TAV a Firenze, questione di Paesaggio: un invito al ripensamento

Amato (Gruppo Misto), Verdi (Frs), Xekalos e Noferi (M5S): “Il Comune ci ripensi e la Soprintendenza dia parere negativo”

Antonio
Antonio Lenoci
19 febbraio 2016 17:05
TAV a Firenze, questione di Paesaggio: un invito al ripensamento

Ad inizio gennaio i cittadini hanno chiesto di poter intervenire in Palazzo Vecchio per motivare il proprio parere negativo alla realizzazione del sottoattraversamento. Quando sono stati ascoltati? A febbraio, dopo che la Commissione preposta aveva già espresso parere positivo alla autorizzazione paesaggistica. Disdetta.. quando si dice la sfortuna.A Palazzo Vecchio, le consigliere Miriam Amato (Gruppo Misto), Donella Verdi (Firenze riparte a sinistra), Arianna Xekalos e Silvia Noferi (M5S) hanno tenuto una conferenza stampa per condividere il documento dei NO Tav e presentare una mozione che andrà al voto in consiglio comunale. 

La Commissione per il Paesaggio nella seduta del 13/01/2016 ha espresso parere positivo a maggioranza e il Comune di Firenze, in data 18 gennaio 2016, ha inviato alla Soprintendenza il citato parere con i relativi elaborati progettuali. Solo il 18 febbraio 2016 però la Commissione Ambiente del Consiglio Comunale di Firenze ha ascoltato una relazione dell'Associazione No Tunnel TAV in cui sono stati illustrati i motivi per cui non andrebbe concessa l'autorizzazione paesaggistica per il Passante TAV. Dal 18 gennaio la Soprintendenza ha 45 giorni per rilasciare o meno l'autorizzazione richiesta; nel caso non lo faccia il Comune ha ulteriori 15 giorni per decidere o meno sul rilascio dell'autorizzazione.Nel caso in cui il parere della Soprintendenza non pervenga, il Comune di Firenze può anche convocare una Conferenza dei Servizi che analizzi seriamente e dettagliatamente tutti i problemi che questo progetto si porta in seno.

I principali problemi derivanti dal progetto che confliggono con il rilascio dell'AP sarebbero:"Le gallerie del Passante saranno scavate interessando moltissimi edifici, alcuni di questi di alto valore storico ed artistico, in particolare: Porta San Gallo, Arco dei Lorena, Fortezza da Basso. In pericolo sarebbe anche la Esselunga di Via Masaccio.La possibilità che questi lavori creino danni agli edifici è talmente alta che fin dal progetto è previsto il consolidamento del terreno sotto i bastioni della Fortezza da Basso con la tecnica del “compensation grouting”.

L'effetto voluto di consolidamento non sarebbe efficace, anzi il cemento utilizzato tende a concentrarsi in bolle sotterranee che generano innalzamenti del terreno sovrastante (una cosa del genere è già avvenuta in occasione del consolidamento della scuola Rosai dove si sono avuti danni all'edificio).I tunnel previsti impattano sulla falda rendendo difficoltoso il naturale deflusso; in corrispondenza dei tunnel non sono previste opere di mitigazione tali da garantire la trasparenza idraulica.

In corrispondenza dei cantieri ai Macelli e a Campo Marte sono state previste opere di mitigazione, ma si sono dimostrate assolutamente inefficaci: lo sbilanciamento della falda è risultato ai controlli ARPAT di circa 1,5 metri. Abbassamenti o innalzamenti della falda sono assai pericolosi perché possono ridurre la portanza delle fondazioni degli edifici, possono indurre cedimenti del terreno e dei sovrastanti edifici e possono addirittura provocare l'allagamento di locali interrati.

È opportuno, in particolare, valutare la grossa interferenza delle gallerie nella zona della Fortezza sulla falda anche in relazione al fatto che, fu possibile realizzare solo 2 piani interrati del parcheggio della Fortezza.È stato completamente ignorato l'effetto deriva della realizzazione delle gallerie in curva; questo consiste in un maggior volume perso provocato dalle strutture rigide della fresa nei tratti non rettilinei. Nelle zone di via Masaccio - viale Don Minzoni e Fortezza da Basso – via delle Ghiacciaie si situano curve di raggio ridotto.Sono stati completamente ignorati i maggiori valori dei cedimenti derivanti dallo scavo delle gallerie con una sola fresa.

Nel progetto originario si prevedeva lo scavo con due frese, con il parere rilasciato dall'Osservatorio Ambientale il 05.02.2010, è stata data la possibilità al GC di utilizzare una sola fresa in relazione ai quantitativi di scavo ignorando le conseguenze tecniche. Questo è stato un gravissimo errore perché lo scavo eseguito in momenti diversi produce incrementi del cedimento in superficie di circa il 50% come è dimostrato dalla letteratura scientifica al riguardo. Nel progetto è previsto un “pozzo di aggottamento” nei giardini attorno alla Fortezza nei pressi della cosiddetta vasca dei cigni.

