Scontrini del sindaco Renzi: Grassi lascia dopo 25 ore

Interdetto l'accesso ai servizi igienici di Palazzo Vecchio, rimasto senza acqua e cibo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 novembre 2015 18:47
Scontrini del sindaco Renzi: Grassi lascia dopo 25 ore

Ha ceduto oggi pomeriggio il consigliere comunale Sel-Firenze riparte a Sinistra Tommaso Grassi, che piantonava da 25 ore gli uffici di Palazzo Vecchio, per ottenere documentazione relativa alle spese di rappresentanza l’Amministrazione del sindaco Matteo Renzi, per verificare che fossero pienamente in regola.

In merito alla presunta mancanza di trasparenza sulle spese di rappresentanza ecco la replica del capogruppo del Pd Angelo Bassi: “Questa ostinazione, questo pervicace insistenza su un vicenda priva di fondamento fotografa una sostanziale incapacità di fare politica sui temi che davvero interessano i cittadini e la città. Evidentemente, dopo aver incassato sonore sconfitte su questioni importanti, prima tra tutte quella dei taxi, Grassi sta cercato di tornare alla ribalta cavalcando l’onda lunga della vicenda Marino. Così facendo dimostra soltanto la mancanza di elementi per fare la vera politica, quella che si concretizza con interventi a favore dei cittadini e della città tutta”.

Da ieri il consigliere Grassi, accompagnato da alcuni sostenitori aveva inscenato un sit-in di protesta per il rifiuto di consegnare documentazione relativa le spese di rappresentanza dell'ex sindaco Renzi, a pochi metri dal Salone dei Cinquecento, dove erano riuniti sindaci e rappresentanti di 80 paesi del mondo.

Sul caso dei dati pubblicati, l’assessore alla trasparenza Federico Gianassi precisa che “il Comune pubblica ciò che le leggi in materia prescrivono di pubblicare e infatti anche l’ANAC attesta che abbiamo sempre rispettato gli obblighi”. I riferimenti normativi sono legge 190 del 2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione” e il decreto legislativo 33 del 2013 sul “riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”. E circa il diritto di accesso agli atti “Sulle spese di rappresentanza già nel 2013 e 2014 il consigliere Grassi aveva fatto richiesta di accesso agli atti e aveva avuto risposta.

In merito alle ulteriori richieste il direttore generale Giacomo Parenti nella sua lettera ha ribadito ciò che è ovvio. Ovvero che la documentazione è a disposizione della magistratura, mentre per il consigliere richiedente ad oggi è a disposizione ciò che viene pubblicato, documenti nei quali peraltro sono già evidenziate tutte le spese riportate con l’indicazione dell’oggetto della spesa, dell’occasione in cui la spesa è stata sostenuta e dell’importo della spesa stessa” conclude l’assessore Gianassi.

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