Sanità Toscana: a Firenze scontro Social, sorrisi dentro ed insulti fuori

I Video che riprendono manifestanti e poliziotti davanti alla Regione Toscana hanno fatto il giro del web

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2015 13:30
Sanità Toscana: a Firenze scontro Social, sorrisi dentro ed insulti fuori

Una Riforma attesa da anni che si è giocata in parte anche attraverso i Social Network. Mentre in Aula, a Firenze, si votava il futuro della Sanità Toscana, fuori montava la protesta, a scatenare la rabbia sarebbero stati anche alcuni selfie postati dai consiglieri di maggioranza."La beffa è il sorriso della consigliera regionale democratica, Monia Monni, che su Facebook rivendica che affronterà "l'ostruzionismo" ad oltranza, "col sorriso". Con un selfie di apparente allegria arriva anche la parola d'ordine: #cambiaverso" commenta Rifondazione Comunista Firenze.La consigliera Monni scrive sul proprio profilo: "Possono fare tutto l'ostruzionismo che vogliono, ma daremo alla nostra Regione una legge capace di rendere la nostra sanità, già eccellente, ancora migliore.

E lo faremo convinti che davvero si ‪#‎cambiaverso‬ e, quindi, col sorriso" e per l'intera nottata posta selfie dal Consiglio regionale che non passano inosservati e si scontrano nella piazza virtuale con i video di quanto accade all'esterno.

Tra i manifestanti in strada anche Stefano Cecchi, per il Sindacato di Base USB che su Facebook pubblica le immagini corredate dal commento "Rossi chiama la polizia" mostrando alcuni Video: VIDEO 1VIDEO 2 VIDEO 3

 Il Referendum che chiede l'abrogazione della legge 28 chiede la cancellazione di una norma approvata il 16 marzo 2015 "L'attuale norma in discussione si limita a riformularne gli stessi principi, per garantire che nessuna consultazione popolare possa metterne in discussione l'impianto. L'accelerazione istituzionale è un'inaccettabile atto di cesarismo, in linea con la tradizione avviata da Berlusconi e proseguita con Renzi, a cui Enrico Rossi si sta adeguando" commenta Rifondazione Comunista.

"Il fatto che le forze dell'ordine si siano schierate a difesa del "palazzo" ha esasperato i toni della giornata, escludendo cittadine e cittadini che chiedevano semplicemente di essere ascoltati dalle istituzioni, come da prassi sempre rispettata dalla Regione Toscana. Pare che Eugenio Giani e la Questura abbiano concordato un numero limitato di persone che potevano accedere all'interno degli spazi che dovrebbero rappresentare la dimensione del governo pubblico: è grave che una questione politica si risolva in questo modo, causando anche dei feriti, per fortuna lievi, e contusioni che hanno segnato alcuni manifestanti arrivati da tutta la Regione. Ai feriti - conclude PRC - e a tutti i presenti va la nostra solidarietà, oltre al sostegno che abbiamo confermato con la nostra presenza in piazza".

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