Simone Ferretti è il nuovo Presidente di Arci Toscana

500 volontari di Legambiente oggi a Rispescia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 ottobre 2022 18:14
Simone Ferretti è il nuovo Presidente di Arci Toscana

Si è concluso con l’elezione di Simone Ferretti come presidente regionale il Congresso di ARCI Toscana ospitato per due giorni dalla Casa del Popolo di Bottegone a Pistoia. Ferretti prende il testimone da Gianluca Mengozzi che ha guidato il comitato toscano di Arci negli ultimi 12 anni.

Simone Ferretti, grossetano, 45 anni, dentro l’Arci è cresciuto e si è formato fin da giovanissimo. Un passato da amministratore, è stato assessore alle Politiche giovanili e alla Cooperazione internazionale per il Comune di Grosseto dal 2006 al 2011. Terminata l’esperienza amministrativa, è tornato a occuparsi dell’Arci con l’incarico regionale come responsabile sui temi dell’immigrazione e dell’antirazzismo e come Presidente del Comitato di Grosseto.

Un Congresso che in due giorni ha visto una grande partecipazione, con cento delegati e delegate dai territori presenti e che ha eletto il nuovo consiglio direttivo regionale composto da 80 componenti, più il presidente, di cui il 48% donne e con un’età media che scende ulteriormente rispetto all’ultimo consiglio.

Credo che sempre di più dobbiamo puntare ad una crescita della nostra associazione – ha dichiarato Ferretti in chiusura dei lavori ringraziando la platea – il contorno sul quale ci muoviamo non è semplice ma credo che riparta dai nostri Circoli, Case del Popolo e dalle nostre associazioni una sfida che lanciamo sul territorio toscano da un punto di vista culturale e sociale affinchè ci possa essere un contrasto alla destra che sempre più avanza e soprattutto una ricomposizione sociale che sappia in qualche modo parlare di noi, di diritti, di pace e di tutti quegli elementi centrali rispetto allo sviluppo della nostra associazione nel futuro”.

I 23 ordini del giorno portati in assemblea e votati all’unanimità dalle delegate e delegati coprono un ampio raggio di temi, dalla formazione dei dirigenti arci, con un occhio di riguardo per i più giovani, al sostegno della cultura diffusa dei Circoli, dal rilancio dell’osservatorio antifascista con la Regione Toscana allo sviluppo sostenibile delle basi associative. Particolarmente significativi anche gli ordini del giorno che verranno portati all’attenzione del prossimo Congresso Nazionale, sul sistema di accoglienza, sulla solidarietà internazionale ed il sostegno per l’autodeterminazione dei popoli e la vicinanza alle cause palestinesi, curde e del Saharawi e sulle politiche di genere e la libera identità.

Il fine settimana di Congresso si è aperto con il ricordo di Enrico Cavaciocchi, presidente di Arci Prato scomparso pochi mesi fa ed al quale è stato idealmente dedicato il Congresso stesso.

Un congresso che ha rappresentato un’occasione di importante confronto con oltre venti interventi di delegati di diversi territori, a testimonianza di una volontà di vera ripartenza dopo due anni davvero difficili tra chiusure e crisi energetica. Presente ai lavori anche il presidente di ARCI nazionale Daniele Lorenzi che dal palco di Pistoia ha rilanciato l’adesione alla manifestazione nazionale per la pace che andrà in scena il prossimo 5 Novembre a Roma.

Molte le presenze tra gli invitati delle altre associazioni e delle istituzioni che hanno portato i loro saluti. Tra questi il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessora ragionale Serena Spinelli ed i rappresentanti di CGIL, Anpi e di tutte le sigle della federazione Arci.

L’unica strada da seguire è quella della pace, basta a questa folle guerra alle porte d’Europa, scatenata dall’invasione militare russa, e che da 8 mesi sta insanguinando l’Ucraina con impatti devastanti sui territori e sui civili e con pesanti ricadute economiche e geopolitiche su tutta l’Europa. È questo l’appello che Legambiente, insieme ai suoi 500 volontari di circoli e regionali provenienti da tutta Italia, lancia oggi da Rispescia, in Toscana, dove è in corso la XXII Assemblea nazionale dei circoli dell’associazione, esponendo uno striscione con la scritta “Pace” accanto alla bandiera gialla e blu dell’Ucraina.

L’associazione si unisce, così, al grande week-end di mobilitazione “Europe for Peace” organizzato dalla Rete Italiana Pace e Disarmo, di cui fa parte, per richiamare a raccolta il Paese e invitando i cittadini a partecipare. Legambiente, insieme a molte altre associazioni della società civile, chiede il cessate il fuoco immediato affinché si giunga ad una Conferenza internazionale di Pace.

“Questa folle guerra tra Russia e Ucraina, che ha causato morte, distruzione e ricatti energetici, va assolutamente fermata – dichiara Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente - Per questo chiediamo subito un impegno concreto da parte di tutta la comunità internazionale per avviare percorsi di pace in Ucraina, ma anche in tutti gli altri Paesi che sono attraversati da conflitti. L’ultimo rapporto statistico annuale dell’UNHCR ci ricorda che nel mondo, a fine 2021, sono 89 milioni e 300 mila le persone che sono state costrette ad abbandonare le proprie case in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e altre motivazioni.

Dati preoccupanti che ci raccontano come in diverse parti del pianeta i conflitti siano all’ordine del giorno e su cui tutti gli stati del mondo dovrebbero riflettere perseguendo la pace e il dialogo tra popoli. Si tratta spesso di conflitti che hanno a che fare con l’accaparramento di fonti energetiche o di materie prime, ed è per questo che è necessario procedere speditamente lungo la strada della decarbonizzazione del Pianeta, realizzando in tutti i Paesi, a partire dal nostro, gli impianti e le opere di transizione ecologica che servono all’indipendenza energetica e a quella dalle materie prime di altri paesi”.

E da Rispescia Legambiente annuncia che il 5 novembre sarà in piazza a Roma per partecipare alla grande manifestazione nazionale della società civile e che avrà come parole d’ordine il ripudio a ogni forma di guerra.

CONGRESSO ANPAS TOSCANA

Si è concluso questo pomeriggio a Montecatini, il congresso delle Pubbliche Assistenze toscane. Un'assemblea partecipata, che ha visto al voto oltre il 90% degli aventi diritto. Le votazioni per il rinnovo del consiglio direttivo sono state precedute da una due giorni di dibattito sulla qualità del volontariato e sugli obiettivi per il futuro dell'assistenza. Con oltre 500 mila soci in tutta la regione e quasi 50 mila volontari attivi, Anpas Toscana rappresenta un interlocutore essenziale per la tenuta dello stato sociale.

Lo rappresenta chiaramente la presenza del presidente della Toscana, Eugenio Giani e degli assessori regionali, Bezzini, Spinelli e Nardini. Al termine delle votazioni, il presidente uscente, Dimitri Bettini è risultato il più votato con 310 preferenze; il consiglio regionale che si è composto al termine delle votazioni di questo pomeriggio, nella seduta di insediamento, eleggerà il nuovo presidente che guiderà Anpas Toscana per i prossimi 4 anni.

"C'è bisogno di una nuova mutualità - ha detto Bettini nelle conclusioni a lui affidate al termine del dibattito - e dobbiamo crearla dando l'opportunità a tutti i nostri soci di riconoscersi in tutte le sedi di Pubblica Assistenza. Grazie alla loro tessera, l'obiettivo è far sì che possano usufruire di servizi messi a disposizione per chi fa parte della grande famiglia dell'Anpas Toscana".

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