Tramvia e Linea 14: verso Careggi senza navette, con il rischio trappola

Gli autisti: "Mettere più vetture per farle stare ancora intrappolate tra Piazza Indipendenza e Piazza Stazione, è un paradosso!"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 gennaio 2016 14:56
Tramvia e Linea 14: verso Careggi senza navette, con il rischio trappola

Il 23 gennaio le navette sperimentali per Careggi interrompono il servizio. E' stato deciso di terminare la sperimentazione avviata il 15 settembre scorso basata sullo stop delle linee 8, 14, 56 e 60 in via Vittorio Emanuele II e sull’interscambio con le navette 58B (verso via Niccolò da Tolentino) e 58C (direzione Careggi). Il collegamento con l’area ospedaliero sarà assicurato dalla linea 14 che tornerà a transitare sui consueti itinerari fino ai capolinea di piazza di Careggi (14C) e di via Niccolò da Tolentino (14B) diventando per i passeggeri dei bus 8, 56 e 60 una sorta di navetta.

“Grazie alle risorse liberate allo stop della sperimentazione sarà possibile potenziare il sevizio – sottolinea Stefano Giorgetti – aumentando il numero dei bus sulla linea 14”. Molto ridotto anche il numero delle soste dei bus, che passeranno da 485 a 142 al giorno.Il Segretario Aziendale FIT-CISL, Gianluca Mannucci: “Le parole dell’Assessore Giorgetti, in merito al prossimo potenziamento della linea 14 dopo la cessazione delle navette per Careggi, rischiano di creare false aspettative nell’utenza di Ataf, poiché non bastano alcune vetture in più a migliorare il servizio. Come FIT-CISL lo diciamo da mesi”.

"Se si investono altre risorse pubbliche nel miglioramento del servizio, si intervenga sui percorsi, i quali devono essere tutelati e liberati dalla sosta selvaggia, e sugli incroci principali, che devono essere regolati in modo da favorire il trasporto pubblico. Mettere più vetture sul 14 per farle stare ancora intrappolate tra Piazza Indipendenza e Piazza Stazione, è un paradosso!"

"Ben venga l’aumento del servizio, ma questo deve essere accompagnato da un aumento del personale di guida (tuttora carente), un miglioramento dei tempi di percorrenza (con l’adozione dei cuscinetti ai capolinea per il ripristino del servizio) e dal controllo della viabilità. Vista la recente situazione ambientale, in caso di restrizioni al traffico privato, sarebbe saggio investire adesso queste risorse per sostenere un concreto miglioramento del servizio, invitando al bisogno i cittadini all’uso del trasporto pubblico. Stando così le cose, tutto rischia di diventare uno sterile spot.

Lo dimostra come si sia interrotto da troppo tempo il confronto sul servizio Ataf, mentre la città ha invece un estremo bisogno di un servizio all’altezza, così come c’è la necessità di una maggiore sicurezza sulle vetture. Come FIT-CISL rinnoviamo ancora una volta la nostra disponibilità al confronto immediato, per studiare le soluzioni necessarie, divenute ormai non più rimandabili".  

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