Scomparso da Prato, resti a Galceti: "Famiglia inascoltata"

Ha destato numerose reazioni il caso dell'imprenditore scomparso ed i resti ritrovati nel bosco alle porte della città toscana

30 marzo 2018 09:56
Scomparso da Prato, resti a Galceti:

La scomparsa dell'imprenditore pratese appassionato di modellismo avvenuta in un pomeriggio dell'11 aprile 2015, sulle prime aveva attirato l'attenzione di tutti, stampa e tv compresa. Poi quella stessa attenzione era calata come generalmente non accade più da tempo per i casi di scomparsa che anzi riempiono palinsesti e giornali, spesso fungendo da pungolo per gli inquirenti. 

Perché per Sergio Russo non è andata così? Cosa abbiamo sbagliato? 

L' ipotesi serpeggiante di una scomparsa volontaria unita all'assenza di nuovi, significativi elementi, che potessero dare una svolta alle indagini hanno forse suggestionato tutti. 

Gli ultimi mesi della vita privata di Sergio sono stati indagati, come è doveroso fare in questi casi. I piccoli segreti, le difficoltà economiche, le dicerie sulle frequentazioni femminili, quel diario in cui si raccontava di incontri con un misterioso gruppo d'ascolto, gli screzi con la moglie Fiorella, l'ultimo proprio poco prima che Sergio uscisse, senza salutare, dal garage di casa per non tornare più avevano avvalorato nell'immaginario collettivo l'ipotesi di una fuga in un altrove lontano. 

Chiacchiere raccontate a mezza bocca, indizi deboli, ipotesi suggestive, anche quando per niente logiche. 

Poi, cinque giorni fa, il ritrovamento dei resti umani rinvenuti a Galceti, sulla collina boschiva alle porte della città toscana, in una zona in cui la stessa Fiorella aveva sempre chiesto che si concentrassero le ricerche. 

L'avvocato Antonio La Scala, Presidente dell'Associazione Penelope ha dichiarato intervenendo in diretta a Chi l'ha Visto? su Rai Tre "Ancora una volta tante ipotesi negli anni ma poi la persona scomparsa era nella zona indicata dalla famiglia".Un caso, quello di Sergio Russo, che riporta all'attualità il tema delle ricerche e l'importanza del coinvolgimento diretto dei familiari che ben conoscono usi e consuetudini dei propri cari.

Un dubbio alla fine resta: e se a scomparire nel nulla in un primo pomeriggio di primavera fosse stata una donna? Davvero ci saremmo accontentati tutti di pochi, traballanti indizi, tanto da ritenere tutto sommato plausibile l'abbandono dei propri figli? 

In evidenza