Sanità toscana tra tagli e avanguardia

Oggi guasto all'impianto di dialisi del Serristori. A Pistoia mancano ortopedici. Trapianti: ogni anno 90 persone operate fuori regione. Il punto nascita Pescia chiude quattro giorni. A rischio gli ospedali periferici in Lunigiana. Punto pediatrico nella zona collinare: servizio attivo alla Misericordia di Malmantile. Da gennaio anche a Ginestra. Nasce a Siena il Centro regionale di Medicina di precisione. I Sindaci della Valdichiana Aretina firmano l’atto di programmazione locale per i servizi ospedalieri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 novembre 2018 23:55
Sanità toscana tra tagli e avanguardia

Firenze- E una continua oscillazione tra tagli ai servizi, imposti dalle economie di bilancio, e sperimentazioni d'avanguardia della nuova medicina nell'era digitale, che contraddistingue il presente del sistema sanitario della Regione Toscana. Basta guardare la cronaca di questi ultimi giorni.

Anche oggi un guasto all'impianto della dialisi del presidio Serristori, di Incisa e Figline Valdarno, ha reso necessario il trasferimento dei pazienti (in tutto una decina tra stamattina e oggi pomeriggio) al Santa Maria Annunziata, dov'è stato garantito il trattamento dialitico.L'intervento tecnico è già stato richiesto ma, a scopo precauzionale, anche domani, i pazienti svolgeranno la terapia nel presidio di Ponte a Niccheri.

A Pistoia scarseggia personale ortopedico, e da tempo si cercano nuovi professionisti che non sono arrivati neanche dall’ultima graduatoria (era dello scorso aprile con 57 posti) che, tra l’altro, è ormai in esaurimento. Ora si auspica nel nuovo bando di selezione, a tempo determinato, che è scaduto lo scorso 9 ottobre. Per assicurate ai cittadini le cure necessarie l’Azienda al momento fa ricorso all’attività straordinaria dei professionisti in organico per garantire la continuità del servizio.

Le donne dell’area mugellana continuano a scegliere di far nascere i loro bambini nel presidio di Borgo San Lorenzo, anche se i casi di eventuale prematurità o di gravidanza a rischio, da anni, vengono presi in carico e risolti nel punto nascita dell’ospedale di Ponte a Niccheri. Il “Punto Nascita” dell’ospedale del Mugello è stato potenziato per quanto riguarda il personale medico con il completamento dell’organico ed entro la prossima primavera si concluderà la prevista manutenzione straordinaria al reparto. Per quanto riguarda gli interventi strutturali per il reparto di ginecologia e pediatria è in corso la progettazione dell’intervento di manutenzione straordinaria sulla scorta di quanto già eseguito negli altri reparti di degenza con la realizzazione dell’impianto di climatizzazione per un importo complessivo di oltre € 250.000,00. L’intervento di climatizzazione doveva già essere stato effettuato nei mesi scorsi, ma la ditta alla quale erano stati affidati i lavori è fallita costringendo l’Azienda ad indire una nuova gara d’appalto.

Ora i lavori si completeranno entro la primavera prossima; il relativo finanziamento è già presente sul Piano Investimenti aziendale approvato Direttore Generale n. 330 del 22/02/2018 “Bilancio di Previsione Economico 2018 e Bilancio Pluriennale 2018-2020.

Saranno necessari quattro giorni per eseguire gli interventi di manutenzione straordinaria all’ascensore del reparto di ostetricia e neonatologia dell’Ospedale di Pescia, al fine di un ulteriore miglioramento dell’area che è già stata sottoposta ad importanti ristrutturazioni. Il reparto, pertanto, resterà chiuso dalle ore 20,00 del 5 novembre alle 12,00 del 9; per le donne in gravidanza la continuità del percorso al parto sarà comunque garantita all’Ospedale San Jacopo. Il personale ha già provveduto a contattare telefonicamente tutte le donne prossime al parto e nelle scorse settimane la comunicazione della chiusura è stata diffusa sia negli ambulatori del S.S.