Il pozzo di aggottamento è una struttura che consente di estrarre dai tunnel le acque che per qualunque motivo si infiltrassero; è posizionato ovviamente nella parte più bassa di tutto il Passante per consentirne il recupero. È composta da un edificio che sporgerà dal suolo - modificando il paesaggio - e da una vasca interrata dove verranno raccolte e pompate le acque luride dei tunnel per essere trattate e poi immesse nel sistema fognario (sic).

Per quanto riportato nel progetto redatto dal CG, le acque emunte saranno sicuramente inquinate, acide e corrosive; per questo dovrà anche essere previsto un depuratore e si dovrà prevederne la manutenzione. I manufatti di questa struttura interverranno pesantemente nella zona, probabilmente anche sulle presenza di alberi di alto fusto".Secondo il Comitato "L'ingegner Giacomo Parenti ha teso a minimizzare o ignorare i rilievi fatti dimenticando tutti i problemi esistenti e irrisolti.

In particolare il direttore generale del Comune non vuol rendersi conto che l'autorizzazione paesaggistica per i lavori in sotterranea è fondamentale per studiare i danni che questi lavori potrebbero provocare in superficie, non si tratta solo di verificare se sarà mutata la percezione visiva di un luogo a lavori finiti. Questo è fortemente ribadito dal parere espresso dall'Ufficio Legale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, proprio sul Passante fiorentino, l'8 marzo 2013.Crediamo sia chiaro a tutti che i nodi tecnici di questo progetto, emersi in parte anche nelle inchieste della Magistratura di Firenze, siano enormi e tali da indurre prudenza; non si parla di cantieri in mezzo alla campagna, ma sotto interi quartieri della città e sotto importanti monumenti.

Le battute di Parenti che vede lavori analoghi sotto il Big Ben effettuati senza problemi ignorano che i contesti e le ditte che effettuano i lavori sono diversi; gli stessi lavori fatti a Firenze da Nodavia hanno provocato danni alla scuola Rosai".Alternativa Libera, Firenze Riparte a Sinistra, Movimento 5 stelle e Comitato No Tunnel TAV vogliono mettere davanti alle proprie responsabilità il Comune tutto e anche gli organi politici: "Nessuno può ignorare i gravi rischi che Firenze sta correndo.

Nessuno potrà dire in futuro “noi non sapevamo, noi non potevamo sapere”.

MOZIONE Proponenti: Tommaso Grassi Giacomo Trombi Donella Verdi Arianna Xekalos Miriam AmatoOggetto: TAV e autorizzazione paesaggisticaI sottoscritti Consiglieri comunali e Consigliere comunali, RICORDATO che l’autorizzazione paesaggistica relativa al progetto del sottoattraversamento della TAV e della stazione c.d. Foster è scadutaRICORDATO che la commissione ad hoc del Comune di Firenze ha dato un parere favorevole a maggioranza, con il significativo voto contrario di un tecnico (versus due voti a favore, dunque il parere è favorevole con un solo voto di scarto)RICORDATO come l’opera, i due tunnel e la stazione sotterranea c.d.

Foster, abbia un impatto estremamente rilevante sula città, su molti edifici, tre dei quali sono di grande valore storico-artistico (Arco dei Lorena, Fortezza da Basso e Porta San Gallo)PRESO ATTO che l’ultima versione del progetto prevede un pozzo di aggottaggio di fronte alla Fortezza da Basso, visibile e non particolarmente adatto ad una cotal cornicePRESO ATTO che secondo l’ultima versione del progetto si scaverà con una sola fresa (operazione che, secondo la letteratura scientifica e le evidenze riscontrate, comporta un aumento del rischio per gli edifici maggiore del 50% rispetto a quello che si ha con due frese che operano in simultanea) e che infatti è ipotizzato un intervento di consolidamento (il c.d.

compensation grouting) sotto la Fortezza da BassoRICORDATO come lo stesso tipo di intervento di consolidamento sia già stato sperimentato nella nostra città, sotto la scuola Ottone Rosai, il cui edificio ha subito pesanti danni strutturali proprio in seguito al menzionato intervento di presunto consolidamento, in quanto il terreno al di sotto delle fondazioni è di tipo argilloso, esattamente come quello al di sotto della Fortezza da BassoRICORDATO che la Soprintendenza ha 45 giorni per esprimersi sul parere del Comune, trascorsi i quali varrebbe il principio del silenzio-assenso, senza per altro alcuna assunzione di responsabilità da parte della Soprintendenza stessa, e dopo ulteriori 15 giorni il Comune può decidere autonomamente se concedere o meno l’autorizzazioneINVITANO IL SINDACO E LA GIUNTAAd aspettare il parere della soprintendenza oppure a convocare la conferenza dei servizi prima dello scadere dei terminiI Consiglieri e le ConsigliereTommaso Grassi Giacomo Trombi Donella Verdi Arianna Xekalos Silvia Noferi Miriam Amato

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