A Siena la fila della Coop che merita una riflessione

Ore 11.40 di un sabato in emergenza sanitaria. Ecco come si presenta l’ingresso del supermercato Coop “Le Grondaie”

Giuseppe
Giuseppe Saponaro
11 aprile 2021 07:39
A Siena la fila della Coop che merita una riflessione
la fila nel parcheggio del punto vendita Coop "Le Grondaie" di Siena

Non siamo alla vigilia di Pasqua. Questo è un sabato qualunque.

Una fila di persone, munite di carrello, ad attendere il proprio turno. Ci sono mamme, studenti, professionisti, nonni: la gran parte di loro affonda gli occhi nello schermo del telefonino provando ad ingannare il tempo che li separa dal sospirato ingresso:l’unico aperto del primo piano. L’altro è alle loro spalle.

Dall’informatore Coop (dicembre 2020) leggo quanto segue: “l’ingresso è permesso ad una sola persona per famiglia – fatta eccezione per bambini e disabili –e, per ogni punto vendita, è stimata la capienza massima, dopo di che scatta il contingentamento. Peraltro è possibile prenotare l’ingresso on line o attraverso numero verde. Hanno sempre priorità di accesso donne in gravidanza, operatori sanitari e forze dell’ordine”.

E’chiaro e nobile l’intento di evitare assembramenti: ma, probabilmente, tutto questo non basta. Non evita, in un prefestivo come questo, la lunga fila e lo stazionamento, di più persone, nell’area parcheggio.

Quello che colpisce, poi, entrando, è osservare la “tipologia” di clienti che sono intenti a fare i propri acquisti: ci sono diversi anziani. C’è la coppia di coniugi che prova trovare spazio e offerta migliori tra gli scaffali. Ci sono i capelli d’argento di una signora, in evidente difficoltà di movimento (la mente), accompagnata da una più giovane dall’evidente accento straniero (il braccio): il braccio sceglie prodotti e quantità che la mente indica.

Mi affretto a passare dalla pescheria: ho il 94 mentre la gentile operatrice, avvolta in mascherina e cappello, annuncia che sta per servire il numero 80.

Allora mi fermo e penso: forse, la situazione impone una riflessione.

Probabilmente, sarebbe utile provare a individuare strategie che incentivino clienti di “una certa età” a sfruttare orari specifici e giorni della settimana alternativi per l’approvvigionamento settimanale: piccole percentuali di sconto agli over che scelgono una “spesa intelligente”. Normalmente, sono persone in pensione che non hanno impegni lavorativi.

Ancora. Raddoppiare i punti spesa (sono quelli che poi danno diritto a sconti e omaggi) a coloro i quali, a prescindere dall’età, scegliendo il servizio di prenotazione on line, permettono una gestione diversa dell’affluenza. Non ultimo, provare a “premiare”chi riesce a stazionare meno tempo possibile all’interno del punto vendita.

Intanto, ho fatto la spesa e torno a casa: cassiera velocissima, operatori gentilissimi.

Il problema non è dentro ma fuori.

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