Cosma e Damiano che nei consultori, durante i controlli e le visite ed ai corsi di preparazione alla nascita. In questi giorni le donne saranno nuovamente avvertite. L’Azienda Sanitaria invita quindi le donne a recarsi direttamente all’Ospedale di Pistoia nei giorni in cui il reparto a Pescia non sarà funzionante. A Pescia sarà comunque assicurata la gestione di eventuali emergenze ostetriche di pazienti che si presenteranno direttamente e non trasferibili.

E’ attivo il servizio di pediatria consultoriale presso gli ambulatori della Misericordia di Malmantile a copertura della zona collinare di Lastra a Signa. Da gennaio l’area interessata dal servizio si estenderà anche alla zona di Ginestra Fiorentina dove presso la sede Humanitas di Ginestra, il pediatra sarà disponibile con due sedute al mese. I punti pediatrici di Malmantile e quello di Ginestra - quest’ultimo attivato dall’Azienda sanitaria ad anno nuovo - andranno ad offrire un servizio strategicamente di grande utilità sia per gli abitanti della zona collinare di Lastra Signa che di Scandicci.

Un caffè speciale a Greve in Chianti per incontrarsi e condividere informazioni, approfondimenti ed esperienze legate alla patologia dell'Alzheimer. Si chiama Caffè Alzheimer ed è un progetto promosso dalla Regione Toscana nell'ambito della Zona Distretto Fiorentina Sud Est. Dal 23 novembre apre i battenti nei locali dell'Associazione Volontariato Grevigiano (via della Pace) un presidio specifico che fornisce un supporto informativo e laboratoriale ai malati e ai familiari, un punto che si rivolge ai malati di Alzheimer e altre demenze e va incontro anche alle famiglie, soprattutto a coloro che si trovano nella fase iniziale della gestione della malattia. Le attività e il servizio, gestiti dalla cooperativa sociale Nomos, si svolgono in ambienti differenti.

Mentre il malato svolge attività laboratoriali in uno spazio, in altre sale il familiare trascorre momenti di confronto con un team di esperti qualificati per approfondire la conoscenza e avere supporto informativo e relazionarsi con altre esperienze. Il Progetto si tiene a cadenza periodica e coinvolge i comuni della zona Fiorentina Sud Est.

La commissione Sanità, presieduta da Stefano Scaramelli (Pd) ha tenuto la mattina del 30 ottobre un’audizione con il responsabile del Centro alcologico regionale, Valentino Patussi. Audizione richiesta dal consigliere Andrea Quartini (M5s), “per sensibilizzare la commissione riguardo al consistente lavoro ultradecennale svolto dal Centro alcologico in questi anni, anche sugli stili di vita e la promozione della salute” e per “richiamare le responsabilità delle istituzioni rispetto a questi temi”.

Il Centro, aggiunge Quartini, “ha prodotto tantissimo in termini di formazione e sensibilizzazione ed è stato la punta di diamante per eliminare il consumo di bevande alcoliche negli ospedali, nelle carceri, e per la stesura del primo protocollo per gli ospedali liberi da fumo”. Patussi ha illustrato il programma di welfare in attuazione all’ospedale di Careggi, per promuovere il benessere e la salute dei suoi dipendenti, anche attraverso la corretta alimentazione, il contrasto a fumo di tabacco (anche della sigaretta elettronica), la riduzione del consumo di bevande alcoliche.

Careggi ha approvato un regolamento contro il consumo e vendite di bevande alcoliche e un regolamento contro il fumo. Secondo Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra), sarebbe necessario “affrontare il disagio sociale che è spesso alla base delle cattive abitudini, piuttosto che proibire tutto”. Il consigliere Quartini ritiene necessario favorire un’azione di comunicazione e informazione su questi temi, “evitando messaggi contraddittori.

Ad esempio – prosegue Quartini – l’ufficio scolastico regionale promuove corsi per l’uso consapevole di bevande alcoliche, mentre nelle scuole dovrebbe essere proibito promuovere la cultura del bere”.

