Servizio casa e diritto all'abitare, la sinistra non ci sta

Palagi e Bundu (SPC): "La maggioranza inizi ad ascoltare i bisogni del territorio e di chi lavora"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 luglio 2021 16:11
Servizio casa e diritto all'abitare, la sinistra non ci sta

Queste le dichiarazioni di 

"Il nuovo bando ERP, i contributi affitto (ordinari e straordinari), le paure e le domande legate allo sblocco degli sfratti (e a quello dei licenziamenti), l'assenza di una nuova figura al posto della dirigente andata in pensione, la mancanza di personale, la frustrazione della cittadinanza che prova a telefonare, senza ottenere risposte: tutto questo concorre a creare le condizioni per una vera e propria tempesta perfetta". Così Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune

"Il personale dipendente, le organizzazioni sindacali, le persone che si rivolgono agli uffici e i movimenti per il diritto all'abitare - proseguono - hanno trovato un'importante convergenza in queste settimane. Non si può dare la colpa a chi lavora se la politica al governo della città lascia allo sbando un servizio essenziale come quello della casa, spostato incomprensibilmente a inizio consiliatura sotto la direzione dei servizi sociali (da quella patrimonio immobiliare).Pare che agli incontri per raffreddare lo stato di agitazione la Giunta neanche si presenti in Prefettura.

Evidentemente il diritto alla casa e il diritto all'abitare non sono una priorità per il Partito Democratico di Firenze. In realtà vogliamo evitare le polemiche e accogliamo con disponibilità politica le parole dell'Assessora in aula oggi: risolviamo la situazione, rapidamente, perché siamo fuori tempo massimo.Ci è stato detto che i movimenti e le forze sindacali riceveranno risposta direttamente dal governo cittadino: anche questo confidiamo che avvenga a breve. In Prefettura non si può mandare solo la parte tecnica, la questione è politica ed è prioritaria.Lo abbiamo ricordato: il nostro gruppo sarà presente agli sfratti e sosterrà concretamente ogni azione per difendere il diritto costituzionale all'abitare, rifiutando ogni dinamica di guerra tra poveri (sia un conflitto tra piccole proprietà e inquilini, oppure tra la cittadinanza e gli uffici che non sono in condizione di rispondere)".

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