LUCCA - SI è spento domenica 7 settembre nella sua abitazione di Viareggio a 71 anni. Architetto nato a Lucca da genitori livornesi, non aveva mai abbandonato la sua origine. Proprio da questo mix aveva attinto per le sue opere letterarie e satiriche che gli sono valse molti riconoscimenti, tra cui il riconoscimento anche da parte dell'Accademia della Crusca. Per anni ha collaborato con il Vernacoliere e il Tirreno, ma anche Comix, Focus, Il Giornale. Il suo dizionario Borzacchini universale in 4 volumi è considerato come il Devoto-Oli della Toscana.
Grande il cordoglio nel mondo della cultura italiana. Tra i ricordi più appassionati quello del sindaco di Livorno Nogarin, che scrive: "Con Giorgio Marchetti, o Ettore Borzacchini come tutti lo conoscevamo, se ne va un brillante scrittore, un uomo di satira pungente e dissacrante, ma soprattutto se ne va una persona che ha saputo creare e mantenere, con i suoi dizionari di lingua e storia livornese, un autentico senso di comunità e di appartenenza a Livorno e alla Toscana.Un figlio geniale della nostra Livorno che, con immensa ironia e raffinatezza, ha recuperato le origini dei vari lemmi e allocuzioni tipiche del vernacolo labronico, parolacce comprese.
Non Accademico della Crusca, ma spiritoso creatore dell’Accademia dei Semi di Lino, ha ricordato ai più anziani, e insegnato ai più giovani, il perché di certe espressioni gergali che ci portavamo dietro senza conoscerne la radice, in quanto ancorate a episodi, consuetudini, abitudini di epoche passate, dalla realtà contadina ottocentesca, all’occupazione americana. Ci ha fatti piegare in due dalle risate, sapendo evocare, con leggerezza, ma mai con superficialità, e, anzi, con un substrato di profonda cultura, momenti di vita vissuta della nostra città, con quello spirito da maledetto toscano e maledetto livornese che è nel nostro DNA.Piangere chi, nella sua vita, ha contribuito a far ridere generazioni di livornesi e non solo, può sembrare un controsenso, ma sono convinto che la sua figura sia davvero insostituibile e di questo mi dolgo.
E con me tutta la città.Caro Giorgio, con il tuo “Noga non mollare”, mi hai invitato da subito a tenere duro; ti prometto solennemente che non mollerò.Anche Mariella Bonacci ricorda lo scrittore.
"Addio architetto della vitaGiorgio amico mio, ci incontravamo spesso casualmente e nel rapido scambio di battute tu ogni volta coniavi un concetto, una rasoiata eccentrica ma non saccente, distruttiva ma ancor prima auto ironica per te stesso che dispensava insieme al buon umore anche una pillola di saggezza.Ti confesso che ti rubavo l'idea per una mia trasmissione, per un comunicato, per un approfondimento. Mi è capitato spesso e quando abbiamo fatto il festival della salute e parole in corso, per me oltre all'onore di averti, era una lezione di tutto e su tutto; non ti ho mai sorpreso impreparato o ignorante su nessun argomento, un duello di fioretto che mi ha arricchita umanamente e professionalmente. Nelle verdi praterie del cielo troverai da criticare anche i celesti condomini, quante ne avrai da ribattere e sottolineare allegro perfezionista della vita ovvero ragionier Ettore Borzacchini dalla verve livornese e dalla concretezza lucchese.
Mancheranno a tanti la tua sagacia e i tuoi saperi, io voglio dedicarti questo breve servizio con la promessa che non sarà l'ultimo, grazie di tutto amico mio!...Un Grande abbraccio Mariella".