Sparatoria a Castelfiorentino, l'ira del sindaco che chiede rinforzi

Notte di tensione e allarme sicurezza lanciato dagli addetti al commercio sulla pubblica strada

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 gennaio 2017 17:23
Sparatoria a Castelfiorentino, l'ira del sindaco che chiede rinforzi

 La sparatoria avvenuta nei pressi di una pizzeria ha suscitato preoccupazione tra gli abitanti di Castelfiorentino. Tutto sarebbe scaturito a seguito di un litigio degenerato nel ferimento di due persone. E' successo intorno alle ore 23:00, all'esterno di un bar-ristoro in piazza Gramsci. Un cittadino albanese (attualmente ricercato dai carabinieri), in stato d'ebbrezza alcolica, al termine di una discussione per futili motivi con un nordafricano, ha esploso alcuni colpi d'arma da fuoco. Ha così ferito all'addome il nordafricano e un connazionale albanese alla coscia sinistra. Entrambi i feriti sono stati ricoverati all'ospedale di Empoli: sono tuttavia fuori pericolo di vita.

Il sindaco Alessio Falorni spiega oggi "Pare che il responsabile sia un albanese, conosciuto alle Forze dell'Ordine, il quale ubriaco ha prima litigato con dei marocchini presenti al bar, accusandoli di un furto di cellulare. Poi, col crescere della lite, ha preso la macchina, è andato non si sa dove (primo particolare inquietante), ed è tornato con una pistola (a me avevano detto una scacciacani, sul posto ieri sera, fatto sta che era una pistola: questo ha sparato...), ferendo i due alle gambe e mandandoli all'ospedale". Prosegue il primo cittadino "Poi, alcune cose che inquietano e non possono non far riflettere.

Il fatto che mi si dica (giustamente, credo) che è un episodio isolato, che poteva succedere altrove, non ci aiuta nemmeno un po', anzi, dovrebbe preoccuparci ancora di più. Sempre più spesso leggiamo fatti di cronaca come questi, in giro. Qui abbiamo un tizio che sembra abbia lavorato in passato in zona come taglialegna per qualche tempo, residente (pare) in un paese dell'Alta Toscana, ma dove non si trova attualmente. Non si sa dove sia, dalle ricostruzioni fatte.

Passa per il paese, non si sa a far cosa, si ubriaca, e pensa bene di risolvere la lite con una pistola. Peraltro, dove l'ha presa? 

Qui c'è un punto sostanziale: uno che è conosciuto alle Forze dell'Ordine per precedenti, che è venuto nel nostro paese, e che gira, con questo approccio alle cose, a piede libero. Per me, è una cosa inaccettabile""Io, come sapete, non sono un buonista - confessa Falorni - sulla questione sicurezza. Ne ho fatto un elemento importante del mio mandato, e ci sto dedicando tempo, strumenti e risorse di tutti i castellani.

Utilizzo tutti gli strumenti che ho, nessuno escluso, facendo notare anche, quando mi capita, dove ritengo che questi strumenti, che la legge mette a disposizione dei Sindaci come me, e soprattutto delle Forze dell'Ordine, siano inefficaci e inadeguatiDi fronte a questi episodi, però, il lavoro fatto su questo tema viene spazzato via. Non importa che i reati complessivi siano calati, a Castello; non importa che un po' di feccia siamo riusciti a toglierla dal paese; non importano i risultati ottenuti sul fronte della lotta all'abusivismo e all'illegalità; non importa neppure essere riusciti a intervenire con azioni inedite su alcune zone storicamente critiche come la Stazione.

Basta una cosa così, e subito il livello di sicurezza percepita dai cittadini scende a livelli critici. Basta un episodio così, e il lavoro fatto sull'immagine del paese viene buttato al vento. Perché si finisce sui media per una sparatoria e dei balordi, e non invece per le mille esperienze meravigliose che vivono a Castelfiorentino. Non è giusto, verso chi ogni giorno si alza e vive una vita onesta, contribuendo allo sviluppo della propria comunità. Non è accettabile dover assistere inerti alla disgregazione di una certezza come quella di poter vivere tranquilli nel proprio paese.

Io continuerò di certo nel mio approccio, nel Comune che amministro; anche potenziando il progetto Castello Sicura, e portandolo al controllo del territorio fatto dai cittadini come avviene in alcune zone dell'Emilia. Chiederò al Prefetto uomini in più sul territorio, e al Questore qualche intervento su punti precisi. Ma sappiamo bene che questo non basta. Il primo pensiero corre inevitabilmente al fatto che questo tizio, una volta che sarà preso (e lo sarà), potrebbe essere rilasciato dopo poco tempo per le storture degli strumenti legali di cui sopra, e tornare a fare una cosa del genere, magari in qualche altro Comune. Chiedo: è tollerabile? Stiamo richiedendo a gran voce, da tempo, che il Parlamento produca le leggi che consentano un giro di vite netto su questo tema.

Netto, anche sulla correlazione fra immigrazione e legalità; perché io sono e sarò sempre di sinistra, ma penso che questo sia un baluardo civico, soprattutto rispetto al fatto che di fronte a mancanza di risposte i cittadini si spostino ancor più verso xenofobia e razzismo. Un qualcosa che ci chiede a gran voce il nostro popolo, compresi quei tanti cittadini immigrati che sono persone oneste e collaborano attivamente al bene comune. Pare invece sia una cosa che scorre sempre verso il basso fra i punti dell'agenda, invece di un tema strasentito fra i cittadini.

Un tema essenziale. Se è vero che i Sindaci sono ascoltati come "antenne" sul territorio, beh, fatevi dire che questo è un intervento necessario, per continuare a tenerli uniti, i territori, e per la loro coesione sociale.  Attendiamo fiduciosi, pronti a fare la nostra parte" conclude Falorni.

Marta Locci, Presidente Confesercenti Castelfiorentino, gli fa eco: "Episodi come quello avvenuto ieri sera in Piazza Gramsci non hanno niente a che vedere con la storia e la tradizione della nostra comunità valdelsana. Con il Sindaco Falorni abbiamo condiviso tutte le più o meno recenti azioni mirate ad incrementare gli standard di sicurezza della città (videosorveglianza centro cittadino, nuova illuminazione e rilancio Stazione Fs, trasferimento Caserma Carabinieri ecc..) ma evidentemente tutto questo senza un nuovo modello di sicurezza che deve valere, a nostro avviso, non solo per Castelfiorentino ma per tutte le medie-grandi città, rischia di valere fino ad un certo punto. Parliamoci chiaro: anche il nostro territorio, al pari di altri è stato trasformato da vecchi e nuovi flussi migratori ma, al contempo, non sono stati adeguati gli strumenti di contrasto dello Stato. E’ come voler usare uno smartphone con il vecchio gettone telefonico: non va, non può andare! Ci vogliono nuove norme su certezza della pena, espulsione clandestini, lentezza dei processi. E ancora: più poteri ai Sindaci, vero presidio del territorio, meno alla burocrazia ministeriale che spesso rappresenta un freno per chi vuole agire".

In evidenza