Sollicciano: la madre detenuta saluta suo figlio

Rossi: "Realizzeremo una struttura esterna perché i bambini non devono crescere in carcere"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 luglio 2014 18:01
Sollicciano: la madre detenuta saluta suo figlio

FIRENZE - “I bambini non hanno nessuna colpa e non devono crescere in carcere. Per questo, pur non essendo una nostra competenza ma del Ministero di grazia e giustizia, abbiamo deciso di finanziare la realizzazione di un Istituto a custodia attenuata per madri con bambini”. Lo ha detto il presidente della Regione, Enrico Rossi in riferimento alla vicenda del piccolo Giacomo che ha vissuto fino all'età di sei anni a Sollicciano con la madre.

"Stamani sono stato a Sollicciano -dichiara il consigliere regionale Pd Enzo Brogi- Oggi Giacomo, sei anni, dopo essere cresciuto finora all'interno del carcere con la mamma detenuta, ha conquistato un'amara libertà. Nel senso che, uscito dal dramma di vivere in un carcere, vive adesso il dramma di essere stato separato dalla madre. Uno strazio per l'una e per l'altro, la prima con le proprie colpe, l'altro senza nessuna colpa. In carcere ho incontrato anche operatori penitenziari e sociali e ho compreso come, seppur nella condizione inaccettabile di un bambino in carcere, lì dentro è stato protetto nel migliore dei modi possibili, partecipava alle attività esterne e usufruiva di un asilo realizzato anche con il contributo della Regione.

Del resto avevo incontrato più volte Giacomo. Da ieri è fuori, affidato a una struttura protetta ma privo del legame con la madre. C'è bisogno di un accelerazione delle procedure e di percorsi specifici per le madri detenute e i loro figli, perché possano restare insieme in comunità o strutture controllate, o sia affidato a parenti che abbiano le possibilità e qualità per tenerlo, o in affido a una famiglia vicino al carcere della madre che renda ravvicinati gli incontri. La situazione del piccolo Giacomo, ancora una volta mostra come il nostro sistema carcerario troppo spesso somma alla pena del carcere, giusta se riesce a riabilitare il condannato, un'altra pena, questa ingiusta e inaccettabile, quella della sofferenza e del dolore personale, che porta i detenuti anche a gesti estremi, e che oltre a loro colpisce anche i familiari e le persone care".

Il problema delle madri con figli minori detenute o in attesa di giudizio è noto da tempo, tanto che la Regione ha finanziato, con un primo stanziamento di 420.000 euro e con uno successivo di 221.000 euro approvato nell'ottobre scorso, la realizzazione a Firenze in un immobile destinato ad ospitare 8 madri imputate o detenute con altrettanti figli fino a tre anni di età, visto che complessivamente il fabbisogno storico in Toscana per questo genere di detenute è appunto di 8 unità.Troverà posto in una struttura di proprietà dell'Opera Divina Provvidenza Madonnina del Grappa situata in via Pietro Fanfani 17 e appositamente ristrutturata. L'ICAM, ovvero l'Istituto a custodia attenuata per madri con bambini, verrà ultimato entro la primavera del 2015.

L'immobile si comporrà di camere singole e avrà molti spazi in comune per attività sociali, culturali, cucina, giardino. La Madonnina del Grappa ha messo a disposizione l'immobile, la Regione ha finanziato l'intervento, la Società della salute di Firenze (che ha presentato il relativo progetto) ne curerà la realizzazione e il Ministero si occuperà della gestione. Una volta ultimato, l'Icam prevede che per la sua gestione il Ministero della Giustizia potrà contare sul supporto di tanti soggetti che si occuperanno degli aspetti sociali di sostegno alle mamme e ai bambini, prima tra tutti le Madonnina del Grappa. Quella che tecnicamente si presenterà come una sezione a custodia attenuata, avrà un'organizzazione interna di tipo comunitario.

Il personale di polizia penitenziaria vestirà abiti civili.Per selezionare il personale sarà avviato un apposito percorso formativo che verrà curato dall'Ospedale degli Innocenti. Ai bambini sarà garantito l'accesso ai servizi territoriali.Pare che proprio dopodomani il Consiglio comunale di Firenze approverà l'ultimo nulla osta edilizio che porterà alla realizzazione dell'istituto.

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