Tablet e cellulari per agevolare la comunicazione tra i pazienti ed i familiari

Nei reparti Covid arrivano per combattere la solitudine. Una video chiamata per accorciare le distanze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 aprile 2020 18:35
Tablet e cellulari per agevolare la comunicazione tra i pazienti ed i familiari

L’emergenza sanitaria di questo periodo ha modificato l’organizzazione dell’ospedale ed ha imposto il divieto di visite da parte dei parenti. I tablet consentono di fare videochiamate in diretta, con una visualizzazione più ampia rispetto ai telefonini e di inviare o ricevere video messaggi che possono essere recapitati ai pazienti.

Sono iniziate martedì le prime video chiamate dai reparti Covid attraverso uno dei sei tablet donati all’Ospedale San Giuseppe dalla Fondazione Sesa di Empoli, che svolge attività di solidarietà sociale. Un gesto di generosità che ha spinto la direzione sanitaria a trovare la modalità per utilizzare al meglio questi dispositivi elettronici, soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria. L’iniziativa nasce da un’idea del dottor Rosario Spina, direttore anestesia e rianimazione del San Giuseppe, in accordo con altri colleghi impegnati quotidianamente nella gestione di pazienti Covid. La finalità è quella di far parlare i pazienti con le loro famiglie e al tempo stesso poter dedicare uno spazio anche per un aggiornamento sulle condizioni di salute da parte del personale medico. E’ un modo per offrire piccoli momenti di intimità ai pazienti in isolamento, farli sentire meno soli, anche per pochi minuti, oltre a regalare un sorriso ai loro cari in attesa a casa.

“In un momento drammatico come questo, che impedisce un contatto diretto tra pazienti e familiari, abbiamo pensato di offrire un’opportunità per accorciare le distanze– afferma Silvia Guarducci, direttore sanitario San Giuseppe di Empoli- un gesto reso possibile dalla solidarietà del territorio che anche in questo caso si è dimostrato vicino”

Nei settori Covid del Santo Stefano arrivano i tablet in aiuto ai pazienti per comunicare con i familiari. Gli strumenti sono stati donati dal Centro per i diritti del malato. Fabio Baldi, presidente del Centro, ha consegnato questa mattina un tablet per ogni settore ospedaliero. Un supporto importante per combattere la solitudine ma anche a disposizione dei medici che potranno utilizzarli per dare notizie sullo stato di salute dei pazienti ricoverati ed integrare le comunicazioni telefoniche giornaliere. La solitudine e l’impossibilità di comunicare con i familiari sono aspetti drammatici per gli ammalati di Covid ed allo stesso modo è doloroso per chi è a casa non poter stare vicino ai propri cari che stanno soffrendo.

Nelle giornate di ricovero, lunghe ed interminabili senza visite e contatti, grazie alla donazione del Centro Diritti del malato, le distanze imposte dal virus potranno essere accorciate scambiando un saluto con i parenti. La videochiamata è un elemento importante nel processo di assistenza e cura per ridurre il disagio del distacco e infondere coraggio. Lo confermano le direzioni sanitaria ed infermieristica del Santo Stefano. I pazienti sono in una situazione di paura, e non hanno la possibilità di un contatto con i propri parenti per giorni.

Un sorriso, un saluto sono elementi importanti in una situazione come questa. Ringraziamo il Centro dei diritti del malato per la sensibilità e la solidarietà dimostrata. I tablet sono sottoposti a procedure di sanificazione ed alle opportune misure di reset per la tutela della privacy.

Il direttore generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest Maria Letizia Casani desidera esprimere la più viva gratitudine, unitamente a tutti i professionisti sanitari impegnati in prima linea, per il contributo offerto a favore dell’emergenza Covid-19 da Wind Tre, che ha donato 60 tra tablet e cellulari per agevolare la comunicazione pazienti covid-parenti, con un progetto speciale che riguarda i punti nascita, visto che ci saranno tablet dedicati alla comunicazione con i papà che non possono vedere i propri figli al momento del parto.

“Grazie a questo generoso contributo - prosegue la dottoressa Casani - saremo in grado di fornire una risposta ancora più concreta nell’ambito dell’assistenza ai pazienti e della comunicazione tra l’interno e l’esterno dei nostri ospedali. Il necessario isolamento imposto ai pazienti ed anche alle donne che devono partorire determina infatti una riduzione delle relazioni sociali ed un distacco dalla vita reale, che possiamo in qualche modo mitigare grazie ad iniziative come queste. Si tratta quindi di gesti veramente importanti, che incoraggiano il nostro impegno nella costante lotta contro il Coronavirus”.

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