il capogruppo di Forza Italia – quale Democrazia non accetta il controllo giudiziario degli organi amministrativi, tanto più in presenza di decisioni sulla tutela dell’ambiente, ove la legislazione comunitaria riconosce una sostanziale ed incondizionata apertura ed una soglia di precauzione anticipata.

Mi chiedo: non sarà il caso che il sottoscritto ha esattamente colpito nel segno quando ha dimostrato che lo stesso Organo – il Comune – ha presentato il progetto e lo ha anche valutato in sede di VIA, delegando la funzione ai propri dirigenti che vengono poi confermati/premiati dalla politica? E tutto questo – conclude Mario Razzanelli – in palese contrasto con i principi del valutatore indipendente e del controllore/controllato. Sono sicuro che il Consiglio di Stato farà Giustizia”.

“Un singolo cittadino, già consigliere comunale, anche se con la casa o l’ufficio nei pressi del tracciato, non è legittimato a presentare il ricorso al Tar contro un atto autorizzativo legato a un opera pubblica come la tramvia”. “Sembrano queste le motivazioni con cui il Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana dichiara inammissibile “per difetto di legittimazione del ricorrente” il ricorso presentato da Razzanelli contro “l’esclusione della valutazione di impatto ambientale per il progetto della linea 3.2.1 della tramvia”.

In questo modo – dichiara il capogruppo del Movimento 5 Stelle Roberto De Blasi – ci sembra che il Tar affermi un principio che, piuttosto che pronunciarsi sulla validità degli atti della Giunta di Palazzo Vecchio, escluda il diritto di un cittadino che contestiamo, ritenendolo ingiusto”.

“Nel merito – prosegue il consigliere del Movimento 5 Stelle Lorenzo Masi – abbiamo dimostrato più volte, con diversi atti, che una linea preferenziale di autobus a idrogeno farebbe benissimo le veci della assurda linea 3.2, oltre al fatto di essere più economica e sicuramente più funzionale, non prevederebbe i disagi dei cantieri per cittadini e attività commerciali e soprattutto non sacrificherebbe centinaia di alberature secolari e in perfetta salute oltre alla costruzione di un nuovo ponte sull’Arno.

Il diritto dei cittadini ad appellarsi nelle sedi opportune per mettere in discussione la legittimità di un procedimento amministrativo è sacrosanto, ne va dell’osservanza dei valori democratici cui fa riferimento il nostro ordinamento”.

“Sosteniamo politicamente e non solo – concludono De Blasi e Masi – la volontà dichiarata dal Cittadino Consigliere Mario Razzanelli di voler ricorrere al Consiglio di Stato per il riconoscimento di un principio sacrosanto e con l’auspicio che l’istruttoria dia un esito riferibile alla validità o meno delle procedure amministrative adottate dalla Giunta di Palazzo Vecchio piuttosto che dichiarare “inammissibile” l'istanza di un cittadino di Firenze”.

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