Sostituzione di Carrai alla Fondazione Meyer: un risultato del M5S

La politica toscana succube dell’ideologia scarica il console onorario di Israele

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 Settembre 2025 14:50
Sostituzione di Carrai alla Fondazione Meyer: un risultato del M5S

Firenze, 3 settembre 2025- Il ricandidato della coalizione progressista Eugenio Giani,  ha annunciato la necessità di una nuova figura alla guida della Fondazione Meyer al termine del mandato di Marco Carrai.

“La decisione di non rinnovare l’incarico di Marco Carrai alla presidenza della Fondazione Meyer è un passo fondamentale verso la coerenza etica e istituzionale. Questo risultato è frutto dell’impegno del Movimento 5 Stelle, della Tenda per la Palestina, delle associazioni, dei comitati e degli operatori del Meyer che hanno denunciato con forza l’inopportunità di un console onorario di Israele, rappresentante di un governo sotto inchiesta presso la Corte Penale Internazionale per crimini di guerra, contro l’umanità e genocidio, alla guida di un’eccellenza pediatrica dedicata alla tutela dell’infanzia” Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana e Coordinatrice regionale M5S, commenta le recenti dichiarazioni del Presidente della Regione.

“Il nostro question time urgente, le mozioni presentate e la costante pressione politica hanno guidato la riflessione del presidente Giani verso la migliore decisione: gliene riconosco il merito e lo ringrazio per questo. La Fondazione Meyer deve incarnare valori di pace, neutralità e tutela dei diritti dei bambini, come previsto dal suo codice etico. Non potevamo accettare ambiguità su un tema così delicato,” aggiunge Galletti. “Ringraziamo la Tenda per la Palestina di Firenze, Tenda per la Pace di Empoli e tutte le associazioni toscane che si sono schierate contro la guerra a Gaza e tutti gli operatori del Meyer che hanno sostenuto questa battaglia con noi.”

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Ieri sera, Galletti e il parlamentare M5S Andrea Quartini hanno partecipato a Firenze alla  lettura dei nomi delle bambine e dei bambini palestinesi vittime della guerra, organizzata da Donne insieme per la pace. “Ascoltare quell’elenco straziante ci ha ricordato perché non possiamo restare in silenzio. La Toscana, terra di pace, deve essere un faro di coerenza etica. Continueremo a batterci per una regione che metta al centro i diritti umani e la giustizia,” conclude Galletti.

“La cosa che lascia attoniti” afferma il presidente dell’associazione fiorentina Amici di Israele, Kishore Bombaci- “sono le parole espresse da Giani stesso, il quale ha affermato che sarebbe opportuno nominare una figura che possa tranquillizzare rispetto al sentimento complessivo, lasciando intendere la necessità che si individui qualcuno che prenda le distanze dallo stato di Israele, e che quindi si assecondino tutti coloro che in questi anni hanno invocato la destituzione del Console Onorario di Israele dalla sua carica in Fondazione per le sue posizioni in merito alla guerra in Medio Oriente.

Tutto questo, come se Carrai fosse colpevole della di quanto accade a Gaza.Siamo evidentemente di fronte a un continuo e reiterato attacco personale nei confronti di Marco Carrai, colpito per l'esercizio della liberta' di pensiero e non per specifiche colpe nella gestione della Fondazione Meyer. Spiace vedere che il Presidente Giani presti il fianco a una simile campagna e strumentalizzazione . Noi crediamo e lo abbiamo detto più di una volta - continua Bombaci - che Carrai vada valutato per le sue capacità manageriali in fondazione e non perche' console onorario di Israele.

Crediamo che non vi sia alcun sentimento da tranquillizzare se non un evidente antisemitismo che colpisce una figura rispettabile che peraltro si è fatto parte attiva per l'accoglienza di tanti bambini palestinesi all'Ospedale Meyer. “Siamo assolutamente al corrente del fatto che il presidente della regione non ha alcun potere sulla nomina del futuro direttore dell’ospedale” - prosegue Bombaci - “cionondimeno quello che turba è la gravità delle affermazioni di Eugenio Giani dal momento che in questo modo si fa indirettamente portavoce di frange estremistiche che spingono per una sempre più esacerbata demonizzazione di una intera nazione che, ricordiamolo, non è fatta solo di un governo ma anche di persone, tra l’altro spesso contrarie a quel governo".

L’Associazione fiorentina Amici di Israele, dunque, chiede con fermezza che si ponga fine a questo violento attacco contro le Marco Carrai, cui rinnoviamo solidarietà e vicinanza, e che le Istituzioni evitino dichiarazioni il cui effetto è solo quello di assecondare pulsioni pericolose e palesemente antisemite

"Il massacro del popolo palestinese è in corso ora, da anni. Aspettare la fine del mandato del Presidente della Fondazione Meyer per non rinnovargli l'incarico non è una soluzione, ma solo un modo per proteggere il campo larghissimo di Eugenio Giani. Ci sorprende che ci possa essere chi esprime soddisfazione. È un modo di fare politica che alimenta distanza dalla popolazione, che manifesta ogni giorno per una pace giusta e la solidarietà tra i popoli, mentre chi governa prova a fare accordi su nomi e incarichi -dichiara Antonella Bundu, candidata Presidente della Giunta Regionale per Toscana Rossa- Il centrosinistra prova a cercare un equilibrio tra Italia Viva e Alleanza Verdi Sinistra, ma su temi così importanti, come quello di Israele, non c'è mediazione possibile.

