Tav, per Espresso un buco nero sotto Firenze

Forse la penale prevista per abbandonare l'opera è il male minore

Antonio
Antonio Lenoci
10 ottobre 2014 14:28
Tav, per Espresso un buco nero sotto Firenze

L'Espresso dedica una inchiesta alla Tav fiorentina definendola "Un buco nero sotto Firenze".Dalle colonne della rivista vengono ripercorse le fasi giudiziarie che hanno accompagnato e superato la realizzazione dell'Opera rimasta ferma a causa di "talpe sdentate" e "Terre senza nome". Se non fosse una Grande Opera destinata a rilanciare l'Italia, potrebbe essere una fiaba, di quelle con orchi, streghe, gnomi e qualche trabocchetto.Come nelle fiabe è importante la storia, ma anche chi la racconta non è trascurabile: una nonna esperta, una mamma alle prime armi, oppure il babbo "che proprio non ci sa fare".Se le vicende giudiziarie fanno paura ai No Tav che chiedono di fermare tutto perché se è intervenuta la magistratura significa che c'era qualcosa che non andava, per gli autori materiali si tratta invece di aver effettuato controlli dovuti dimostrando la massima serietà sulla vicenda.

Si va poi alla politica che vede nello stop ai lavori addirittura un periodo di "utile riflessione" fino ai sindacati che spingono affinché gli operai tornino nei cantieri, mentre i residenti lungo il tracciato tengono strette le foto dei testimoniali di stato per ricordarsi com'era pensando a come sarà.Cosa è più importante: fare qualcosa qualsiasi cosa, oppure fare qualcosa di certamente utile e funzionale?La Sottostazione Foster ad esempio.. Ad un certo punto anche Matteo Renzi ne ha messa in dubbio la realizzazione proponendo di modificare il progetto passando da una stazione sotterranea a una 'fermata' sottoterra, collegata con Santa Maria Novella."Con i soldi risparmiati per la mega stazione prevista nella zona dei Macelli si potra' fare un adeguato restyling della stazione di Santa Maria Novella, avviare la ristrutturazione di tutte le stazioni ferroviarie che ci sono in città e dare vita ad una sorta di metropolitana ferroviaria di superficie che potrà integrarsi con le linee 1-2-3- della tramvia" era il 2009 e lo diceva Piero Baronti, presidente Legambiente.

Nel 2014, senza essere andati molto avanti con i lavori.. “Rinunciare alla realizzazione del tunnel per l’alta velocità a Firenze sarebbe sbagliato e dannoso: si perderebbe un’occasione importante per la dotazione infrastrutturale del territorio, si contribuirebbe ad affossare l’edilizia e si rischierebbe di avere un notevole danno economico, perché i costi per l’annullamento dell’appalto rischierebbero di superare quelli per realizzare l’opera” lo dice Stefano Tesi, responsabile della Filca-Cisl fiorentina, che prende spunto proprio dall’inchiesta pubblicata dal settimanale l’Espresso.L’inchiesta ricorda che sull’opera sono in corso indagini delicate "Siamo sollevati nel sapere che tutta la faccenda è gestita dall’autorità anticorruzione, presieduta da Raffaele Cantone - spiega Tesi - ed isolare le mele marce è sicuramente la priorità" già, anche nelle fiabe ci sono le mele marce. Cisl, nonostante tutto, si appella al sindaco Nardella per far ripartire i cantieri: “A regime – ricorda Tesi - l’opera impiegherà 2-300 lavoratori.

Attualmente i 25 addetti in forza alla Nodavia sono in cassa integrazione straordinaria a rotazione, che però scadrà il 15 dicembre. Ci sono due mesi di tempo per evitare di allungare la lista degli edili disoccupati, ci auguriamo che l’incontro in programma il prossimo 17 ottobre con la società serva a fare chiarezza sulla faccenda”.Sulla Tav fiorentina interviene anche Ottavio De Luca, segretario generale della Filca Toscana: “La Tav è certamente una delle opere più importanti in progetto nella regione.

Dopo aver assicurato che tutti i lavori si svolgano all’insegna della legalità, è necessario avviare i cantieri per assicurare un’opera di fondamentale importanza per l’economia della regione e per la dotazione infrastrutturale non solo regionale, ma dell’intera nazione. Inoltre i lavori consentirebbero all’edilizia di tirare un sospiro di sollievo, dopo lo stillicidio di posti di lavoro persi degli ultimi anni. Nella sola cassa edile fiorentina –conclude De Luca- negli ultimi 5 anni, sono ‘scomparsi’ oltre 7mila lavoratori, il 41% del totale”.Un progetto grandioso che però riserva sorprese a seconda del punto di vista.

Sotto Firenze potrebbe esserci un radioso futuro, oppure.. l'uomo nero.

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