Sono 36 i Distretti del cibo iscritti nel Registro nazionale

La Toscana indica le sue eccellenze. Fedagripesca Confcooperative Toscana: “Ma il caro energia è una minaccia”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 febbraio 2022 20:46
Sono 36 i Distretti del cibo iscritti nel Registro nazionale

Sono 36 i distretti del cibo individuati dalla Regione e comunicati al Ministero per le politiche agricole che li ha inseriti nell'apposito Registro nazionale dei distretti del cibo. Dei 36, 9 sono distretti rurali, 1 è distretto biologico, 21 le strade del vino, dell’olio e dei sapori di Toscana e 5 le Comunità del cibo.

E proprio le Comunità del cibo e della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, istituite con legge nazionale (la 194/2015), una novità nel panorama italiano, rappresentano la scelta innovativa della Regione, che ha voluto scommettere su questo strumento di aggregazione delle comunità locali.

“L’iscrizione nel registro nazionale dei 36 Distretti del cibo è una grande occasione che ci permette di valorizzare ancora di più queste realtà, baluardi della difesa del paesaggio, della sua memoria, della biodiversità e dei sapori che solo una grande terra come la Toscana sa regalare grazie alle persone che ostinatamente scelgono di viverci e di mantenerla – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – I Distretti del cibo, che sono intersettoriali, rappresentano quindi uno strumento che può portare vantaggi in termini di sinergie e di possibilità di ottenere finanziamenti, ma anche acquisizione di un maggiore appeal in termini turistici.

Non in secondo piano, possono contribuire alla conservazione del paesaggio, favorire lo sviluppo territoriale, la coesione e l'inclusione sociale e l'integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale. Sono felice anche per l’opportunità che si presenta per le Comunità del cibo su cui abbiamo scelto di investire sostenendone l’istituzione e il funzionamento come interpreti dei principi di prossimità, accessibilità, solidarietà e salubrità e custodi di un territorio sempre più soggetto a fenomeni di spopolamento, dissesto idrogeologico, e disordine climatico”.

Approfondimenti

 “Siamo contenti per l'individuazione di 36 distretti toscani nel Registro nazionale dei distretti del cibo, significa che nel nostro territorio la qualità è molto alta. Però vorrei ricordare che questa qualità va tutelata, altrimenti perdiamo tutto ciò che abbiamo costruito: le imprese ogni giorno devono fare i conti col caro energia, col caro carburante, con gli aumenti del prezzo del latte. Serve un segnale a livello centrale”.

A dirlo il presidente Fabrizio Tistarelli, presidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana, commentando l'inserimento di 36 eccellenze toscane nel Registro nazionale dei distretti del cibo. Tra questi 9 sono distretti rurali, 1 è un distretto biologico, 21 le strade del vino, dell'olio e dei sapori di Toscana e 5 le Comunità del cibo.

“E' una grande occasione e la certificazione che il nostro territorio esprime un valore aggiunto – ha affermato Tistarelli -. Può portare vantaggi diretti da un punto di vista economico, ma anche vantaggi indiretti come un maggior appeal a livello turistico. Come detto però dobbiamo fare attenzione, questo non significa che nel nostro territorio tutto va bene e non ci sono problematiche. Per mantenere una qualità alta, essere riconosciuti a livello nazionale, è necessario dare sostegni alle imprese che in questo momento sono appunto in difficoltà a causa degli aumenti di energia, carburante e delle materie prime”. “Spero – ha concluso il presidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana – che ci sia buon senso da parte delle istituzioni centrali, come la Toscana anche altre regioni si trovano nella stessa situazione. Solo uniti possiamo uscire da questo momento con uno standard di prodotti alto”.

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