Il consolato onorario va chiuso. Il Presidente della Fondazione Meyer deve cessare il suo incarico immediatamente e Giani smentisce se stesso, confermando di avere un ruolo per in questo tipo di scelte (se è vero che dipende da lui, in questi mesi è stato sicuramente responsabile dell'assenza di azioni adeguate).

Ci schieriamo quindi dalla parte di chi non si accontenta delle parole ambivalenti del centrosinistra, ricordando che su questioni come questa per noi è fondamentale avere la massima chiarezza e per questo è nato il percorso di Toscana Rossa".

“E’ stato un cattivo presidente? Sembra di no, visto che le donazioni per la Fondazioni sono state eccellenti. Il fatto è che Carrai è console onorario di Israele a Firenze e che, da diversi mesi, coloro che vogliono eliminare lo Stato di Israele, stanno manifestando, anche all'interno delle istituzioni, pretendendo che Carrai sia buttato fuori -dichiara Vincenzo Donvito Maxia, presidente dell'Associazione Diritti Utenti e Consumatori- Fino a poco tempo fa il presidente Giani non aveva dato credito a queste richieste, ma ora, avvicinandosi la scadenza elettorale regionale, dove Giani è candidato presidente in accordo anche con forze politiche che vorrebbero la cancellazione di Israele, il nostro presidente ha cambiato idea.

Col classico sofismo della politica: Giani non ha potere sull’elezione del presidente della Fondazione Meyer, potere che invece ha il direttore generale dell’Ospedale Meyer che, a sua volta, è scelto dalla Regione Toscana…. insomma parlare a nuora, perché suocera intenda".

Qualche giorno fa è comparso da una finestra di Palazzo Vecchio, durante la celebrazione della liberazione di Firenze dal nazi-fascismo, uno striscione con su scritto “Palestina libera, dal fiume al mare”, cioè dal fiume Giordano al mare Mediterraneo … la cancellazione di Israele. Il consiglio di opportunità del presidente Giani per il non-rinnovo dell’incarico di Carrai, si ascrive in questo filone che, tra l’altro, ha visto anche nei giorni scorsi l’approvazione da parte del consiglio comunale di Firenze di una mozione per la rottura dei rapporti con lo Stato di Israele.Noi credevamo che le nomine e le scelte amministrative fossero legate alle capacità dei singoli… disincantati ma non fessi, ci crediamo ancora.

E prendiamo atto che così non è in Regione Toscana.Una volta vigeva un metodo che oggi si dice superato: gobbo, donna, omosessuale, ebreo, zingaro, con qualche “anormalità” rispetto al pensiero dominante o anche se eri amico di questi diversi… ti era precluso il trattamento che si riserva a tutti i cittadini. Oggi per alcune di queste diversità dicono che si è andati oltre (sarebbe interessante chiedere ad ognuno di questi diversi come viene trattato dai normali e dal potere), ma non è vero.

Le donne sono sempre discriminate; gli zingari “mamma mia…”; gli omosessuali… meglio vietargli qualche corteo ogni tanto per ricordare chi comanda; gli ebrei vanno bene per pulirsi la coscienza “il giorno della memoria” e se rimangono al loro posto… ché se poi fanno anche i sionisti… dal Giordano al Mediterraneo, chiaro?E oggi accade a Carrai, venduto per un piatto di lenticchie dal “governatore” Giani.

"La Presidenza della Fondazione Meyer è un tema politico. Il Presidente della Regione Toscana nel tempo ha detto di non avere un ruolo rispetto a quella nomina: è un'interpretazione che abbiamo sempre contestato, perché il vertice dell'AOU Meyer dipende fortemente dalla politica e di conseguenza anche la sua Fondazione -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- In queste ore abbiamo ricevuto la conferma. Eugenio Giani, complice la campagna elettorale, ha parlato della inopportunità di rinnovare il mandato di Marco Carrai, console onorario di Israele, alla fine del suo mandato, imminente nel corso dei prossimi mesi.

In rete abbiamo notato una soddisfazione da parte di Alleanza Verdi Sinistra, a partire dal Sindaco di Sesto Fiorentino. Sinceramente non la condividiamo. Anzi. La politica della mancanza di decisioni è la peggiore per il territorio. Se si ritiene che chi è legato al Governo Netanyahu non possa ricoprire questo ruolo importante, legato alla cura delle bambine e dei bambini, il cui massacro è in corso a Gaza e nei territori occupati palestinesi, rimandare le decisioni è sbagliato.

Aggiungiamo un altro tema. Il Console onorario di Israele è figura pubblica, che ha avuto mandati elettorali e tutt'oggi ha tante nomine, compresa quella di Presidente di Toscana Aeroporti. È necessario mettere in radicale discussione il sistema di relazioni. Quello che si sta consumando in questi giorni è un triste assestamento di nomi che nasce da accordi di palazzo che nulla hanno a che fare con la generosità delle tante manifestazioni di questi mesi e dei tanti movimenti che si mobilitano per la Palestina. Il Consolato onorario deve essere chiuso e si devono interrompere le relazioni economiche con quelle società, anche private, che supportano il Governo di Israele".

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