"Durante la mia visita al carcere di Sollicciano di questa mattina ho avuto modo di parlare direttamente con alcuni detenuti, ascoltando le loro richieste e i loro bisogni. Mi hanno chiesto più opportunità di lavoro volontario per non stare fermi e attività riabilitative semplici, come il giardinaggio, che quest’anno hanno potuto svolgere soltanto una volta.
Ho potuto constatare con i miei occhi condizioni che definire drammatiche è poco: celle sovraffollate con 6 o 7 persone, segni di cimici sulla pelle, strutture fatiscenti segnate da muffa, infiltrazioni e infestazioni, condizioni igienico-sanitarie precarie e un’emergenza psichiatrica che riguarda quasi la metà della popolazione carceraria toscana.
Sollicciano è oggi uno dei simboli del fallimento del sistema penitenziario italiano.
E questo evidentemente è anche parte del grande tema della sicurezza e della legalità nel nostro Paese visto che le carceri italiane sono sovraffollate e come Sollicciano spesso in gran parte inutilizzabili.
Il sovraffollamento ha raggiunto il 139% della capienza, mancano educatori, mediatori culturali e personale di polizia penitenziaria, mentre crescono suicidi e atti di autolesionismo.
La Toscana, prima terra ad abolire la pena di morte, non può convivere con la vergogna di uno dei peggiori istituti penitenziari d’Italia.
Per questo il Governo deve immediatamente aprire una unità di crisi e l’avvio di un piano straordinario che affronti le emergenze edilizie, sanitarie e psichiatriche e potenzi il personale. Non si tratta soltanto di tutelare i diritti dei detenuti, ma anche di garantire la dignità e la sicurezza delle donne e degli uomini che ogni giorno lavorano all’interno del carcere”.
Lo dichiara il capogruppo di Italia Viva Francesco Casini.