Suppletive Pd a Siena, snodo dem tra la Toscana e Roma

Il segretario Valenti "apre" a Enrico Letta ma avverte: "Prima eleggiamolo poi valuteremo"

Redazione Nove da Firenze
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12 marzo 2021 18:26
Suppletive Pd a Siena, snodo dem tra la Toscana e Roma

Firenze - (DIRE) "Al nuovo segretario del Pd sarebbe difficile dire di no". Se il collegio vacante fosse quello di Livorno, sarebbe stato molto più complicato candidare un pisano. Ma qui si sta parlando di Enrico Letta, 'salvatore della patria' in casa dem, dove sta entrando accompagnato da grandi entusiasmi. E se fosse lui ad arrivare a Siena per correre nel collegio lasciato vuoto dall'ex ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan? "E' come quando, sempre in questo collegio, si parlava della candidatura di Zingaretti.

Chi avrebbe potuto dirgli di no? Ecco, in questo caso la cosa diventa molto complicata", risponde, parlando alla 'Dire', il segretario del Pd senese, Andrea Valenti. Ma, bisogna andarci piano, avverte: adesso "mi sembra tutto davvero prematuro. Prima eleggiamo Letta, poi valuteremo. Per adesso stiamo commentando una notizia". E fin quando si sta ai giornali "non tramonta l'esigenza di una candidatura territoriale", senese. Poi "Letta, quando sarà segretario, penso che aprirà una discussione" anche su questo.

Le suppletive a Siena, nel seggio lasciato da Padoan per il vertice di UniCredit, stanno diventando uno snodo del Pd tra la Toscana e Roma. Prima Conte, poi Letta. E con il nuovo segretario forse l'operazione potrebbe riuscire meglio che con l'ex premier. Sta di fatto che il tema c'è e la 'piazza' a questo incrocio tra locale e nazionale non si scompone più di tanto. Anzi. Quando fu la volta dell'ex premier Giuseppe Conte, per dire, lo strappo fu deciso e su più livelli: tra il territorio e il Nazareno, colpevole, dicevano diversi democratici, di calare soluzioni dall'alto.

E tra le correnti del Pd toscano, i no degli ex renziani e di Base Riformista andati a sbattere sul muro degli zingarettiani, pronti ad accogliere la soluzione per lanciare alla Camera il federatore del patto tra dem, 5 Stelle e Leu. Ma all'epoca, giusto poche settimane fa, c'era appunto Zingaretti segretario e la Toscana, oltre a spaccarsi sull'asse con i grillini, cominciava a scaldare i motori del congresso nazionale. Acqua passata? No. A queste latitudini i nodi politici restano tutti, ma l'arrivo di Letta potrebbe ridimensionare le beghe del fuoco amico.

E anche la via di Siena non fa più masticare amaro. Un po' perché Letta è banalmente toscano e corrisponde all'identikit dell'uomo del territorio. Ma soprattutto perché domenica sarà il nuovo numero uno dei democratici e diventerebbe parecchio complesso dirgli di no.

(DIRE)

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