Screening del cancro alla cervice uterina: la Toscana è un laboratorio

In crescita la chirurgia laparoscopica di Empoli. A Pescia da lunedì prenotazioni per la Giornata Mondiale del Cuore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 settembre 2022 18:38
Screening del cancro alla cervice uterina: la Toscana è un laboratorio

Il Laboratorio regionale di prevenzione Oncologica dell’Istituto per lo Studio, la prevenzione e la rete Oncologica sarà l'unico laboratorio, a livello regionale, per l’effettuazione di tutti i test di screening del cancro del collo dell’utero. Grazie a questa decisione, fortemente voluta dalla Regione, il laboratorio di ISPRO, nell’ambito della prevenzione del carcinoma della cervice uterina, diviene il più grande Laboratorio di prevenzione oncologica sul territorio Italiano, e uno tra i più grandi in Europa, con un bacino di utenza di circa 905.000 donne di età 34-64 anni e 175.000 di età 25-33 anni, con un numero di test eseguiti annualmente di circa 200.000.

Lo screening del cancro della cervice uterina in Italia prevede l’esecuzione di due tipi di test: il Pap-test, che si esegue ogni tre anni per le donne di età compresa tra i 25 e i 30/35 anni, nonché, per le donne di età compresa tra i 30-35 ed i 64 anni, del test molecolare per l’identificazione del Human Papillomavirus, seguito da esame citologico in caso di positività.Il laboratorio di ISPRO procedeva già all’esecuzione dei test HPV per l’intera Regione Toscana, nonché alla lettura dei Pap-test di screening per tutta l’Azienda USL Toscana Centro (Firenze, Prato, Empoli e Pistoia) e per tutta l’Azienda USL Toscana Sud Est (Grosseto, Siena e Arezzo). Con l’estensione della convenzione all’Azienda USL Toscana Nord Ovest, si conclude il processo di centralizzazione di tutti i test eseguiti nell’ambito dello screening del carcinoma cervicale.

Il presidente della Regione ricorda come la prevenzione rappresenti lo strumento principale per la lotta a patologie oncologiche come il cancro alla cervice uterina ed è per questo che la Toscana, attraverso ISPRO promuove ogni iniziativa utile a potenziare le attività di screening e a migliorare la loro efficacia. Il fatto che in Toscana vi sia il più grande laboratorio di prevenzione oncologica sul territorio Italiano e uno tra i più grandi in Europa, deve essere motivo di orgoglio, soprattutto guardando alle grandi opportunità che ne possono conseguire in termini assistenziali e di ricerca.

Il percorso di centralizzazione, sottolinea la direttrice generale di ISPRO, è stato possibile grazie all’impegno e disponibilità del personale dell’Istituto e, in particolare del personale afferente al Laboratorio, soprattutto grazie all’attività di raccordo e collaborazione con tutte le Aziende USL della Toscana e con l’Ente di supporto tecnico amministrativo regionale che, ancora una volta, hanno confermato l’importanza di un Servizio sanitario regionale coeso.Come spiega la direttrice del laboratorio, la centralizzazione di tutti i test di screening, favorito anche dall'introduzione dei software gestionali regionali, consente di garantire i massimi standard di qualità nell’esecuzione dei test ottimizzando i volumi di attività, garantendo l’uso di tecnologie sanitarie all’avanguardia e consentendo, nel contempo, un processo di efficiente razionalizzazione delle risorse.

E’ un trend in crescita quello degli interventi in chirurgia laparoscopica all’Ospedale San Giuseppe di EmpoliOltre l’85% dei pazienti sono stati operati con questa tecnica mininvasiva, un dato significativo e in linea con il resto dei presidi ospedalieri toscani.

Da quando è iniziato il programma di laparoscopia, aprile 2021, all’interno della chirurgia di Empoli, diretta dal dr. Massimo Calistri, sono stati eseguiti in totale 135 interventi per tumori del colon e del retto, di questi 13 operati in urgenza e 122 come casi programmati. Di quelli programmati 107 sono stati operati con tecnica mininvasiva laparoscopica e solo 4 casi convertiti a intervento a cielo aperto.

Da luglio di quest’anno è attivo anche un programma di interventi in laparoscopia per patologia gastrica tumorale e funzionale (sia tumori, ma anche malattie benigne come l’ernia Jatale) con l’obiettivo di estendere anche in questo ambito i benefici delle procedure mininvasive.

“La chirurgia generale dell’ospedale di Empoli è cresciuta qualitativamente nell’ultimo anno estendendo la chirurgia laparoscopica a tutta la patologia neoplastica del tratto digestivo- sottolinea il dottor Massimo Calistri- Parallelamente è in atto un progressivo adeguamento tecnologico e una formazione continua del personale medico e infermieristico di sala operatoria e di reparto per garantire standard di cura moderni, sicuri ed efficaci agli utenti”

La chirurgia laparoscopica, insieme al programma EnhancedRecoveryAfterSurgery per interventi di chirurgia resettiva colorettale, sia per patologie benigne che maligne, attivo già da un anno attivo a Empoli, comporta enormi vantaggi ai pazienti con una ripresa rapida della mobilizzazione, dell'alimentazione e un ritorno a casa in tempi brevi. L’assenza di grandi incisioni addominali rende il post-operatorio meno gravoso, con minori complicanze di parete e rende anche più veloce l’inizio delle cure oncologiche qualora siano necessarie.

