Sanità tagliata in Toscana: si avvicina il rischio Caos

L’allarme del Nursind, “Dalla prossima settimana scatta il divieto tassativo di derogare alle 11 ore di riposo tra un turno e l’altro. E la Regione Toscana blocca le graduatorie per gli infermieri”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 novembre 2015 15:14
Sanità tagliata in Toscana: si avvicina il rischio Caos

“Dal prossimo 25 novembre scatta il divieto tassativo di derogare alle 11 ore di riposo tra un turno e l’altro e nel frattempo la Regione Toscana sospende di fatto le graduatorie per l’assunzione di infermieri. I servizi sanitari sono a rischio caos”. A lanciare l’allarme è Giampaolo Giannoni,coordinatore regionale del Nursind, sindacato autonomo delle professioni infermieristiche.

La spada di Damocle è dettata dalla sentenza della Corte Europea che ha sancito lo stop alle deroghe, perpetuate dal 2003, a partire proprio dalla settimana prossima. “I turni rischiano di rimanere scoperti – prosegue Giannoni – ma il Governo italiano non ha scelta, se non vuole incorrere in pesanti sanzioni, nell’ordine di diverse migliaia di euro al giorno. Senza ricorrere a nuove assunzioni sarà molto difficile riuscire a garantire le prestazioni sanitarie”.

“E la Toscana soffre già di una pesante carenza di personale infermieristico: servirebbero 7.000 infermieri in più per allinearci alla media europea”, sottolinea il coordinatore regionale del Nursind.

“In questo scenario – prosegue - la Regione Toscana ha di fatto bloccato la graduatoria ESTARper l’assunzione di personale infermieristico, mentre la riforma del sistema sanitario prevede ulteriori tagli del personale: circa 1.500 ‘esuberi’ stimati tra medici e infermieri”.

“La razionalizzazione delle risorse non ha però impedito alla Regione di rinnovare le convenzionicon il privato per 250 milioni di euro per i prossimi tre anni, ancor prima di riorganizzare il servizio”.

“Nonostante la continua e ostinata chiusura al dialogo con il mondo professionale infermieristico – conclude Giampaolo Giannoni del Nursind - possiamo intuire che la Giunta regionale una scelta l’abbia già fatta: smantellare il sistema sanitario pubblico in favore del privato convenzionato”.

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