La commissione Sanità del Consiglio regionale è al lavoro anche sulla proposta di legge per assicurare rimborsi ai toscani che si sottopongono a trapianto di organi in altre regioni, in analogia con quanto già avviene per chi si reca all’estero. Sempre la mattina del 30 ottobre si sono tenute le audizioni di Adriano Peris, coordinatore regionale dell’Organizzazione toscana trapianti e di Lara Redditi, a nome di familiari di persone che si sono sottoposte a trapianto di organi in altre regioni.

La proposta di legge intende garantire sostegno economico, attraverso il rimborso delle spese a carattere non sanitario sostenute dai soggetti sottoposti a trapianto, dagli eventuali donatori e dai loro accompagnatori, nel caso in cui i centri toscani non siano in grado di rispondere al bisogno in tempi congrui. I cittadini residenti in Toscana sottoposti a trapianto in altre regioni dal 2002 a oggi sono 681, spiega Adriano Peris. Negli ultimi cinque anni, “in media circa 90 persone ogni anno si sono dovute recare fuori Toscana”.

I numeri sono tra trapianti di organi (221) e trapianto di midollo (256). Attualmente, sono 148 le persone in attesa di trapianto fuori regione. Per polmone, fegato, rene e pancreas, “i tempi di attesa in Toscana sono inferiori alla media nazionale, diversamente a quanto accade per il cuore”. Tre i centri regionali per il trapianto di rene: Pisa, Firenze e Siena, mentre manca un centro di trapianto pediatrico. Anche per il fegato, “non c’è in Toscana un programma per il trapianto pediatrico”.

Per il trapianto in età adulta si segnala il centro di Pisa. Per cuore e polmoni “arriveremo probabilmente a una lista unica nazionale”. Il sistema nella nostra regione “è molto cresciuto negli anni”, spiega ancora Peris, in risposta alle domande dei consiglieri. La previsione è che l’istituto del rimborso previsto dalla nuova legge interesserà “intorno a 900 persone nei prossimi anni”. In Toscana, dice Lara Redditi, madre di una bimba che ha dovuto essere sottoposta a trapianto di fegato a Palermo, “per fortuna i bambini che necessitano questo tipo di trapianto sono in numero contenuto: al momento, sono 44, ma tutti questi devono sottoporsi al trapianto in altre regioni”.

Non si chiede di creare centri analoghi in Toscana: “È preferibile che esistano pochi centri altamente specializzati, come quelli di Bergamo e Palermo – spiega –, che sono in grado di assicurare anche la gestione del post-trapianto”. Occorre potenziare la capacità di collegamento delle strutture sanitarie regionali con i centri specializzati, affinare la capacità di diagnosi precoce di patologie che spesso sono rare. E occorre sostenere le famiglie, “come già accade in altre regioni”.

Le spese accessorie oggetto di questa proposta di legge, trasferimenti, vitto e alloggio dei familiari, “non sono sostenibili da tutti: nel nostro caso, come in altri, sono andate ben oltre i ventimila euro”.

Ospedali periferici della Lunigiana: i comitati Sos Salute e in difesa del diritto alla salute della Lunigiana chiedono alle istituzioni regionali “l’apertura di un tavolo tecnico” per rispondere alle richieste che arrivano dal territorio. La richiesta trova ampio consenso nella commissione regionale Sanità, che il 30 ottobre ha sentito i rappresentanti dei comitati in audizione al palazzo del Pegaso. Gabriele Mazzoni e Luigi Filippi, intervenuti in rappresentanza dei comitati, hanno espresso “delusione e rammarico, per il fatto di trovarci di nuovo qui a illustrare richieste che abbiamo avanzato sin dal 2013: siamo venuti in Consiglio regionale per la prima volta nel 2014, da allora niente è stato fatto”.

I comitati hanno riproposto nel dettagliato l’elenco delle loro priorità: mantenere i presidi ospedalieri già attivi a Pontremoli e Fivizzano, “oggetto di progressivo depotenziamento negli ultimi anni”; favorire crescita ed efficienza dei servizi; assicurare la presenza un medico anestesista rianimatore a Fivizzano; istituire il servizio di guardia medica pediatrica; potenziare presenza di infermieri al Pronto soccorso di Pontremoli, “dove oggi c’è un solo infermiere su tre turni”; garantire la presenza di un medico per il trasporto assistito.

