Sanità toscana: l'allarme dei sindacati per il sistema a rischio senza assunzioni

Le segreterie regionali della Funzione Pubblica di Cgil Cisl Uil: "Risposte urgenti o dovremo proclamare lo stato di agitazione". Giannoni (Nursind): “La Regione sapeva della scadenza del 25 novembre già da un anno, ma ha avvisato le Asl solo un mese fa. E’ caos in corsia e si avvicina il periodo più intenso dell’anno. Subito nuovi concorsi”. Dialisi nei container all’ospedale Lotti di Pontedera

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 novembre 2015 21:52
Sanità toscana: l'allarme dei sindacati per il sistema a rischio senza assunzioni

Come cambia la sanità regionale e quale sarà il suo futuro: se ne parla mercoledì a Pisa dove la Uil Fpl Toscana ha organizzato un convegno sul tema “Sanità di Tutti? Il riordino del SSR toscano”, in programma al Salone storico alla Stazione Leopolda di Piazza Guerrazzi, con inizio alle 14.30. Si parlerà del riordino legislativo in atto che riguarda la rete ospedaliera, l'assistenza sul territorio e i processi di governance, l'integrazione socio-sanitaria, il ruolo del personale, i tratti della nuova programmazione e il governo clinico.

Il convegno è organizzato in collaborazione con OPES Formazione, agenzia formativa della Uil Fpl: ai partecipanti al convegno sarà rilasciata una certificazione dell’attività formativa svolta. Parteciperanno i rappresentanti delle più importanti realtà istituzionali coinvolte. L’elenco dei relatori: Stefania Saccardi, assessore regionale alla salute, welfare e integrazione socio-sanitaria; Maria Teresa De Lauretis, commissario delle Asl dell’area Nord-Ovest; Valter Giovannini, commissario della programmazione dell’area Sud-Est; Edoardo Michele Majno, commissario della programmazione dell’area Nord-Ovest; Paolo Morello Marchese, commissario delle Asl dell’area centro; Carlo Rinaldo Tomassini, direttore generale Aou di Pisa; Antonio Mazzeo, consigliere regionale responsabile della Commissione Costa Toscana; Mario Renzi, segretario regionale Uil Fpl Toscana; Lina Mameli, responsabile Uil Fpl Medici Toscana; Piero Rubbioli, responsabile politiche sociali Uil Toscana.

Chiuderà i lavori il segretario generale, Giovanni Torluccio. Saranno presenti inoltre i rappresentanti delle segreterie territoriali Uil Fpl di Lucca, Pietro Casciani, e di Massa Carrara, Claudio Salvadori.

La riorganizzazione delle ASL, i primi prepensionamenti e l’entrata in vigore, da ieri, della direttiva europea sull’obbligo del riposo minimo di 11 ore continuative nell’arco delle 24 ore, combinati assieme porteranno al collasso dei servizi della sanità toscana, se non verranno immediatamente messe in campo adeguate politiche di assunzioni. E’ l’allarme pubblico lanciato dai Segretari regionali della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Alice D’Ercole, Marco Bucci e Mario Renzi che denunciano di aver sollevato il problema da mesi con l’assessore regionale Stefania Saccardi e il Presidente Enrico Rossi, su “una situazione che peggiora di giorno in giorno e che vede forti criticità anche sul versante del rischio clinico negli ospedali, della tenuta quantitativa e qualitativa dei servizi erogati e delle conseguenti ricadute sull’ulteriore allungamento delle liste di attesa.”

“Sul fronte dell’assistenza ai malati – sottolinea D’Ercole, della Fp-Cgil- si registrano segnali sempre più preoccupanti e prospettive ancora più buie. Sull’onda dell’emergenza, gli infermieri e gli operatori socio sanitari devono fare continui doppi turni e non hanno la possibilità di recuperare con rientri nei giorni successivi. Aumenta il ricorso agli straordinari come misura strutturale per tappare i buchi di una macchina che non riesce più a tenere i giri compatibili con le attività da garantire.”

“Non si danno risposte essenziali alla stabilizzazione del personale – aggiunge Bucci, della Cisl-Fp - che la normativa nazionale comunque consentirebbe, lasciando i professionisti in una situazione di incertezza con il rischio concreto di provocare schizofrenie inutili sul cambio del personale a tempo determinato. Si fa inoltre ricorso in modo inappropriato al lavoro interinale, pagando oltre al personale anche il costo dell’agenzia: una situazione che genera precarietà costante senza effetti positivi per il sistema.”

