“Sud, vent’anni di solitudine”

Con una prefazione di Romano Prodi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 luglio 2015 19:54
“Sud, vent’anni di solitudine”

Nel libro di Giuseppe Soriero “Sud, vent’anni di solitudine” arricchito da una prefazione di Romano Prodi ed una postfazione dell’autore, edito dalla Casa editrice Donzelli ed acquistabile al costo di 19,50 euro, viene messo in rilievo che nel disegnare la parabola dell’intervento pubblico nel Mezzogiorno si possono individuare alcuni tratti di una visione lungimirante di coloro che in un tempo utile, avevano segnalato contraddizioni e rischi insiti nella soluzione a suo tempo deliberata. Senza alcuna pretesa di voler approfondire analisi già efficacemente svolte da altri autori, in questo scritto viene illustrato anche il contributo di forze critiche e conflittuali, rispetto a posizioni dominanti in almeno due passaggi cruciali: l’origine e la fine dell’intervento straordinario. Nel libro si cerca di costruire lo scenario economico-sociale in cui versava il Mezzogiorno prima del 1950, illustrando in particolare il rilievo di alcune vicende avvenute nel 1946, che a buon diritto potrebbe essere definito “anno della fertilità meridionalista dopo si passa alla fase che nel 1992 trascrive l’epilogo e chiude il sipario nel ministero, sull’ Agenzia e su tutto l’intervento straordinario. Analizzando le analogie dentro le fasi storiche così diverse, è possibile forse comprendere le radici strutturali di alcuni luoghi del potere, che con tenace continuità, hanno ostacolato l’affermarsi di un’efficace politica di sviluppo integrato ed unitario, fino a ridurre a frammenti di coesione astratta il consuntivo di fine anno 2013. Tra i temi affrontati in questo libro, vi è anche quello inerente alla Istituzione della Cassa per il Mezzogiorno nel 1950 da parte di De Gasperi che ha funzionato fino al 1984 e si pensava che l’intervento dello Stato centrale fosse sufficiente per riequilibrare le drammatiche differenze territoriali. Purtroppo di fronte agli sprechi ed alle deviazioni delle cattedrali nel deserto è stato deciso di porre fine all’esperienza della Cassa per il Mezzogiorno, e da allora, si è oscillato confusamente tra politiche di accentramento e, decentramento come ha affermato Patrizio Bianchi. Da tutto ciò emerge che occorre risolvere il difficile problema del Mezzogiorno creando le infrastrutture che mancano e soprattutto sviluppare la propria economia e dare soprattutto la speranza a molti giovani rimasti nel loro paese di un futuro migliore.

Biagio Gugliotta

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