Tav e Stazione Foster: general contractor e compensazioni

La risposta di Palazzo Vecchio ad una interrogazione sulle notizie finanziarie della società incaricata di eseguire i lavori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 gennaio 2018 14:52
Tav e Stazione Foster: general contractor e compensazioni

La consigliera Miriam Amato ha sollecitato la discussione sul piano economico, e dopo aver letto la risposta alla sua interrogazione da parte dell'assessore Stefano Giorgetti e del direttore Generale Giacomo Parenti commenta "E' stupefacente come l'Amministrazione Comunale non sappia e non voglia sapere della crisi finanziaria di Condotte, la società per azioni che controlla Nodavia, il consorzio di imprese incaricato di eseguire i lavori TAV nel cantiere fiorentino, come se non ci fossero implicazioni nella costruzione del tunnel e della Stazione Foster".La risposta dell'amministrazione recita: "all'Amministrazione Comunale non risulta alcuna criticità sui lavori del tunnel Tav connessa a tematiche societarie e non è conoscenza della situazione economica-finanziaria del general contractor dei lavori dell'alta velocità del tratto fiorentino".

"L''amministrazione vuole ignorare così che Condotte Spa ha presentato recentemente un'istanza prenotativa di concordato al tribunale di Roma -sottolinea Amato - e che la realizzazione del tunnel e della Foster siano diventati strategici, per garantire il salvataggio dal fallimento della stessa Condotte SpA, così l'Amministrazione adotta la politica della scimmietta: non sa, non vede, non parla". Secondo la consigliera l'Amministrazione sarebbe invece in attesa delle risorse derivanti dal progetto "Se partono i lavori del tunnel l'amministrazione può chiedere a RFI le compensazioni rimanenti e accordate fin dal 2013 e non è un caso che nel bilancio di previsione, approvato in dicembre dal Consiglio Comunale, siano previste per il 2019 opere stradali realizzate con le risorse trasferite da RFI come compensazione della TAV, se parte il cantiere del tunnel a Campo di Marte: sono ben 34,1 milioni di euro già preventivati da RFI, che potrebbero diventare circa 50 milioni", conclude Amato.

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