Tramvia a Sesto: i commercianti vogliono il capolinea in centro

Confcommercio spinge per questa collocazione per ridare ossigeno al cuore nevralgico dello shopping. Due le ipotesi: in via Gramsci (nei pressi della sede Asl “Scatola Nera”) o in via Giusti (Giardini Pubblici della Ragnaia)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 luglio 2019 19:20
Tramvia a Sesto: i commercianti vogliono il capolinea in centro

“Sulla questione tramvia, apprezziamo molto l’impegno dell’Amministrazione Comunale di Sesto Fiorentino nel farne prolungare il percorso oltre il Polo universitario, per toccare la città. A questo punto, però, fatto 30 si potrebbe fare 31: perché non arrivare fino al centro?”. A dirlo è il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, dopo un confronto con alcuni imprenditori del terziario sestese.

L’arrivo della tramvia sarebbe un toccasana per la città e la sua rete di imprese di vicinato, oggi di fatto tagliate fuori dalle vie di più alta percorrenza”, chiarisce Marinoni. “Per quanto vicino a Firenze e popolato, dal punto di vista economico il centro di Sesto sta rischiando di diventare marginale rispetto ad altri poli di attrazione, come i grandi centri commerciali limitrofi che si affacciano verso l’area fiorentina. La tramvia potrebbe riportare gente e ridare ossigeno alle imprese”.

“Confidiamo che il Comune voglia impegnarsi per completare con questo tassello l’operazione tramvia: è questo il momento giusto per farlo proponendo le modifiche al tracciato in fase progettuale. Entro breve, infatti, sarà scelto il tracciato definitivo e vorremmo che fosse inclusa una nuova fermata in via Gramsci (nei pressi della sede Asl “Scatola Nera”) o in via Giusti (Giardini Pubblici della Ragnaia). Il capolinea, individuato ora in viale dei Mille presso l’istituto Calamandrei, è troppo lontano dal cuore nevralgico dello shopping sestese”, dice il direttore della Confcommercio Toscana. “L’esperienza positiva della linea T1ci dice che gli effetti positivi della tramvia per il tessuto commerciale sono tangibili. Perdere quest’opportunità senza almeno averci provato sarebbe imperdonabile. Comprendiamo che ci siano delle difficoltà nell’intervenire in un contesto urbano, ma contiamo che possano essere superate”.

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