Scomparso il Commendator Zucchi, cordoglio degli Industriali

Confindustria Toscana Sud: "Ha contribuito a dare ad Arezzo una dimensione internazionale"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 marzo 2022 10:17
Scomparso il Commendator Zucchi, cordoglio degli Industriali

Il Presidente Fabrizio Bernini, il Consiglio Generale e tutta Confindustria Toscana Sud esprimono alla famiglia Zucchi il più profondo cordoglio per la recente scomparsa del Commendatore Antonio Zucchi, già Presidente dell’Associazione Industriali di Arezzo dal 1994 al 1999.

Durante gli anni della presidenza Zucchi, ricorda Confindustria Toscana Nord, l'Associazione Industriali "ha messo a punto una serie di interventi e di investimenti nei settori della ricerca e dello sviluppo tecnologico, della valorizzazione delle risorse umane, dei servizi reali alla produzione, della diffusione della cultura economica e dell'Università. Si ricordano, a questo proposito, le iniziative di animazione economica e diversificazione produttiva rivolte a sostenere operatori economici aretini o esterni alla provincia che intendevano effettuare investimenti ad Arezzo.

Numerose furono le convenzioni stilate con il sistema bancario a sostegno degli investimenti ed i collegamenti funzionali con strutture di ricerca e di sviluppo tecnologico. Stretto e continuo fu il dialogo con il sistema scolastico e l’Università, fino alla collaborazione per la realizzazione ad Arezzo del Polo Universitario. Zucchi è stato anche Presidente di Federorafi dal 2005 al 2011, Vice Presidente regionale di Confindustria (1995), componente nazionale della Giunta di Confindustria e, nel 1997, Consigliere della Camera di Commercio di Arezzo, in rappresentanza del settore industriale aretino. 

La Presidenza Zucchi è ricordata anche per l’attenzione che aveva per l’Imprenditoria femminile quando volle costituire il Comitato Impresa Donna di Confindustria. “La scomparsa di Antonio Zucchi ci addolora profondamente – dice Fabrizio Bernini – era un uomo di grande spessore, sia professionale che umano, che non amava mettersi in mostra nonostante i grandi successi raggiunti. Ha fatto conoscere al mondo la bella oreficeria italiana, contribuendo a dare ad Arezzo una dimensione internazionale. Al tempo stesso, e sempre in maniera molto discreta, non si è mai dimenticato della sua città, promuovendo e sostenendo numerose iniziative nei campi più diversi, dal culturale al sociale, che testimoniano l’attenzione e l’impegno che lo hanno sempre caratterizzato. Ci uniamo al dolore della moglie Carla e dei figli Gianluca e Marco che, come il padre, hanno rivestito e tuttora rivestono cariche direttive all’interno di Confindustria Toscana Sud”.

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