Sanità: approvata la legge di riforma

Con 45 voti totali, 28 favorevoli, 16 contrari, 1 astenuto, il Consiglio regionale vara la proposta di legge di iniziativa della Giunta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 marzo 2015 22:53
Sanità: approvata la legge di riforma

 La soddisfazione di Rossi e Marroni. Il capogruppo FdI Donzelli: “Colpiti pazienti e lavoratori, non il carrozzone”. Sara Biagiotti: "Accolte le richieste dell'Anci Toscana". Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta), “Una macchina per fare soldi a vantaggio delle solite lobby. E i cittadini ci rimetteranno in servizi e costi”. Ferrucci (Pd): “Una sfida nuova, abbiamo carte in regola per affrontarla al meglio”. Mugnai FI: «Non si aggrediscono gli apparati, si taglieranno ancora i servizi. Ma dopo il voto, nel nome della logica del consenso elettorale»

FIRENZE - Via libera alla Riforma del Sistema sanitario della Toscana. Il Consiglio regionale ha approvato la legge con 28 voti a favore, 16 contrari e 1 astenuto (Severino Saccardi del Pd). In sede di dibattito la consigliera Pd Daniela Lastri ha annunciato la non partecipazione al voto. Tra gli emendamenti approvati da ricordare quello all’articolo 5 della legge, a firma Marco Remaschi ed altri, sull’istituzione del dipartimento dei servizi sociali, per dare più forza alle integrazioni socio-sanitarie.

"Riorganizzare profondamente è il solo modo per salvaguardare il servizio sanitario pubblico. Per la Toscana è una bella sfida, ma sono sicuro che la vinceremo". Il presidente Enrico Rossi commenta con soddisfazione il voto del Consiglio Regionale, che ha approvato oggi a maggioranza la legge per il riordino del sistema sanitario toscano. "Coniugare qualità e taglio della spesa è un'impresa difficile, ma finora ci siamo sempre riusciti, riducendo i costi e addirittura migliorando la qualità dei nostri servizi sanitari. Ci riusciremo ancora. E i toscani potranno continuare a guardare con fiducia al loro sistema sanitario".

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"In poco tempo siamo arrivati a una legge che in questi mesi è migliorata, e per questo ringrazio l'aula, la Commissione sanità, il presidente Remaschi - ha detto l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni nel suo intervento in aula - L'esperienza dimostra che ogni volta che siamo stati posti davanti a una sfida siamo riusciti in due cose: realizzare risparmi e migliorare la qualità dei servizi. In quest'aula si è parlato di una potenziale privatizzazione. Noi facciamo tutto questo per non privatizzare. Il sistema pubblico ha ancora tante energie e risorse. Ora che la legge è stata approvata, è fondamentale il passaggio successivo. Dobbiamo pensare a come affrontare, declinare le cose che sono state dette, trasformarle in azioni concrete. L'obiettivo è lo sviluppo e la crescita della nostra sanità nei prossimi anni. Grazie a tutte le persone che lavorano con noi, ci sono tutti gli elemen ti perché questi risultati siano raggiungibili".

Nonostante che l’UDC avesse presentato da un anno e mezzo una proposta di riorganizzazione della sanità toscana, il capogruppo dell’UDC, Giuseppe Del Carlo, nel suo intervento in Aula, è stato molto critico sui ritardi con cui la Giunta ha presentato la sua proposta che, fra l’altro, è incompleta. Del Carlo ha affermato che i doppioni e gli sprechi andavano affrontati da tempo senza attendere i tagli lineari del Governo. Vi è il rischio che siano toccati i servizi e che i cittadini siano ancora una volta penalizzati.

“Due traguardi tagliati nel consiglio regionale della Toscana. Approvata ieri la legge sulle cave: provvedimento di svolta, che smentisce coloro che in questi giorni hanno infangato l'azione del Pd raccontando colossali bugie. Oggi approvata la riforma sanitaria. Primo passo di un cambiamento profondo che ci permetterà di ridurre i costi senza danni per i servizi”. Il segretario del Pd toscano Dario Parrini esprime la sua soddisfazione su Facebook riguardo i due importante provvedimenti varati dal Consiglio regionale tra ieri sera e oggi.

