"Piu' di cosi" cantava una splendida Mina in un brano del 1984. Dalla musica leggere al rettangolo verde il passo è breve per un Siena che non vince ma non perde, non entusiasma ma non delude, non segna ma non prende gol.
Benvenuti nel momento bianconero nel quale fare "Più di così " è davvvero difficile. Alla vigilia l'emergenza era la difesa. Padalino partiva per Grosseto con l'idea di fare di necessità virtù. Poi, durante il match, il mister pugliese ha dovuto fare i conti con le "perdite" in attacco. Senza Disanto e Paloschi, assenze ampiamente note, la bandiera bianca è stata mostrata anche da Ardemagni e Caccavallo.
Insomma, finire il match con Meli uomo più avanzato a sostenere uno stanchissimo (e, per non farsi mancare nulla, "acciaccato") Fabbro non è proprio una condizione ideale. Alibi, scuse? Questi sono i ricordi nitidi il giorno dopo un match tiratissimo dove Lanni, ancora una volta, ha dato il suo contributo con una parata che ha poco a che fare con questa categoria.
Sullo sfondo una classifica ancora aperta a tutto e dunque adattabile ad ogni tipo di discorso. Guardiamoci dietro ed assicuriamoci al più presto la matematica salvezza? Giustissimo. I play off non sono lontani? Corretto anche questo.
Su tutto rimane l'idea di un allenatore che ha idee tattiche chiare e una certa propensione a leggere le partite: prima che inizino ma anche alla fine. "Ha vinto la paura di perdere". Ha ragione lui.
Più di così è difficile.
Foto Ufficio stampa Acn Siena