Lo scopo del protocollo Eras è aiutare il paziente ad affrontare l’intervento in una condizione psico-fisica ottimale, senza stress, ben nutrito e con un profilo funzionale adeguato così da contribuire alla buona riuscita dell’operazione chirurgica. L'applicazione del protocollo Eras punta ad andare incontro alle esigenze del paziente. Attraverso un percorso informativo di ciò che accade prima, durante e dopo l'intervento ed un programma di alimentazione e ottimizzazione della sua condizione psico-fisica il paziente potrà affrontare l'evento con più serenità con una conseguente riduzione di complicanze post operatorie.

"Questo incremento di interventi chirurgici mininvasivi contribuisce a rendere anche il nostro presidio ospedaliero sempre più dotato di tecniche innovative che facilitano il percorso di ripresa del paziente, oltre a diminuire anche la degenza media e l’occupazione dei posti letto in reparto, garantendo un servizio migliore, sia in termini di utilizzo delle risorse che per i cittadini" conclude la dr.ssa Silvia Guarducci, Direttore sanitario Ospedale San Giuseppe.

In occasione della Giornata mondiale del Cuore, che si celebra il 29 settembre, Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, organizza dal 26 settembre al 2 ottobre l’(H)Open Week dedicata alle malattie cardiovascolari, con l’obiettivo di promuovere l’informazione, la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie cardiovascolari, con un particolare focus su aneurisma aortico addominale, infarto cardiaco, patologie valvolari e scompenso cardiaco.

All'iniziativa ha aderito anche l'Ospedale S.S. Cosma e Damiano, da martedì 12 settembre i cittadini potranno prenotarsi (fino ad esaurimento), chiamando il numero 0572/460 445 dalle ore 14 alle ore 18Le consulenze, finalizzate alla prevenzione dei fattori di rischio, sono svolte dagli specialisti cardiologi dell'Ospedale di Pescia e si svolgeranno nel Polo Cardiologico il 29 settembre (dalle ore 15 alle 19), grazie alla disponibilità dei medici e del personale infermieristico.

Le malattie cardiovascolari

 Rappresentano la principale causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili del 35,8 per cento di tutti i decessi: 38,8 per cento nelle donne e 32,5 per cento negli uomini; si presentano nelle donne con un ritardo di almeno dieci anni rispetto agli uomini, poiché le donne fino alla menopausa sono protette dallo “scudo” ormonale degli estrogeni. In seguito, vengono colpite addirittura più degli uomini da eventi cardiovascolari, spesso più gravi, anche se si manifestano con un quadro clinico meno evidente.

Per entrambi i sessi resta però cruciale il ruolo della prevenzione primaria, legata principalmente agli stili di vita, e della diagnosi precoce, in particolare in coloro che presentano fattori di rischio cardiovascolare, quali: familiarità, età avanzata, fumo, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete, sedentarietà, sovrappeso, obesità, stress.

“Obiettivo di questa iniziativa è sottolineare l’importanza della prevenzione primaria e della diagnosi precoce e aiutare a sfatare l’errata convinzione che le malattie cardiovascolari riguardino soprattutto gli uomini, con la grande maggioranza delle donne che ha una percezione molto bassa dei pericoli correlati a queste patologie. Dato il grande successo e l'alto numero di richieste dell’anno scorso, abbiamo deciso di replicare, affiancando all'aneurisma aortico addominale altre problematiche cardiache molto diffuse e ancora spesso sottovalutate o non conosciute dalla popolazione e organizzando un’intera settimana di servizi gratuiti. Questo appuntamento è ancora più significativo a fronte delle problematiche nell’accessibilità ai servizi ospedalieri correlate alla diffusione di Covid-19 commenta Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda.

Le strutture del network dei Bollini Rosa che hanno aderito all’iniziativa offriranno gratuitamente visite specialistiche ed esami diagnostici, consulenze telefoniche, eventi e colloqui a distanza, info point e distribuzione di materiale informativo, nelle aree specialistiche di cardiologia e chirurgia vascolare.

ECOGRAFIA INTESTINALE E MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI

L’ecografia è uno strumento sempre più importante per la diagnosi, l’identificazione delle complicanze e il monitoraggio delle terapie nella gestione delle malattie infiammatorie croniche intestinali. La sua diffusione capillare potrebbe accelerare i tempi per il trattamento dei pazienti oltre ad abbattere i costi.

Per aumentare le conoscenze e promuovere i vantaggi, l’Italian Group For The Study Of Inflammatory Bowel Disease, organizza un evento in programma il 20 settembre 2022 a Firenze, in occasione del corso teorico-pratico che la Società scientifica promuove sul tema, in collaborazione con la Società Italiana di Ultrasonologia in Medicina e Biologia, nelle giornate del 20 e 21 settembre presso l’Auditorium del Duomo destinato a 60 gastroenterologi e radiologi under 35 provenienti da tutta Italia.

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