“Una legge pericolosa, che non risolve i problemi della sanità toscana. E’ un provvedimento che colpisce sia i pazienti che i lavoratori del comparto senza agire concretamente sugli sprechi, da quelli del patrimonio immobiliare agli scandali delle Asl di Massa e Siena”. E’ quanto dichiara il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia e candidato governatore Giovanni Donzelli, intervenendo in aula: “Una legge pessima, che non taglia dove dovrebbe e mantiene in piedi un carrozzone i cui danni sono sotto gli occhi di chiunque frequenti un Pronto Soccorso o abbia bisogno di prestazioni mediche in tempi ragionevoli”.

“Siamo molto soddisfatti. Il testo definitivo della legge accoglie pienamente le richieste di Anci Toscana, che aveva sottolineato la necessità di inserire strumenti di governo congiunto. Era indispensabile recuperare la funzione dei territori, per garantire ai sindaci un ruolo nella governance del sistema e per inserire nell'organizzazione dei servizi la centralità della zona distretto". La presidente di Anci Toscana Sara Biagiotti commenta il varo della Riforma del Sistema sanitario della Toscana, approvato stamani dal consiglio regionale. “Si apre ora una fase molto complessa e impegnativa – aggiunge Biagiotti – dove l’Anci e i Comuni toscani sono pronti a fare la loro parte, per rendere concrete e funzionali le novità della Riforma”.

“L’accorpamento delle Asl toscane non è altro che l’ennesima riforma per finta. Andiamo verso lo smantellamento del sistema pubblico in favore di lobby private”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta) nell’ambito della discussione in Aula sulla riforma del sistema sanitario toscano. “La sanità è stata trasformata in una macchina per fare soldi a vantaggio di pochi. E i cittadini ci rimetteranno in termini di riduzione dei servizi e aumento dei costi.

I risparmi annunciati, infatti – prosegue il consigliere – non si verificheranno”. “Il taglio delle spese derivante dall’accorpamento delle Asl – aggiunge Chiurli - è completamente azzerato dal costo prodotto dai tre commissari, dai 12 vicecommissari e dai consulenti esterni che saranno assunti nella prima fase di transizione.

Inoltre, la maggior parte di coloro che rivestivano figure apicali nelle aziende locali torneranno a fare il proprio lavoro all’interno del sistema sanitario. Tradotto: resteranno sul nostro libro paga”. “Lo abbiamo visto con il caso delle tre ESTAV: di tre ne abbiamo fatta una e siamo riusciti a spendere più di prima. Anche in questo caso – sottolinea il consigliere - non si parla di razionalizzazione del sistema, ma di un valzer di poltrone”. “I primi a farne le spese, invece, saranno fin da subito coloro che lavorano in sanità: già annunciati prepensionamenti, riduzione del comparto e altri strumenti di contenimento della spesa per il personale.

Ci avviamo verso l’ennesima esternalizzazione dei servizi sanitari, ad opera di una amministrazione che si professa di sinistra. E le liste d’attesa lunghe mesi o anni per effettuare analisi e interventi – conclude Gabriele Chiurli - rappresentano solo il primo strumento per spingere i cittadini ad abbandonare il pubblico per il privato”.“Una legge che dà indirizzi chiari e definisce obiettivi precisi per il lavoro di riorganizzazione che dovremo portare avanti: una sfida nuova, complessa ma che in questo modo possiamo affrontare al meglio”.

Così Ivan Ferrucci, capogruppo Pd Regione Toscana, commenta l’approvazione della proposta di legge “Disposizioni urgenti per il riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale” nella seduta odierna del Consiglio regionale. “Il provvedimento approvato oggi contiene molti aspetti importanti, sancisce le fasi fondanti per approdare alla creazione di tre aziende territoriali di area vasta, dimensione ideale per rispondere in maniera adeguata ai bisogni dei cittadini.

– spiega Ferrucci - Nasce da un lavoro accurato realizzato dalla Commissione Sanità, basato sul presupposto che stiamo mettendo mano a un sistema sanitario consolidatosi ormai come modello di riferimento a livello nazionale. Consapevoli dell’alto livello raggiunto, intraprendiamo questo percorso, puntando a garantire servizi ottimali ai cittadini e portando avanti un confronto serrato con gli operatori sanitari, con il terzo settore, con tutti gli attori coinvolti, determinante per il raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla riforma.

