Scandicci: minori marchiati al campo sportivo per norme anti-covid

Un lettore denuncia: timbro sul braccio per distinguere i ragazzi dotati di green pass da quelli che ne erano sprovvisti

Nicola
Nicola Novelli
13 dicembre 2021 02:48
Scandicci: minori marchiati al campo sportivo per norme anti-covid

L'episodio è accaduto durante un incontro sportivo giovanile, tenutosi in casa della Rugby Scandicci A.S.D. nel pomeriggio di sabato 11 dicembre, a cui hanno partecipato bambini e ragazzi dai 10 ai 13 anni. A raccontarlo i genitori di uno dei partecipanti.

Dopo le partite in campo, i giovani sportivi sono stati suddivisi da parte degli organizzatori in "autorizzati" e "non autorizzati" ad accedere agli spogliatoi per fare la doccia; e questo seguendo la normativa che impone il cosiddetto "green pass" ai ragazzi a partire dai 12 anni di età. Avevano di conseguenza diritto di accesso i minori di 12 anni e i ragazzi in possesso del lasciapassare, mentre quelli sprovvisti ne sono rimasti esclusi.

"L'operazione è stata svolta marchiando i bambini in regola con un asterisco disegnato sull'avambraccio -denunciano i lettori di Nove da Firenze che intendono mantenere l'anonimato- Come genitore sono rimasto allibito da tale comportamento nei confronti di un gruppo di minori, ad opera di quelli che definiamo degli educatori".

"Non sto affermando che siano stati commessi dei reati, sicuramente il tutto si è svolto in pieno ossequio delle normative vigenti e con le migliori intenzioni per il bene dei ragazzi. Ma siamo proprio sicuri che sia questo il bene per i ragazzi?"

"Cosa devono aver pensato, come si devono essere sentiti quei ragazzi lasciati fuori dagli spogliatoi, e come i ragazzi che hanno ricevuto il marchio dovendosi però separare dai propri compagni non in regola?"

"Credo sia evidente che non vi è alcuna giustificazione scientifica o di salute pubblica dietro a questo comportamento: gli stessi bambini che hanno giocato  in campo - per ore - uno sport che non si può certamente definire senza  contatto, un minuto dopo vengono smistati in categorie di adatti e non adatti per accedere alle docce".

"A cosa intendiamo educare i nostri figli? Ad una società in cui hanno perso di  senso e di valore parole come inclusione, fratellanza, rispetto per il libero arbitrio, la dignità e i diritti umani? A scapito invece di un mondo in cui coloro che obbediscono a delle regole (discutibili) ricevono in concessione dei diritti che al contrario sono negati ad altri che hanno convinzioni o condizioni differenti? Una società con persone di serie A e di serie B è quello che auspichiamo e che stiamo costruendo per loro?"

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