Tempesta beffa a Firenze: dal Downburst al fraintendimento

Parla oggi di "Fraintendimento" il Comune di Firenze che però ha fatto compilare la "Richiesta di risarcimento danni"

Antonio
Antonio Lenoci
26 luglio 2016 12:18
Tempesta beffa a Firenze: dal Downburst al fraintendimento

Ad agosto 2015 un Downburst ha messo in ginocchio Firenze Sud da Gavinana a Bellariva, solo una parte del capoluogo toscano tra i Quartieri 2 e 3. La Polizia Municipale, la sede quella di via Frusa, ha raccolto già in estate la documentazione fotografica presentata da cittadini e commercianti in merito ai danni subiti.

A settembre la Municipale ha richiamato tutti i cittadini perché mancava un modulo, quello più importante, nel quale richiedere un aiuto economico.Nel corso dei mesi gli interessati, a più riprese, si sono rivolti alla nostra mail di Redazione per conoscere aggiornamenti che sono stati sollecitati dalle opposizioni in Consiglio comunale, ma forse era troppo prestoLa risposta, un anno dopo, sembra essere più semplice del previsto.  Si chiama Amministrazione e non Assicurazione, in pratica amministra ma non assicura nulla.

Questa la sintesi.Le parole del Direttore generale Giacomo Parenti raccolte da La Nazione arrivano sui cittadini come le frecce su San Sebastiano "C'è stato un fraintendimento".Perché? I danneggiati possono chiedere un risarcimento dei danni subiti solo alla propria Assicurazione a patto che la stessa copra i danni dovuti ad eventi atmosferici. Chi l'avrebbe mai detto.Ed allora perché chiedere le fotografie ed il relativo questionario? Perché far tornare i cittadini a compilare un modulo, che mancava, contenente la dicitura "Chiede il risarcimento dei danni"? Siamo stati con i cittadini danneggiati in via Frusa, abbiamo visto i contenitori pieni di documenti e le foto sulla scrivania della Polizia Municipale, non file virtuali ma carta stampata e la carta si paga.

Oltre al mancato risarcimento c'è chi ha stampato fotografie, fatto fotocopie di ricevute fiscali e fatture ed ha perso tempo per presentarsi in orario di ufficio presso lo sportello. Ecco perché possiamo parlare di "beffa".Nell'imminenza dei fatti la politica, l'opinione pubblica e di rimbalzo la cronaca tradizionale ed i Social Media hanno puntato il dito sulle mancanze istituzionali quali: potature, manutenzione dei tombini, stato di allerta ecc. Difficile davanti alle lacrime dei cittadini esclamare "E' andata così..

fatevene una ragione".A distanza di 365 giorni, quando la morsa mediatica si è allentata, anche le parole sono più leggere. La tempesta dell'agosto 2015? E' andata così..Davanti all'ennesima calamità naturale dovuta ad un clima 'impazzito' già da alcuni anni eppure sempre "imprevedibile" e capace oramai di proporre qualsiasi fenomeno immaginabile, può tornare utile cogliere l'insegnamento. Meglio avere una buona Assicurazione, posizione economica permettendo.

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