Covid: sostegno economico urgente a bar, alberghi e ristoranti

Migliaia di licenziamenti all'orizzonte e strutture vuote. Stella (FI): "Settore di nuovo al collasso"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 gennaio 2022 22:34
Covid: sostegno economico urgente a bar, alberghi e ristoranti

Sei bandi ancora aperti e un settimo che lo sarà da lunedì 17 gennaio. C’è ancora tempo per richiedere ristori da parte di chi, nel 2020, ha patito perdite e cali di fatturato prima per il lockdown e poi per le restrizioni e la crisi innescata dalla pandemia da Covid-19. Bandi tutti pubblicati sul sito dell’azienda regionale Sviluppo Toscana, dove è possibile scaricare la documentazione necessaria e compilare le domande.

Riguardano le imprese turistiche dei comprensori sciistici, i maestri e le scuole di sci, i bus turistici, gli stabilimenti termali, chi lavora nel vasto settore dei matrimoni e degli eventi privati (dai fiorai ai parrucchieri ai fotografi o musicisti, tanto per fare qualche esempio) e chi opera, artigiano o impresa, a supporto dell’allestimento di fiere, convegni ed eventi pubblici. Per il mondo della neve, come per i bus turistici, la scadenza è il 21 gennaio: le richieste vanno inviato entro le ore 17 di quel giorno. Per le terme valgono gli stessi termini di presentazione, ma si lavora ad un proroga fino al 21 febbraio. Per matrimoni, eventi privati, fiere, convegni ed eventi pubblici la scadenza è il 31 gennaio.

Il settimo bando, quello che riguarda le imprese commerciali, turistiche e della ristorazione dei centri storici di tutti i comuni toscani - ma anche dei comuni termali e dei comuni finiti in ‘zona rossa’ tra il 21 marzo marzo e il 17 aprile 2021 – si aprirà invece a giorni, il 17 gennaio, e le richieste potranno essere inviate fino alle ore 17 del 4 febbraio. Gran parte delle misure stanno dentro l’ultima ‘manovra’ sui ristori Covid, quella varata dalla giunta regionale prima della fine dello scorso anno e che valeva ben 21 milioni di euro: 21 milioni di ristori e contributi a fondo perduto che si sommano ai 34 milioni già stanziati con i precedenti bandi, per oltre 61 milioni di euro di risorse messe in campo in un anno. Il 20 dicembre complessivamente erano già state più di 19 mila le domande pervenute e 15 mila quelle finanziate.

“Si tratta di interventi dai pesi diversi, che tengono conto del diverso impatto che sui singoli settori ha avuto la pandemia” spiega l’assessore allo sviluppo economico Leonardo Marras. Si va da contributi a fondo perduto da cinque fino a 50 mila euro per i bus turistici a quelli da mille a 10 mila euro per il mondo di fiere e convegni, dai 2500 euro per l’indotto di matrimoni ed eventi privati ma anche per l’attività dei centri storici, dei comuni termali o dei territori finiti in ‘zona rossa” (dal 21 marzo al 17 aprile 2021) a ristori fino a 10 mila euro per le imprese turistiche dei compresori sciistici (nove comuni in tutta la Toscana) e fino a cinquemila euro per le scuole e tremila per i maestri di sci. Contributi da mille fino a 500 mila euro per le micro, piccole e medie imprese che gestiscono stabilimenti balneari.

Per terme e mondo della neve il requisito per accedere agli aiuti è di aver registrato nel 2020 una flessione di fatturato o corrispettivi di almeno il 20 per cento rispetto all’anno precedente. In tutti gli altri casi la soglia sale al 30 per cento. 

Il decreto dovrebbe arrivare la prossima settimana in Consiglio dei ministri. Il turismo e gli spettacoli sono in cima all’agenda governativa, ma non sembrerebbero esserci margini per bar e i ristoranti. In bilico c'è anche il rinnovo della Cassa integrazione Covid, mentre le imprese perdono oltre il 30%.

"Il governo deve intervenire con misure di sostegno economico urgente per bar, ristoranti e alberghi. Il settore, con l'ondata di contagi da Covid e con le misure restrittive, è tornato a un livello di crisi altissimo. A Firenze mancano non solo i turisti, ma anche i residenti, bloccati a casa tra isolamenti e quarantene. Urgono ristori, purtroppo sono migliaia i licenziamenti all'orizzonte". Lo chiede il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella."Mediamente - prosegue Stella - le imprese della ricettività e della ristorazione, come stima Tni Italia, perderanno una nuova fetta del loro fatturato, un -20% ulteriore che si va a sommare al -40 per cento perso da Natale in poi.

Di fatto, è come se fosse in corso un nuovo lockdown, senza aiuti inizieranno a chiudere le aziende e fioccheranno i licenziamenti. A questo dato si aggiunge il fatto che le aziende italiane pagheranno 36 miliardi di euro in più rispetto al 2019 solo per l'aumento delle tariffe elettriche. Senza un sostegno economico, il settore rischia una debacle".

“Non ci siamo, proprio per niente. La montagna appenninica viene ancora considerata figlia di un dio minore rispetto a quella alpina e, fino ad oggi, ha ricevuto una quantità risibile di ristori. La ripartizione dei ristori (430 milioni stanziati per gli impianti di risalita) è troppo sbilanciata verso le Regioni e le province autonome (72%, circa 270 milioni) e quelle alpine (24%, circa 90 milioni) mentre a quelle appenniniche rimane un misero 3%, circa 11 milioni. Non vogliamo in alcun modo alimentare un conflitto tra territori, a maggior ragione adesso che si deve lavorare tutti insieme, pretendiamo però una più equa ripartizione, a partire da quei circa 50 milioni che sono avanzati.

Ci siamo subito attivati per aiutare la montagna appenninica, abbiamo parlato con il Ministro Gelmini alla quale abbiamo chiesto di convocare immediatamente un tavolo politico con i Ministri Garavaglia e Giorgetti perché non possiamo accettare che la montagna appenninica sia lasciata così indietro. In prospettiva del prossimo CdM, dove dovrebbe essere discusso un decreto sostegno ter, chiediamo di considerare quanto sopra e di prevedere un calcolo diverso rispetto al precedente e più equo”.

Questa la dichiarazione congiunta della Deputata Erica Mazzetti e del Senatore Massimo Mallegni di Forza Italia.

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