​Termovalorizzatore e criticità: bocciate soluzioni alternative

Numerose le mozioni presentate dai 5 Stelle per informare il Comune di Firenze che esistono soluzioni alternative

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 aprile 2016 15:19
​Termovalorizzatore e criticità: bocciate soluzioni alternative

Sopralluogo del Movimento 5 Stelle a San Donnino e Case Passerini, ma il sindaco Nardella anticipa tutti recandosi nelle scorse ore all'ex Inceneritore per sostenere le ragioni del Termovalorizzatore. Invece dell'incenerimento dei rifiuti per la produzione di energia, i pentastellati hanno proposto un Piano Rifiuti Zero, bocciato però da Palazzo Vecchio."Come sanciscono le normative nazionali e comunitarie, devono essere valutate prima di arrivare all’autorizzazione della costruzione dell’impianto. Per questo – spiegano le consigliere Silvia Noferi ed Arianna Xekalos assieme ai consiglieri del Movimento 5 Stelle dei comuni interessati – abbiamo chiesto al Comune di varare al più presto un piano “rifiuti zero” (che preveda tra l’altro la raccolta porta a porta, la riduzione dei rifiuti ed il riciclo); di sostituire i vecchi cestini con cestini per la raccolta differenziata di vetro, plastica, carte ed organico; di installare eco compattatori per incrementare la raccolta ed il recupero di bottiglie di plastica e lattina di alluminio; di vietare l’utilizzo di bottiglie, come ha sancito la città di San Francisco, al fine di ridurne l’enorme spreco. Mozioni bocciate dal PD che dimostra ancora una volta, di non voler neanche discutere le altre soluzioni di smaltimento dei rifiuti".

E’ intervenuto anche l’On. Alfonso Bonafede che ha sottolineato: “L’inceneritore va fermato, il governo continua ad insistere su opere inutili e dannose per i cittadini”.

Proseguono le consigliere "Abbiamo chiesto di installare centraline di analisi dell’aria nella zona di Firenze Nord, proprio in vista delle costruzioni di nuove opere come l’inceneritore, l’autostrada e la nuova pista dell’aeroporto. Anche questa bocciata. Non solo, ma per capire come funziona lo smaltimento a Firenze, recentemente ci siamo recati presso Quadrifoglio: per i rifiuti indifferenziati la destinazione è sempre l’inceneritore, anche se quelli che vengono mandati a Case Passerini, vengono prima separati tra rifiuti grandi e più piccoli.Per non parlare della discarica di San Donnino, che essendo a cielo aperto, quando piove si creano acque inquinate che devono essere a loro volta depurate.Invitiamo chi non è d’accordo ad andare a fare una visita presso gli impianti di Quadrifoglio per rendersi conto della quantità folle di rifiuti che vengono prodotti e bruciati senza che si ostacoli o limiti in nessun modo la produzione" invito già raccolto dal primo cittadino, Presidente della Città Metropolitana."Le buone pratiche – aggiungono le consigliere Silvia Noferi ed Arianna Xekalos – devono passare dal riuso dei manufatti, all’incentivo alla vendita di prodotti sfusi, all’inserimento di questa materia negli insegnamenti scolastici della scuola dell’obbligo perché solo cittadini consapevoli potranno contribuire in modo determinante alla soluzione di questo problema.Insieme ai consiglieri comunali di tutta l’area metropolitana fiorentina e pratese – continuano Xekalos e Noferi – abbiamo studiato un’azione legale e la stiamo portando avanti, perché sono numerose le criticità di questo progetto.Nel febbraio 2000, ad esempio, il consiglio provinciale di Firenze ha adottato il piano provinciale dei rifiuti con cui si prevedeva di raggiungere il 55% dei rifiuti differenziati entro il 2010.

Il nostro Comune nel 2015 ha raggiunto il 53,95%, ma prevede comunque di raggiungere il 57,81% nel 2016, nessuno sa come.Ci sono poi numerosi fattori che il Comune continua a non prendere in considerazione: - la VIS si è conclusa nel 2005, da allora la popolazione della zona è passata da 3500 a 35000 - gli inceneritori moderni bruciano ad alte temperature per limitare la produzione di diossine ma ciò produce polveri le cui particelle sono molto più piccole e difficilmente intercettabili dai sistemi di monitoraggio, le famose centraline.

- le normative europea e nazionale pongono l’obbiettivo sulla prevenzione e riduzione dell’inquinamento- TUA gli artt. 178 e 179 invitano le Autorità competenti a smaltire e recuperare rifiuti senza pericolo per la salute pubblica- non sono stati stimati i quantitativi di scorie e ceneri, né dichiarato dove verranno collocati - la Usl ha indicato numerose prescrizioni che testimoniano l’alta pericolosità dell’impianto ad oggi non ancora realizzate- nella VIA la stima delle concentrazioni degli inquinanti emessi non è allineata ai limiti di legge ma a quelli garantiti dal proponente, ne deriva una sottostima del rischio- mancato monitoraggio della qualità dell’aria nella zona Per tutti questi motivi e non solo continueremo a lottare, uniti, contro questa grande, inutile e nociva opera". 

In evidenza