Firenze, 22 giugno 2019– Due infermieri sono stati aggrediti giovedì sera al pronto soccorso dell'ospedale fiorentino di Careggi da un paziente che pretendeva di essere visitato saltando la fila.
“Esprimiamo solidarietà ai lavoratori coinvolti -commenta Michele Tortorelli (Fp Cgil)- Purtroppo quello di cui si parla non è il primo episodio simile e temiamo che non sarà l’ultimo. Ogni giorno e ogni notte gli operatori sono a rischio aggressione, e la struttura del pronto soccorso - molto ampia, con varchi non del tutto presidiati - non aiuta. Come denunciamo da tempo al tavolo di contrattazione con l’azienda, il personale del pronto soccorso di Careggi, anche dopo le riorganizzazioni che ci sono state, resta insufficiente ed esposto a stress da lavoro correlato.
A tutto ciò, va aggiunto il problema del sovraffollamento dell’utenza e dell’attesa dei pazienti che a volte va oltre i limiti. Circa un mese fa, proprio nella fase di contrattazione con l’azienda, era stato deciso di aprire un tavolo tecnico per entrare nel merito delle problematiche del pronto soccorso e individuare soluzioni: questo tavolo va aperto subito, non c’è più da aspettare. Per evitare che episodi come quello di ieri sera si ripetano, servono intanto assunzioni e interventi di riorganizzazione dei servizi”.
“Azienda ospedaliera universitaria e Regione Toscana hanno tempo 15 giorni per fornire una risposta adeguata ai gravi problemi di sicurezza sul lavoro del comparto infermieristico, altrimenti saremo costretti a proclamare lo sciopero”. E’ quanto dichiara Paolo Porta, consigliere CGS a livello nazionale e segretario aziendale del sindacato autonomo delle professioni infermieristiche Nursind per Careggi, all’indomani dell’ennesima aggressione avvenuta all’interno del pronto soccorso fiorentino. “Solo nell’ultimo mese – spiega Porta – abbiamo segnalato numerose aggressioni subite dagli infermieri nei pronto soccorso di tutta la regione: dal caso di Empoli in cui una persona ha distrutto un’intera vetrina, a quello di Livorno, dove una collega ha subito l’amputazione di un dito di una mano a causa del morso di un paziente, fino all’episodio di qualche sera fa a Careggi che ha coinvolto due infermieri, di cui una è stata colpita in pieno volto dal pugno di una persona che ha dato pesantemente in escandescenze”. “Non è più tollerabile che andare sul posto di lavoro significhi letteralmente rischiare la vita.
Ricordo che l’anno scorso abbiamo registrato anche una colluttazione durante la quale l’aggressore ha estratto un coltello e minacciato i colleghi”, sottolinea il segretario Nursind. “Ricordiamo che non si tratta solo di minacce fisiche, ma anche di tipo verbale: come Nursind – dichiara Paolo Porta – spingiamo per inasprire le pene a chi commette azioni di questo tipo, un processo a cui si può arrivare solo coinvolgendo la governace regionale prima e nazionale poi”. “Adesso servono risposte serie e reali, sia dal punto di vista della sorveglianza, con l’istituzione di un presidio di sicurezza delle forze dell’ordine attivo h24 nei pronto soccorso, sia per quel che riguarda l’adeguamento dei locali, a difesa dei sanitari, ma naturalmente anche dei pazienti e dei loro accompagnatori, che si trovano all’interno degli ospedali”. “Se entro 15 giorni non riceveremo risposte concrete, siamo pronti a proclamare lo stato di agitazione in tutto il territorio regionale e a mettere in atto tutto ciò che è in nostro potere, fino allo sciopero”, conclude Porta.