Di qui la richiesta avanzata da Luigi Filippi, presidente del comitato Sos Salute, per “l’apertura di un tavolo tecnico che preveda la presenza della Asl e dell’assessore regionale”.

Intanto nasce a Siena il Centro regionale di Medicina di precisione, un progetto in stretta sinergia tra Università, Fondazione Toscana Life Sciences e Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Il Centro, finanziato dalla Regione Toscana e costituito grazie a un protocollo di intesa firmato dalle istituzioni partner, è stato presentato martedì in una conferenza stampa che si è tenuta a Siena, nella sede del Rettorato, alla presenza dell'assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, Stefania Saccardi, del rettore dell'Ateneo senese, Francesco Frati, del direttore generale dell'Azienda ospedaliero-universitaria Senese, Valtere Giovannini e del presidente della Fondazione Toscana Life Sciences, Fabrizio Landi. Attraverso la specifica interazione tra ricerca e assistenza, il Centro introdurrà un nuovo approccio alla cura, a vantaggio della salute dei cittadini, che potranno contare su un modello basato su servizi personalizzati per ciascun paziente, tenendo conto delle variazioni individuali del patrimonio genetico, dell'ambiente e dello stile di vita, in particolare in area oncologica e metabolica. La Regione Toscana ha messo a disposizione del Centro di Medicina di precisione oltre 6 milioni e mezzo di euro.

I sindaci di Cortona, di Castiglion Fiorentino, di Foiano della Chiana, Lucignano e Marciano della Chiana hanno firmato “ l’Atto di programmazione locale per la salute” i cui contenuti, condivisi con le OO.SS. CGIL, CISL, UIL, nel breve periodo dovranno ispirare il processo di integrazione tra gli ospedali della nuova Asl. Il documento, chiude un periodo di ampio dibattito sui risultati che la legge R.T.

n.84/2015 ha prodotto negli ospedali in rete dell’ Area Vasta sudest, e pone le basi non più differibili, per superare alcune disuguaglianze che inevitabilmente sono emerse con la mega-aggregazione, ma soprattutto si sono consolidate in due decenni di razionalizzazione delle risorse. Ottimizzare le risorse professionali, tecniche e finanziarie ha sempre consentito di riequilibrare il rapporto domanda /offerta sul quale poggia il SSN, ma nel lungo periodo, manovre come blocco degli organici,abbattimento del numero delle USL o accorpamenti di ogni genere finiscono per perdere efficacia a danno delle strutture periferiche in generale più vulnerabili. Pertanto, attraverso una valutazione comparativa tra i quattro ospedali che nell’Area Sudest fanno capo a bacini di utenza non molto diversi (da 52.000 a 62.000 ab.), i sindaci fanno notare che solo all’Ospedale S.Margherita, causa l’indotta perdita di utenza, viene assegnato un posto letto per 1.000 abitanti. Tale valore, in assoluto il più basso, rappresenta la metà di quanto viene riconosciuto a strutture con bacini di utenza di poco superiori. Stesso squilibrio si potrebbe determinate sul riassetto delle strutture complesse (ex primari ), qualora nella contrazione del loro numero non si tenesse conto della ristrutturazione ospedaliera. Qualora nello stesso Presidio Ospedaliero, da due U.O.C.

che svolgono la stessa Funzione Operativa in due ospedali, se ne voglia creare solo una, la stessa dovrà essere compartecipata e quindi dovrà figurare in entrambi gli ospedali, indipendentemente dall’impegno orario dell’equipe e dall’organizzazione del lavoro. All’unisono i sindaci ribadiscono che un sistema ospedaliero in rete e organizzato per complessità di cura regge, se a fronte dell’accorpamento nell’ospedale di riferimento, corrisponde il trasferimento delle attività programmate nell’ospedale periferico. Allo scopo di rilanciare la Sanità territoriale, segnatamente quella ospedaliera, vengono suggerite alcune soluzioni non più procrastinabili, per i servizi di Pronto Soccorso, di Chirurgia, di Ortopedia e Odontoiatria nonché per alcuni servizi territoriali.

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