Rispetto ai rilievi che vengono fatte da altre forze politiche, credo che fare campagna elettorale dando giudizi sommari su un lavoro così elaborato porti poco lontano. Nessuno ha parlato di tagli ai servizi o di tagli ai lavoratori, quanto piuttosto di un percorso verso una concreta riorganizzazione, di concerto con chi si occupa del settore, allo scopo di ottenere una sanità sempre più virtuosa e di eccellenza”.«Oggi ci confrontiamo su un tema che non c’è, perché questa legge rimanda tutta la definizione degli interventi a dopo le elezioni.

Nella Toscana che già paga i ticket più alti d’Italia questo non è serio»: riceve il no secco di Forza Italia, per bocca del Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (FI), la legge di riforma del sistema sanitario toscano (pdl 396) oggi al vaglio del Consiglio regionale. Nel suo intervento in aula, Mugnai ha decretato una bocciatura su tutta la linea: merito e metodo. «Nel merito – spiega l’esponente di Forza Italia – perché questa legge in realtà un merito non lo possiede, dal momento che rinvia tutto il dettaglio degli interventi da operare a dopo le elezioni.

E questo non è serio. Per di più – ha detto ancora Mugnai davanti all’assemblea toscana – nel nome di una fregola a riformare poco comprensibile se non ricorrendo a logiche politiche si è giunti a formulare una legge che sbandiera una riduzione delle burocrazie inesistente mentre cela i nuovi, ulteriori tagli al servizio sanitario propriamente detto che arriveranno dopo le elezioni regionali. Ma a quel punto, dei dissensi al Pd importerà di meno». Secondo Mugnai, a contrario di quanto afferma la giunta, qui gli apparati proprio non vengono aggrediti: «I direttori generali, che tra l’altro Rossi continua a nominare con incarico triennale come accaduto a Grosseto, cambieranno banalmente nome divenendo vicecommissari.

I direttori sanitari e amministrativi decadranno, ma ai direttori generali è data facoltà di nominare uno staff che li farà rientrare sotto altro nome. In più, il sistema viene appesantito ad esempio con direttori di programmazione di area vasta, figure ibride tecnico-politiche di nomina del presidente della giunta regionale, cosa che rende lo spazio di manovra del nuovo assessore alla sanità particolarmente ridotto». «Addirittura – incalza il Vicepresidente della Commissione sanità – tanto per restare alle burocrazie, in questa legge si ritrova la sublimazione delle Società della Salute, che ci par di ricordare dovessero essere superate e invece qui come l’araba fenice non solo risorgono, ma trovano valorizzazione.

Insomma, tutto cambia perché niente cambi». La vera sfida, invece, secondo Mugnai era un’altra: «Capire che la sanità toscana era sì una buona sanità, ma andava liberata dalle massicce ingerenze della politica nella sua gestione. Al contrario, mi trovo ad assistere anche con certa ammirazione agli equilibrismi di quanti tentano di dire che avevamo una sanità talmente perfetta che oggi va tutta cambiata. Anche perché, chi è che ha costruito questa sanità tutta da cambiare? Lo stesso Rossi.

Sempre lui. Oggi vuol ridurre il numero dei robot chirurgici: sì, ma quei robot chi li ha acquistati? Vuol ridurre il numero di primari: sì, ma chi c’era in cima alla filiera che attribuiva incarichi a pioggia, spesso più per continuità relazionali che per merito? Sempre lui, nel nome di una grandeur della sanità che poi tornava buona da sventolare sui tavoli nazionali per fare i primi della classe. E oggi i nodi di questa impostazione vengono al pettine, e Rossi allora annuncia tagli al personale, riduzione dei reparti ospedalieri e, persino, la sostituzione degli infermieri con gli oss». Proprio non va.

Per di più: «Ma almeno ci fosse il coraggio di scrivere dove e come si raggiungeranno, dopo le elezioni ovvio, questi obiettivi! Macché! Si fa una proposta a babbo morto che non prende in considerazione le esigenze dei territori e dei cittadini. Noi avevamo presentato emendamenti semplici, di puro buon senso. E sono stati bocciati tutti. Non si è voluta prendere in considerazione neppure la nostra proposta di riperimetrare le aree vaste tenendo conto delle zone omogenee e delle aree di cerniera naturali esistenti: manco questo.

Vi è chiaramente una volontà di fare tanto per fare. Ma il brutto, per i toscani, arriverà dopo le elezioni, con i tagli ai servizi che acuiranno problemi già esistenti ed evidenti. A quel punto, però, tanto, farete spallucce».

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