Sanità: buono l’andamento delle campagne vaccinali in Toscana

Il punto sul trasporto oncologici e sul Dm 77 e le Case di comunità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 2022 10:51
Sanità: buono l’andamento delle campagne vaccinali in Toscana

Firenze – L’andamento delle vaccinazioni contro il Covid-19 e l’influenza in Toscana è buono. Lo sostiene l’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini che oggi è stato ascoltato dalla commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd).

L’assessore ha spiegato che la Toscana è la terza regione in Italia per copertura della terza dose della vaccinazione anti-Covid: è stata inoculata al 93% degli over 80, al 91% della fascia 70-79 anni, al 91% della fascia 60-69 anni. Anche per la quarta dose, raccomandata per le categorie più fragili, la Toscana è al terzo posto in Italia assieme a Emilia Romagna e Piemonte. In questo caso gli over 80 vaccinati sono il 51% per contro la media nazionale del 42%, i 70-79enni il 37% (contro la media nazionale di 28%), i 60-69enni il 21% (contro il 18%).

Positivi i dati sulla vaccinazione antinfluenzale. La Toscana ha ordinato 930 mila vaccini, ne risultano prenotati 857 mila, erogati e distribuiti 833 mila e registrati 607 mila, perché spesso i medici di base, ha ricordato Bezzini, registrano con un po’ di ritardo. “Considerando che la campagna di vaccinazione antinfluenzale si conclude di fatto con il Natale – ha detto l’assessore – con le riserve che abbiamo saremo in grado di concludere la vaccinazione senza problemi”.

L’audizione è poi proseguita puntando l’attenzione sulla questione del trasporto dei pazienti, in particolare di quelli oncologici. Bezzini e il direttore generale della Sanità Federico Gelli hanno spiegato che è stata avviata una riorganizzazione sul trasporto sanitario basata sul principio di appropriatezza e sulla digitalizzazione, per velocizzare le procedure ed avere maggiore controllo. “Non abbiamo cambiato alcuna norma – hanno sottolineato – ma abbiamo voluto una riorganizzazione anche in base alle richieste del mondo del volontariato.

Questo ha fatto emergere alcune prassi e abitudini disallineate con il principio dell’appropriatezza”. Alcune segnalazioni sono arrivate in particolare dalle zone del pistoiese e dell’entroterra grossetano. Per questo, in accordo con sindaci, addetti ai lavori e volontariato, si sta cercando di arrivare entro la fine dell’anno a una soluzione che venga incontro alle esigenze di alcune aree, considerando non solo l’Isee del paziente ma anche altri fattori, come la distanza dal centro dove deve essere erogato il servizio e il fatto che viva solo o meno.

Largo spazio, infine, alla questione del DM 77/2022 e delle Case di Comunità. Bezzini ha posto l’accento sul fatto che il decreto ministeriale, che regolamenta la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel servizio sanitario nazionale, assieme al Pnrr richieda un’organizzazione dei servizi territoriali “che rappresenta una svolta epocale”. La Toscana di fatto ha già avviato alcuni modelli previsti e sta approntando il documento che disciplina il nuovo assetto.

L’assessore e Gelli hanno sottolineato che “il numero dei medici che ruoteranno attorno al cittadino nel sistema di assistenza territoriale sarà maggiore di quello attuale” e che il pilastro di tutta l’organizzazione sarà la realizzazione di un sistema informativo unico regionale. Il documento regionale si basa inoltre su altri capisaldi come i distretti, le reti territoriali integrate, i punti di accesso al sistema, le Case di comunità, le forme organizzative dell’assistenza primaria (Aft, Dipartimenti di medicina generale), l’infermiere di famiglia e di comunità, le Unità di continuità assistenziale (Usca), l’assistenza domiciliare integrata, gli ospedali di comunità, le centrali operative territoriali.

I punti di accesso al sistema saranno diretti o mediati: tra quelli diretti ci sarà il numero 116117 che sarà riservato a tutti i problemi non emergenziali. Le Case di comunità saranno il luogo a cui i cittadini accederanno per bisogni di assistenza sanitaria, socio-sanitaria e sociale, ricevendo risposte integrate. Sono sede di erogazione di visite e di prestazioni di assistenza primaria, di specialistica ambulatoriale da parte dei professionisti che operano sul territorio, in raccordo con la rete ospedaliera e all’interno di equipe strutturate.

In evidenza