Tassa soggiorno e Tari più care: non la prendono bene gli albergatori

Il presidente Francesco Bechi: “Il sistema delle imprese non può reggere questa pressione”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2023 21:18
Tassa soggiorno e Tari più care: non la prendono bene gli albergatori

“Si prepara una Pasqua davvero amara per le imprese alberghiere fiorentine. La ‘sorpresa’ nel nostro uovo stavolta la ha messa il Comune. E a dire il vero si tratta di una sorpresa doppiamente amara: da un lato la stangata sulla tassa di soggiorno, dall'altro l'aumento della Tari, che colpisce tutto il mondo dell'impresa, a cui si continua a chiedere sempre di più. Tutto a fronte di un aumento della spesa pubblica e dei costi di gestione di cui noi siamo poi chiamati a rispondere. Senza tener conto di una situazione di grande complessità in cui ci troviamo. Forse è ora di ripensare le scelte in termini di spesa pubblica e di tassazione, perché il sistema delle imprese non può reggere questa pressione e la necessità è invece quella di invertire la rotta e ridurre il peso degli oneri a nostro carico” Così il presidente di Federalberghi Firenze, Francesco Bechi.

“Si continua, anno dopo anno, a non avere alcuna visione del futuro e, a fronte dell’assenza di un piano rifiuti una volta per tutte adeguato alle esigenze della nostra regione, scattano gli aumenti Tari come quello stabilito dal Comune di Firenze. Quello che le imprese chiedono, invece, è una diminuzione dei costi, pena la perdita di competitività del nostro sistema economico. L’aumento dei costi si riverserà inesorabilmente sul prezzo dei prodotti e servizi offerti dalle imprese senza che, per questo, le stesse possano godere di una crescita degli introiti. Insomma, invece che spengerla, gli enti locali cavalcano l’inflazione” Così Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana, sul via libera agli aumenti Tari stabiliti dal Comune di Firenze.

Il paradosso è che la transizione ecologica, così cara a Palazzo Vecchio, fallisce anche attraverso queste scelte, o meglio mancanza di scelte, che invece, con una gestione ecologica e adeguata dei rifiuti, potrebbe essere facilitata. La Firenze Green? Appare sempre di più uno slogan o, nella migliore delle ipotesi, una buona intenzione slegata dallo stato dell’arte che attesta, invece, la mancanza delle infrastrutture necessarie ad una svolta ecologica. Si discute su Scudo verde, blocco diesel euro 5, ma quante colonnine di ricarica esistono in città? Nei 14 posteggi di Firenze Parcheggi, stando a ciò che il sito della società riporta, solo 4 (alla Stazione di Santa Maria Novella), anche se nella sezione scelte green e certificazioni, se ne enumerano 19, presumibilmente in via di attivazione”.

CNA torna a chiedere che il Piano dei Rifiuti auspicato sia basato su un cambio di paradigma che trasformi ciò che oggi è visto come un costo nell’opportunità offerta dalla termovalorizzazione, cui ricorrere al netto dei recuperi dell’economia circolare e di un’adeguata raccolta differenziata.

“Crediamo che “la parte dei rifiuti non reintrodotti nell’economia circolare potrebbe concludere il suo ciclo all’interno di termovalorizzatori innovativi così da produrre energia ed acqua calda da distribuire alla comunità circostante tramite il teleriscaldamento, cogliendo la tripla opportunità di ridurre la tassa sui rifiuti, abbassare il costo energetico delle varie utenze e tutelare l’ambiente con la diminuzione dei viaggi su gomma e quella del numero delle discariche abusive” conclude Cioni.

L’associazione chiede anche uniformità delle tariffe su tutta l’area metropolitana prendendo a riferimento le tariffe più basse dei comuni più virtuosi e che le tariffe smettano di essere stabilite, a piè di lista, sulla base delle spese sostenute dal soggetto gestore.

“Se è vero che mi sono astenuto sulla delibera della TARI perché l’Amministrazione ha agevolato il pagamento per gli utenti in tre rate e, comunque, rimane tra le più basse in Italia, credo che questa Amministrazione – spiega il consigliere del gruppo misto Andrea Asciuti – avrebbe potuto fare di più nella direzione dello sgravio per gli gli artigiani in possesso di una bottega, per i ristoratori e per gli alberghi, soprattutto per quelli a 2 e 3 stelle. Sugli aumenti della tassa di soggiorno sono decisamente contrario, perché rischiamo una diminuzione del periodo di soggiorno dei turisti in questa città e si rischia di favorire il pernottamento nei comuni confinanti con Firenze. Per il futuro – conclude Andrea Asciuti – spero che gli studenti che visitano questa città siano esonerati dalla tassa di soggiorno”.

"'L'aumento della TARI è costante, mitigato solo in parte da risorse pubbliche messe a copertura negli anni passati. La suddivisione di quell'importo è legata al modo in cui è strutturato il servizio. In più la percentuale a carico del domestico e del non domestico dovrebbe corrispondere a qualche parametro di equità rispetto alla produzione dei rifiuti, o ancora meglio a una valutazione sul loro impatto, sia sul piano ambientale che su quello sociale -intervengono anche Dmitrij Palagi, Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune- Vorremmo dati precisi e chiari. Anche in relazione all'impatto del turismo.

Ci è stato detto che oggi non era il giorno in cui ragionare del perché la cittadinanza e le imprese devono pagare di più. Non ci convince. La politica è capace di capire le cose nel loro insieme e nella loro complessità. Nel 2019 si parlava di aumento degli sfalci, poi è venuta fuori la mancata realizzazione dell'inceneritore di Case Passerini, poi una questione legale tra ATO Toscana Centro e ALIA, dopo ancora la responsabilità di ARERA. Si ragiona male dei coefficienti e della divisione di carico tra abitativo e non, se non si capisce per cosa vengono spese le risorse pubbliche. Continuiamo a chiedere un cambio radicale delle politiche ambientali sul tema dei servizi e sulla gestione dei rifiuti".

Notizie correlate
In evidenza