Sulle orme del Mostro: il profilo sconosciuto di un assassino

Un lettore romanziere presenta il suo libro soffermando l'attenzione sul lavoro svolto dalla criminologia per individuare l'omicida seriale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 maggio 2018 14:43
Sulle orme del Mostro: il profilo sconosciuto di un assassino

 A seguito dei recenti articoli pubblicati su Nove da Firenze e della riesposizione mediatica dei delitti avvenuti tra gli anni '70 ed '80, a nove@nove.firenze.it sono arrivate alcune mail da parte di persone interessate ai duplici omicidi, che in passato o recentemente si sono interessate a vario titolo del caso. A scriverci è stato Luca Giaggiolo autore del Romanzo "Sulle orme del Mostro". Una storia ambientata sulla Costa degli Etruschi. dove un ispettore si trova ad indagare su alcune molestie sessuali compiute da un presunto maniaco ai danni di giovani coppiette; una inchiesta che parte dalla denuncia di un ristoratore che racconta una serie di fatti inquietanti accaduti anni prima in un albergo sul mare. L'ispettore individua un rapporto tra un cliente registrato nella struttura e il caso del Mostro di Firenze; da qui le analisi sulle otto scene del crimine che portano ad un finale inaspettato.

Benché il romanzo sia opera di fantasia, Giaggiolo in questi anni si è interessato al caso ed oggi ritiene che gli inquirenti abbiano in mano elementi utili per scrivere la parola fine e dare un nome a colui che lo stesso ritiene "Uno psicopatico che agiva da solo senza complici né mandanti".

Veniamo al ruolo dei profili psicologici che Giaggiolo ritiene fortemente attendibili ed utili ai fini di scrivere il finale della vicenda. Secondo Giaggiolo gli studi criminologici sarebbero sconosciuti  ai più, mentre invece caratterizzerebbero da anni il protagonista di questa lunga sequenza di morte. "La domanda da farsi, fin dall'inizio, è quale sia la vera natura degli otto agghiaccianti duplici omicidi attribuiti al Mostro di Firenze.

Le perizie dei criminologi eseguite fino ad oggi, evidenziano che i crimini sono sicuramente delitti a sfondo sessuale o, più specificatamente, delitti “per libidine” detti lust murder. Secondo queste perizie, il Mostro, affetto da una grave forma d'impotenza sessuale, per raggiungere il proprio piacere sessuale, avrebbe scelto di seviziare con il coltello i cadaveri delle proprie vittime. Il serial killer avrebbe sempre agito da solo, poiché la presenza di altri soggetti sulla scena del crimine lo avrebbe sicuramente inibito".

Se l'obiettivo del serial killer sono le ragazze, perché allora uccidere i loro compagni? "In teoria sarebbe stato molto più logico uccidere ragazze che passeggiano da sole in strade buie e poco trafficate. Perché uccidere delle coppie? La risposta dei criminologi è la seguente: l'assassino sarebbe ossessionato, nelle macabre fantasie sessuali, dall'idea di possedere le vittime femminili strappandole con la forza ai propri compagni. L'eliminazione delle vittime maschili servirebbe per accrescere il suo senso di onnipotenza, portandolo così ad uno stato di forte esaltazione. Con lo scopo di motivarlo ulteriormente a continuare la sua azione omicida. Inoltre il trascinamento dei cadaveri delle ragazze a qualche metro di distanza dai loro compagni, potrebbe avere lo scopo di spezzare simbolicamente il rapporto sentimentale di coppia".

In sintesi? "Il serial killer nutrirebbe un profondo odio per la coppia poiché non riuscirebbe ad avere una relazione normale con una donna a causa della sua impotenza". 

Giaggiolo ripone grande considerazione nella perizia dell' FBI "L'elaborato indicherebbe come probabile assassino un uomo bianco di origine italiana nativo della provincia di Firenze, che avrebbe compiuto il primo omicidio in un'età compresa tra i 25 e i 30 anni, e quindi sarebbe nato a cavallo tra gli anni '30 e '40. Un individuo dotato di average intelligence, o quoziente d'intelligenza medio. Avendo vissuto per 18 anni nel Regno Unito, mi sento di affermare che l'espressione average intelligence può essere fuorviante e normalmente indica una persona con un quoziente intellettivo molto basso.

Il serial killer avrebbe probabilmente terminato studi secondari o l'equivalente del sistema educativo italiano. Il concetto di studi secondari, riferito al conseguimento della licenza media, potrebbe essere fuorviante, poiché non tiene conto delle circostanze storiche e sociali degli anni '40. Prima dell'introduzione dell'obbligo scolastico fino ai 14 anni, il semplice raggiungimento della licenza elementare avrebbe rappresentato per la gran maggioranza degli scolari un importante traguardo educativo.

Pertanto, ritengo probabile che la definizione possa essere riferita al raggiungimento della sola licenza elementare".

 Ci sono altri aspetti interessanti da sottolineare? "L'assassino potrebbe vivere da solo o insieme ad un membro femminile della famiglia, come per esempio un'anziana madre o una sorella maggiore; e potrebbe svolgere prevalentemente lavori manuali richiedenti scarso contatto con il pubblico, a causa della sua inadeguatezza ad interagire con gli altri. Il Mostro non si sarebbe presumibilmente sposato a causa della sua incapacità di mantenere relazioni di successo con donne coetanee.

Inoltre, sempre secondo i federali, l'aggressore delle coppiette non proverebbe alcun rimorso per le sue vittime, viene descritto come freddo e calcolatore, spaventato dall'idea di essere scoperto, e preoccupato di carpire ogni singola notizia pubblicata dai media allo scopo di conoscere gli sviluppi delle indagini. Secondo la perizia, il killer avrebbe cercato di interagire con gli inquirenti attraverso “contatti diretti o informali”, tentando di sviare le indagini e di prendersi gioco della polizia, come per esempio nel caso in cui spedisce una lettera contenente un lembo di seno di una delle vittime.

Da queste lettere è stato poi ricavato il Dna che ora lo potrebbe inchiodare".Sulla base del profilo psicologico non vi sarebbe l'ipotesi di poter fermare gli omicidi, come mai i delitti si interrompono? "A mio giudizio, l'interruzione degli omicidi potrebbe essere spiegata in due semplici modi. Per prima cosa, la paura del serial killer potrebbe aver scoraggiato le coppiette ad appartarsi in luoghi bui e isolati, rendendo così quasi impossibile la ricerca di nuove vittime.

In secondo luogo, è possibile che la pistola utilizzata nei delitti, un'arma molto obsoleta, si sia rotta irreparabilmente; oppure, molto più semplicemente, la scorta di munizioni si sia esaurita. Pertanto, sapendo di essere braccato, l'assassino potrebbe aver rinunciato ad acquistare nuovi proiettili, rassegnandosi così a non utilizzare mai più la pistola".

 Torniamo al romanzo noir Sulle orme del mostro, Giaggiolo ha gestito in passato un ostello della gioventù in provincia di Massa Carrara dove avrebbe assistito ad alcuni fatti, riferiti poi al procuratore Paolo Canessa "La decisione di scrivere questo libro nasce in seguito ad un incontro provvidenziale con un poliziotto in pensione al quale ho raccontato la mia storia ed insieme abbiamo deciso di seguire le orme lasciate dal Mostro fino a giungere ad una conclusione che riteniamo possa essere la più plausibile, questo prima ancora che gli inquirenti cominciassero a fare gli esami che sarebbero stati recentemente effettuati".

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