Toscana Centro, Pronto Soccorso: disagi e lunghe attese

Complice il clima rigido e i picchi influenzali, a dura prova il lavoro di tutti gli operatori sanitari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 dicembre 2016 15:53
Toscana Centro, Pronto Soccorso: disagi e lunghe attese

I pronto soccorso di tutta l'azienda nessuno escluso, starebbero vivendo da tempo in una situazione di quotidiano sovraffollamento, con l'aumento dei pazienti in attesa di destinazione, che "stazionano nelle barelle nei corridoi anche per più di 48 ore in attesa di ricovero".

La segreteria Fp Cgil aziendale della Usl Centro chiede interventi urgenti da parte dell'azienda: "Tutti i D.E.A. Aziendali ed in particolare quelli di Prato ed Empoli, hanno vissuto delle situazioni di vera e propria emergenza per poter riuscire a garantire un servizio efficiente e rispondere alle numerosissime richieste d'assistenza da parte dei pazienti, molti con patologie croniche gravi, costringendo tutti gli infermieri e gli operatori sanitari a lavorare in condizioni di elevato rischio clinico.

La chiusura dei Pronto Soccorso di Castelfiorentino e Fucecchio con il vertiginoso aumento del bacino d'utenza per il presidio Empolese e l'aumento di più di 6000 accessi registrati nel 2016 per il presidio Pratese, non sono stati affrontati da parte della costituente USL Centro con i necessari investimenti sia per l'adeguamento di queste strutture sanitarie progettate per accogliere minori afflussi di pazienti, sia per il potenziamento di tutto il personale sanitario che invece di aumentare ha subito una riduzione (specie nella componente medica), portando di fatto queste strutture nell'orlo del collasso".La Fp Cgil da anni denuncia in tutti i Dipartimenti dell'Emergenza aziendali "la sottostima delle dotazioni organiche e l'attuale emergenza organizzativa non può essere imputabile, come piacerebbe alla Direzione aziendale, soltanto agli ormai prevedibili picchi influenzali, ma è invece dovuta sopratutto al fallimento della politica sanitaria regionale per il territorio incapace di imporre ai medici di famiglia, l'apertura degli ambulatori di continuità assistenziali per creare un valido filtro agli accessi impropri nei pronti soccorso, e la creazione di un numero sufficiente di posti letto di cure intermedie per dare una concreta risposta ai molti malati cronici che non possono piu' trovare una risposta negli ospedali per acuti".La segreteria Fp Cgil aziendale della Usl Centro chiede interventi a partire da "un adeguamento immediato del numero degli infermieri e degli OSS, per impedire che la situazione possa ulteriormente degenerare, visto che la grave epidemia di meningite che ha duramente colpito il territorio amministrato dalla USL Centro, impone di essere affrontata con Dipartimenti dell'Emergenza nel pieno della loro efficienza con dotazioni adeguate per ogni profilo sanitario, e strutture efficienti ed idonee per affrontare nel migliore dei modi possibili tutte le situazioni di iper afflusso che possono verificarsi, senza andare in crisi alla prima prevedibile ondata influenzale".

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