Salvini a Firenze detta la linea sull’Aereoporto

Toccafondi: “Ok sulla nuova pista, ora passiamo dalle parole ai fatti”. Rossi: "Bene Salvini su Peretola, ma lui e il governo non dimentichino le altre questioni aperte". Stella e Marchetti (FI): «Rossi faccia pace coi suoi atti di governo: ora si finge paladino di una partita che ha voluto perdere, non è credibile». Il Consigliere Paolo Marcheschi (Fdi): "Firenze decolla, le parole di Salvini sono un via libera definitivo alla nuova pista"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2018 23:50
Salvini a Firenze detta la linea sull’Aereoporto

Domani Salvini viene a Firenze anche per rassicurare gli interessi dell'economia fiorentina, da sempre favorevole all’aeroporto di Peretola. La sua dichiarazione di ieri favorevole all'ampliamento dell'infrastruttura però è opposta a quella di Susanna Ceccardi che ha bocciato l'idea, come del Movimento 5 Stelle che ha votato contro in Regione Toscana. Linea poi confermata dalle riserve del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, retto dal pentastellato Toninelli.

"Le parole del vicepremier Salvini, che si è detto favorevole all'adeguamento e ammodernamento dello scalo fiorentino, rappresentano una sorta di via libera del Governo alla nuova pista, sgomberano il campo dai veti di chi ancora si oppone allo sviluppo. A questo punto Firenze decolla" commenta Paolo Marcheschi, consigliere regionale Fdi.

 "Leggo del pronunciamento del vicepresidente del consiglio Salvini a favore dell'aeroporto di Firenze. E' una buona notizia perché per quel che mi riguarda ho sempre lavorato per l'ammodernamento del l'infrastruttura fiorentina e della nuova pista nel quadro di uno sviluppo integrato". Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta cosi le dichiarazioni del titolare del Viminale sul futuro dello scalo fiorentino. "Vorrei far presente però – continua il presidente - che i problemi infrastrutturali della Toscana non si limitano solo all'aeroporto.

È infatti indispensabile definire tempi, modi e finanziamenti per la messa in sicurezza e il completamento delle quattro corsie sulla Tirennica. Inoltre vorremmo anche avere tempi certi per la realizzazione delle terze corsie autostradali sulla Firenze-mare e sulla A1. Attendiamo anche una parola definitiva sul completamento del sottoattraversamento e della nuova stazione per l'alta velocità nel capoluogo toscano. Chiediamo poi certezze sul finanziamento e il raddoppio della ferrovia Firenze-Lucca, a cui la Regione ha già contribuito per oltre la metà del finanziamento pur non essendovi tenuta, e infine gradiremmo una parola chiara anche sul completamento della Grosseto-Siena". "Come il vicepremier senz'altro saprà, gli stiamo sottoponendo non opere nuove – sottolinea Rossi - ma semplicemente ammodernamenti e adeguamenti che sono attesi da anni e che sono fondamentali per la crescita della Toscana tutta.

Su tutti questi temi ho già avuto un incontro con il ministro Toninelli e gli ho scritto da alcuni mesi una lettera con puntuali richieste di chiarimenti senza aver ricevuto per ora nessuna risposta. Voglio sperare – conclude Rossi - che l'attenzione riservata all'aeroporto e le opportune considerazioni che sono state fatte su questo argomento non siano un episodio isolato ma l'inizio di una corretta stagione di rapporti fra governo e Toscana".

«Le parole del vicepremier Salvini sull’aeroporto di Firenze confermano una volta di più l’unità del centrodestra a favore dello sviluppo dello scalo del capoluogo toscano all’interno di un sistema regionale che nulla toglie a Pisa, anzi. Semmai Rossi faccia pace coi suoi atti di governo e smetta di fingersi paladino di una partita che ha voluto rischiare di perdere lui stesso quando con la sua maggioranza si rifiutò, nel 2014, di accogliere l’emendamento con cui Forza Italia avrebbe voluto inserire nel Pit la prescrizione della nuova pista per Peretola a 2.400 metri.

E’ per colpa di quel diniego di Rossi e compagni se oggi ancora c’è chi può pensare di rimettere in discussione il progetto». A parlare così sono il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (FI), e il capogruppo di Forza Italia all'Assemblea toscana, Maurizio Marchetti, commentando l’intervista rilasciata oggi a Ladyradio dal leader della Lega Matteo Salvini e la conseguente reazione di plauso di Enrico Rossi. «Noi di Forza Italia insieme a tutto il centrodestra siamo stati sempre soli, e anche isolati da Rossi e dalla sua maggioranza, a sostenere l’esigenza per la Toscana tutta di mobilità maggiore e migliore per il rilancio di economie e sviluppo.

Il governo regionale e i sindaci di sinistra hanno sempre tirato il freno. Se Rossi nel frattempo ha cambiato idea traduca le sue frasi di giubilo in atti concreti anziché in lanci d’agenzia a furor di popolo. Solo così, non con le parole, sarà credibile».

“Il ministro Salvini che promette a Firenze la nuova pista dell'aeroporto e 250 agenti in più è una splendida notizia, ma se non riuscirà a mantenere questi impegni farà bene a non presentarsi neppure alle prossime elezioni” così il deputato fiorentino Gabriele Toccafondi sulle dichiarazione di Salvini a LadyRadio “Faremo presto a vedere se dalle parole il Governo passerà ai fatti- spiega Toccafondi -. Il 29 gennaio alla Conferenza dei Servizi al Ministero delle infrastrutture, se Salvini ha ragione, potremmo prevedere l'avvio dei lavori della nuova pista e chiudere l'attuale”.

“Tra pochi giorni poi – specifica il deputato fiorentino - potremmo invece verificare se nella legge di bilancio ci saranno le risorse per assumere nuovi agenti dato che fino ad ora le risorse bastano per assumere nel 2019 circa 1.000 agenti ma in tutta Italia e non penso che siano inviati tutti a Firenze”. “Noi fiorentini siamo fiduciosi, molto fiduciosi, delle parole pronunciate dal vicepremier Salvini. E non ci interessa molto sapere come farà a far digerire queste novità ai 5 Stelle.

L'importante per noi è che le legittime aspettative di Firenze e della Toscana, a cominciare dalla nuova pista al Vespucci, siano soddisfatte” conclude Toccafondi.

"Il vento del cambiamento del governo giallo verde soffia dove decide Salvini; ormai è una prassi consolidata -commenta il segretario metropolitano di Sinistra italiana, Ivan Moscardi.- Che si tratti dell’abolizione della legge Fornero diventata quota 100, poi 30% e che alla fine sarà solo un aggiustamento. Perché stare dalla parte di chi lavora lo si fa a parole, ma poi le scelte reali vanno in direzione contraria e aiutano i padroni, il potere vero, quello economico e finanziario. In continuità con le politiche di Renzi e Nardella che di sinistra non hanno nulla".

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