Tassa di soggiorno a Firenze: gli aumenti scatteranno dal 1 gennaio

Ok della Giunta alla rimodulazione delle tariffe: previsti oltre 4 milioni in più per i servizi. Gianassi: "Più investimenti per la città senza chiedere un euro in più ai fiorentini". Draghi (FdI): "Privilegiati gli hotel a 5 stelle". Fratini: "Firenze per legge non può superare il tetto massimo dell’imposta, a differenza di Roma e Venezia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 ottobre 2019 19:17
Tassa di soggiorno a Firenze: gli aumenti scatteranno dal 1 gennaio

E’ stata approvata questa mattina in giunta la variazione delle tariffe dell’imposta di soggiorno per il 2020. Con una delibera dell’assessore al bilancio Federico Gianassi è stata infatti approvata la rimodulazione delle tariffe con le quali si prevede, a invarianza delle presenze turistiche, un incremento delle risorse da imposta di soggiorno di oltre 4 milioni di euro.

Dal 1 gennaio 2020 per chi soggiorna in strutture alberghiere ed extralberghiere con caratteristiche di civile abitazione (ovvero affittacamere, case appartamenti vacanze, B&B, residenze d’epoca, locazioni di immobili ad uso turistico etc) l’imposta vedrà un incremento che servirà per erogare maggiori servizi dedicati alla fruizione della città.

L’imposta di soggiorno è stata introdotta nella città di Firenze dal 1 luglio 2011. Con tale voce di entrata il Comune di Firenze finanzia la gestione di musei, teatri, eventi culturali, biblioteche, nonché la manutenzione del patrimonio storico e monumentale, oltre al finanziamento del trasporto pubblico.

La stima di entrata dall’imposta di soggiorno per l’anno 2019 è pari a 43,5 milioni di euro.

“La rimodulazione dell’imposta di soggiorno, coerente con le attuali previsioni della legge nazionale, consentirà all’amministrazione di avere a disposizione più investimenti per la città – ha detto l’assessore al bilancio Federico Gianassi – e tutto questo senza chiedere un euro in più ai fiorentini. Ovviamente sono disponibile a lavorare con le categorie economiche interessate per condividere la finalizzazione di queste nuove risorse”.

Alessandro Draghi, capogruppo Fdi, va all'attacco: “La giunta comunale ha approvato la rimodulazione delle tariffe dell’imposta di soggiorno, un aumento che come abbiamo già fatto presente, riteniamo profondamente sbagliato. Manca proporzionalità e troviamo iniquo che non si sia messo mano alle tariffe per gli hotel di lusso (5 euro a persona per i 5 stelle erano, 5 euro rimangono). - prosegue Draghi - Chi è disposto a spendere per un soggiorno in un hotel 5 stelle non ha certo problemi anche a pagare ulteriori 5 euro di tassa di soggiorno, diversamente chi preferisce situazioni più a buon mercato e le cerca sui portali online sicuramente ha più difficoltà da un punto di vista finanziario.

E magari sceglierà di dormire a Sesto, Prato o in un comune limitrofo. Inoltre, come pensa l’assessore di ‘lavorare con le categorie economiche interessate per condividere la finalizzazione di queste nuove risorse’ visto che la decisione è già stata presa in Giunta? Sottolineiamo nuovamente, infine, la necessità di sapere come si pensa di utilizzare queste risorse in più e se gli investimenti previsti riguarderanno decoro e sicurezza della città", conclude Draghi.

“La rimodulazione delle tariffe dell’imposta di soggiorno licenziata dalla Giunta  - risponde a Draghi Massimo Fratini, presidente commissione Bilancio a Palazzo Vecchio - si pone l’obiettivo importante di mettere a disposizione ulteriori 4 milioni di euro. Risorse che serviranno sicuramente a rendere la nostra città più funzionale e accogliente. Come Draghi dovrebbe sapere infatti, le entrate derivanti dall’imposta di soggiorno sono vincolate dalla normativa statale che prevede di reinvestirle in settori cruciali, dalla manutenzione del patrimonio storico e monumentale alla pulizia della città, il trasporto pubblico e la gestione dei beni culturali.

Quella sugli hotel a 5 stelle, inoltre, è una polemica pretestuosa da parte di Draghi. C’è un altro aspetto infatti che il consigliere dovrebbe conoscere, Firenze per legge non può superare il tetto massimo dell’imposta, a differenza di Roma e Venezia. È auspicabile che intervengano modifiche alla legislazione statale che equiparino a queste la nostra città e le concedano margini maggiori ma finora non è accaduto e questa è la situazione. Su questo tema l’amministrazione è in prima linea, sta lavorando ormai da tempo a convenzioni con Airbnb per l'emersione del sommerso e contemporaneamente all'interno di ANCI per una legislazione speciale e modulata per le città che hanno maggiori presenze turistiche.

Infine, per iniziare a predisporre il bilancio 2020 è fondamentale mettere in campo iniziative fin da adesso con l’obiettivo di liberare risorse importanti senza mettere le mani nelle tasche dei fiorentini e la delibera va quindi in questa giusta direzione”.

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