“Va infine ricordato – sottolinea Renzi, della Uil-Fpl - che sulla vicenda del blocco di 166 graduatorie da parte di Estar, nonostante l’intesa fra Regione e sindacati, ad oggi la situazione è totalmente confusa e insufficiente nelle risposte: non sono previsti a breve concorsi con nuove graduatorie in grado di rispondere ai fabbisogni essenziali di personale delle aziende, mentre prevale una logica irresponsabile di risparmio sui budget di fine anno che sa più di metodo da bottegai che di pianificazione seria delle risposte ai bisogni di salute delle persone, pur nel rispetto delle compatibilità economiche. E’ sconcertante che si continui a muoversi con il blocco pressoché totale delle assunzioni, a maggior ragione vista la delicata fase di riorganizzazione di sistema.”

Cgil, Cisl e Uil di categoria hanno inviato all’assessore Saccardi un forte invito a sottoscrivere un accordo fra le parti che, a fronte del piano per l’accorpamento delle ASL, tuteli il personale nel passaggio alle nuove aziende, riconosca agli operatori interessati i tempi di vestizione al personale, come sancito a più riprese dalla Suprema Corte di Cassazione e soprattutto realizzi entro il mese di dicembre un seria ricognizione dei fabbisogni di personale in ogni Area Vasta per ciascun profilo per il triennio 2016-2018 a cui corrispondono le necessarie assunzioni. “E’ una risposta non rinviabile – dicono i sindacati - senza la quale saremo costretti a proclamare lo stato di agitazione e mettere in campo tutte le iniziative conseguenti.”

“La Regione Toscana era a conoscenza della scadenza del 25 novembre 2015 da oltre un anno, ma ha mandato una nota alle Aziende sanitarie solo un mese fa per chiedere loro di attivare tutte le azioni possibili per fare fronte all’emergenza turni”. A dichiararlo è Giampaolo Giannoni, Coordinatore regionale Nursind, sindacato autonomo degli infermieri. L’atto di accusa arriva all’indomani dell’entrata in vigore della normativa europea che impone lo stop al mancato rispetto dei turni di riposo per medici e infermieri, 11 ore ogni 24 lavorate.

“La Regione si attivi subito per avviare nuovi concorsi per assumere infermieri – continua Giannoni - anche alla luce del pronunciamento del Tar che ha cancellato definitivamente le graduatorie in essere”. “Nel territorio regionale – sottolinea il Coordinatore regionale Nursind – abbiamo già segnalazioni circa interventi rinviati, compresi alcuni trapianti di organi. Siamo al caos dei turni, mentre si avvicina il periodo più intenso dell’anno per i presidi sociosanitari”. “Eppure ci sarebbe stato tutto il tempo per intervenire.

La situazione è nota da anni – accusa Giampaolo Giannoni – ma le parti sociali sono state convocate unicamente per chiedere ulteriori proroghe sulle deroghe. Sul piatto però non c’è praticamente niente: parliamo di 8 euro lordi di aumento sul nuovo contratto, quando l’ultimo rinnovo contrattuale risale al 2009”. Domani il Nursind parteciperà alla manifestazione in programma a Roma per il rinnovo contrattuale per il pubblico impiego.

E’ durato circa tre ore l’incontro su ospedale e servizi sanitari che si è svolto mercoledì pomeriggio a Borgo San Lorenzo, al quale erano presenti il commissario dell’Azienda Sanitaria Area Vasta Centro Paolo Morello Marchese, il vicecommissario dell’Azienda Sanitaria Fiorentina Emanuele Gori, sindaci, il presidente della Società della Salute Roberto Izzo con l’esecutivo e il direttore Massimo Braganti, il presidente dell’Unione dei Comuni Mugello Federico Ignesti, il direttore del Dipartimento Infermieristico e il referente infermieristico dell’Asl, Paolo Zoppi e Paolo Pratesi, il responsabile dell’Area Tecnica Asl Mario Morganti, oltre alla consigliera regionale Fiammetta Capirossi. Un incontro proficuo, si tiene a sottolineare, dal quale sono emerse rassicurazioni per quanto riguarda il presidio ospedaliero, la struttura interna e i servizi erogati.

Tra queste, la riconferma dell’Ospedale del Mugello come presidio zonale provvisto di tutti i servizi attualmente in essere (area medica, area chirurgica, ortopedia, area materno-infantile, area emergenza-urgenza). E riguardo ai servizi ospedalieri erogati, sono state evidenziate alcune criticità rispetto alle quali l’Asl ha assicurato la risoluzione. Confermate, inoltre, le opere di miglioramento statico (carichi verticali) - importo 1.400.000 euro -, con l’aggiudicazione dei lavori prevista entro marzo 2016 e la realizzazione entro la fine dell’anno. Al centro dell’incontro, in particolare, le prospettive sul presidio ospedaliero mugellano.

