Sciopero nel commercio di Filcams Cgil Toscana 25 aprile e 1 maggio

Sciopero contro il super-sfruttamento a Campi Bisenzio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 aprile 2022 19:32
Sciopero nel commercio di Filcams Cgil Toscana 25 aprile e 1 maggio

Per il 25 aprile la Filcams Cgil Toscana ha indetto sciopero e astensione dal lavoro nelle attività commerciali, perché “la festa non si vende”, per il valore della Liberazione, per il diritto a celebrare le festività sia laiche che religiose.

"Rispetto per il 25 aprile, festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Antifascismo ancora oggi valore da perseguire e difendere.Manteniamo viva la memoria, di chi, prima di noi ha combattuto per un ideale, per la libertà e la dignità del lavoro. Difendere anche dal consumismo che prevale sui valori etici e civili, per tornare ad un consumo responsabile. Difendere il diritto di vivere le feste come vogliamo e con chi vogliamo.Per queste ragioni, la Filcams Cgil Toscana proclama ASTENSIONE e SCIOPERO dal LAVORO per il 25 aprile 2022, Festa della Liberazione.Per celebrare la Festa di lavoratori e lavoratrici, la Filcams Cgil Toscana proclamerà ASTENSIONE e SCIOPERO dal LAVORO anche il Primo Maggio.Sottolineando quanto molte sentenze hanno sancito: il datore di lavoro, non può obbligare un dipendente a lavorare in un giorno festivo, anche se è infrasettimanale" spiegano in un documento da Filcams Cgil Toscana.

Hanno lavorato per anni 12 ore al giorno, senza un giorno di riposo. Niente ferie, niente malattie pagate. Niente diritti. Il giorno di “pasquetta” - festività nazionale - si sono rifiutati di lavorare. Il loro padrone li ha licenziati tutti con un messaggio WhatsApp: chi non lavora oggi (pasquetta) è fuori per sempre. Nei giorni precedenti avevano richiesto di lavorare anche loro otto ore per cinque giorni, come sempre più operai – grazie agli scioperi di questi anni – lavorano nel distretto.

La risposta è arrivata sempre su WhatsApp: se volete lavorare 8 ore, trovate lavoro da un altra parte.E' questa la storia di cinque operai di una confezione di via Carcerina 4 a Campi Bisenzio. Il nome della ditta? Impossibile da dire. Negli anni diversi nomi e partite IVA hanno nascosto sempre lo stesso padrone. La vecchia storia del “apri, chiusi e riapri” per aggirare fisco e diritti. Oggi nello stesso stabilimento ci sono lavoratori formalmente dipendenti di ditte diverse.

Al di là di questo, i contratti sono solo carta straccia: c'è chi lavora da tre anni con contratto a tempo determinato, “part-time” a 20 o 30 ore settimanali. Nella realtà le ore settimanali di lavoro sono 84. Pagate 1000 euro. Che nei mesi di “calo lavoro” diventano 500 euro (ma a parità di ore), e in quelli di picco 1300. E i diritti del CCNL esistono solo sulla carta.Non è il Bangladesh, è CampiBisenzio.

Provincia di Firenze. Dove si estende il distretto pratese del tessile-abbigliamento di cui tutti conoscono il supersfruttamento.

Notizie correlate
In evidenza