Sanità, visite ed esami notturni per ridurre l'attesa

​Visite ed esami in notturna e nei festivi per tagliare le attese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 Settembre 2014 13:41
Sanità, visite ed esami notturni per ridurre l'attesa

Il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai pronto alla proposta risolutiva: "Visite ed esami anche in notturna e nei festivi per tagliare le liste d’attesa in sanità: questo è ciò che, sulla scorta di quanto già avviene con successo in altre regioni quali Veneto e Lombardia, propone la proposta di legge elaborata dal Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (FI) che lunedì prossimo, nella prima seduta dopo la pausa estiva, approda al vaglio della Commissione IV".

"Ampliare l’orario di erogazione di certe prestazioni come alcune visite specialistiche e la diagnostica per immagini – spiega Mugnai – è un gesto di buon senso che, oltretutto, ottimizza l’impiego dei grandi macchinari. Le Regioni che hanno voluto affrontare e contrastare sul serio il problema delle liste d’attesa in sanità – prosegue – hanno attuato con successo questa misura. Noi sfidiamo la Toscana, che finora ha percorso la via degli annunci e delle delibere-civetta, a fare la stessa cosa attivando per il momento una sperimentazione eventualmente prorogabile. Inoltre, dinanzi a un sistema che taglia servizi e preserva apparati e poltrone, noi chiediamo che le risorse necessarie a prolungare gli orari di erogazione dei servizi dal taglio della spesa sanitaria improduttiva".

Soprattutto per alcune specialità, la situazione delle liste d’attesa in Toscana è ormai esplosiva: "I cittadini sono di fatto sospinti verso la libera professione – osserva il Vicepresidente della Commissione sanità – dove pagando riescono a ottenere in tempi congrui lo stesso servizio con lo stesso medico. E’ un’ingiustizia che, per le Aziende sanitarie coi bilanci costantemente sul filo del rasoio, si rivela però remunerativa. Facile immaginare che ci sia poca voglia di intervenire con serietà per ridar fiato alle agende e garantire assistenza e cura ai toscani in stato di bisogno. Negli ultimi due anni quasi tutte le aziende sanitarie hanno proceduto alla cessazione dei contratti con gli istituti privati convenzionati" e "tali azioni di contenimento della spesa hanno prodotto un allungamento delle liste d’attesa che grava sul cittadino e contraddice il principio di prevenzione e del diritto alla cura con equità ed accessibilità".

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