Ed è stata decisa l’istituzione di un tavolo congiunto tecnico-politico, coordinato dal presidente della Società della Salute Mugello Izzo e composto da Unione dei Comuni, SdS e tecnici dell’Azienda Sanitaria. In sostanza, il tavolo tecnico-politico servirà a definire la tipologia di ospedale in termini di unità operative, posti letto e prestazioni sanitarie, identificando i requisiti di base per la predisposizione di un bando-concorso indirizzato alla progettazione del presidio, secondo il mandato che l’Asl ha ricevuto dall’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi.

Il progetto permetterà di acquisire tutti gli elementi tecnici e di sostenibilità tra la ristrutturazione con adeguamento sismico di quello attuale o la costruzione di una nuova struttura. Entro fine gennaio 2016 verranno stabiliti i requisiti ed entro la fine di marzo si aprirà il bando-concorso di progettazione, con l’individuazione del soggetto vincitore entro l’estate.

Un invito ufficiale all’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi affinché possa toccare con mano le eccellenze del presidio ospedaliero di Volterra. A chiederlo, il Sindaco Buselli ieri, insieme ad altri sindaci a Pontremoli per la manifestazione organizzata da Uncem Toscana per il diritto alla Salute nelle aree disagiate e periferiche. «Il tempo scorre – ha spiegato il sindaco Marco Buselli - e noi abbiamo bisogno di risposte sull'ospedale e la zona distretto. Chiederò che per il nostro territorio venga salvata la zona distretto, come è stato fatto all'Elba, ma ormai sono indispensabili anche garanzie inequivocabili per l'ospedale».

Sono otto anni, mese più mese meno, che all’ospedale Lotti di Pontedera si parla di costruire un nuovo reparto da destinare alla dialisi. Ad oggi, non è stato posato nemmeno un mattone e i pazienti continuano a effettuare le loro terapie salvavita in container tipo casa dei tre porcellini, dove addirittura piove a ogni acquazzone. E sono invece ormai tre mesi che il Vicepresidente della Commissione sanità e Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai attende, con tanto di sollecitazioni operose, risposta scritta all’interrogazione con cui già nel luglio scorso sollevava il caso chiedendo alla giunta regionale impegni certi.

I quali non arrivano. Forse perché i quesiti stringevano l’organo di governo regionale fuori dall’ambito di quella che il vocabolario Zingarelli ha appena sdoganato come «parola o frase senza senso, pronunciata con serietà per sbalordire e confondere l'interlocutore», questa la definizione lessicografica del lemma ‘supercazzola’, fatto sta che l’assessore alla sanità ha risposto a tutti gli altri gruppi che avevano chiesto lumi sulla questione meno che a lui. Qualcosa di simile a quanto accaduto ai consiglieri azzurri al Comune di Pontedera Federica Barabotti e Domenico Pandolfi, intervenuti insieme a Mugnai e ai coordinatori provinciale e comunale Raffaella Bonsangue e Alessandro Rocchi alla conferenza stampa tenuta nella tarda mattinata di oggi da Fi sulla questione dialisi al Lotti.

«Mozioni, interrogazioni, sopralluoghi, interessamento diretto del sindaco: negli ultimi due anni – raccontano – al fianco e nell’interesse dei malati abbiamo fatto tutto quanto era nelle nostre prerogative ma nulla. Non se ne viene a capo». «Fosse un contesto diverso si farebbe facile strumentalizzazione politica – attaccano Mugnai e gli altri esponenti di Forza Italia che annunciano azioni di filiera istituzionale per sbloccare la faccenda – qui però invece purtroppo si tratta di persone che per tutta la loro esistenza, a meno di trapianto, devono sottoporsi al trattamento con frequenza crescente, e la loro situazione è insostenibile.

Bisogna che l’azienda sanitaria e la Regione si mettano in condizione di mantenere la promessa di costruire un plesso in muratura, e che nel frattempo, vista anche l’incertezza in cui la riforma della sanità in itinere getta le Asl, compresa la 5 di Pisa, si decida a spostare la terapia dai container individuando uno spazio adeguato all’interno dell’edificio ospedaliero. Non si chiede tanto: che non ci piova, magari, ecco».I malati dell’Aned, rappresentati oggi in conferenza stampa dal loro consigliere Maria Cristina Venturi, dopo anni di segnalazioni hanno scelto la via dell’esposto ai carabinieri del Nas.

Forza Italia, si schiera al gran completo al loro fianco: «Noi siamo dalla parte dei malati che pagano le tasse e i ticket – affermano Mugnai, Bonsangue, Rocchi, Barabotti e Pandolfi – e a cui il sistema sanitario regionale deve un servizio di assistenza e cura per lo meno decente. Chi glielo spiega, a queste persone, che invece la tenuta della sanità regionale per colpa della riforma-Rossi sta involvendo?»

In evidenza