RSA: quanti anziani sono morti?

E come risolvere le problematiche più urgenti? La Lega chiede un intervento a Gambassi Terme. L'associazione ADINA scrive al Presidente della Regione e all'Assessore alla Sanità. Donzelli Fdi: "Rossi chiede censura Tg2: arrogante e ignobile"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 aprile 2020 09:12
RSA: quanti anziani sono morti?

La disfatta delle RSA anima il dibattito e la riflessione di questi giorni: un decesso su cinque avviene infatti in queste strutture. La gravità della tragedia coronavirus che sta avvenendo in molte regioni è sotto gli occhi di tutti. In Toscana ben quattro procure della Repubblica stanno indagando sui fatti accaduti. Ma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha inviato ai vertici della Rai una lettera di protesta in relazione ai servizi mandati in onda dal Tg2 sulle morti degli anziani nelle Rsa toscane.

“E’ inaccettabile e un’intollerabile limitazione del diritto di informazione e del dovere di cronaca. Ancora una volta la sinistra conferma di avere una visione della libertà a senso unico. Quando è il Centrodestra al governo allora ogni inchiesta è legittima e va tutelata come diritto all’informazione, invece se è il Centrosinistra al potere va in onda la tv di regime per raccontare soltanto quello che fa comodo. Quindi, piena solidarietà al direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, e ai suoi bravissimi giornalisti che ancora una volta hanno dimostrato cosa significa fare giornalismo. Con la schiena dritta”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Achille Totaro.

"La Toscana è una delle regioni in assoluto dove sono morti più anziani in Rsa con Covid-19 -afferma il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli- Se una certa stampa non ne parla non significa certo che giornalisti liberi, attenti e professionali non debbano o possano farlo. Il Tg2, come molti altre testate radio-tv, della carta stampata, delle agenzie e del web, hanno riportato i casi nelle varie regioni: un diritto di cronaca sacrosanto che nessuno deve permettersi di mettere in discussione. La missiva di Rossi all'Ad della Rai Salini è la classica modalità di chi sa di poter usare la prepotenza contro la libertà di espressione a cui evidentemente si è poco abituati. Rossi pensi ad amministrare bene - conclude Donzelli - Fratelli d'Italia si batterà sempre a difesa della libertà di stampa e di espressione".

I fatti rimangono, quasi ovunque sul territorio. Solo per fare un esempio, sulla situazione della RSA 'Gino Incontri' di Gambassi Terme, dove si conta il terzo morto tra gli ospiti, intervengono il Capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Marco Manuelli ed il Consigliere Nazionale ANCI, Marco Cordone, che annunciano un esposto la Procura della Repubblica di Firenze.

Il Presidente Rossi dice “Dovremo rivedere il sistema di accreditamento e il modello gestionale” intervistato dalla Nazione. E l'Assessore regionale Stefania Saccardi ha dato compito di creare un team ad hoc. Sarà formato da un geriatra di chiara fama, rappresentanze degli infermieri, dei gestori delle RSA e dei sindacati.La composizione di questo team sarà sottoposta alla valutazione del Consiglio regionale?

Secondo l'Associazione ADINA sarebbe utile che un geriatra fosse presente nelle RSA almeno ogni tanto, mentre neppure la presenza di un medico di medicina generale è sino prevista all'interno delle RSA: "Non contestiamo la presenza del rappresentante degli infermieri, sebbene riterremmo altrettanto utile la presenza degli infermieri in RSA su tutte le 24 ore e non solo di giorno ed in numero adeguato alle patologie degli anziani, sempre più avanti negli anni e sempre più malati e bisognosi di assistenza.

Non contestiamo la presenza dei gestori, sebbene sarebbe più opportuno che la loro partecipazione avvenisse in un momento successivo perché le necessità organizzative ed economiche di gestione non dovrebbero far parte del modello, ma confrontarvisi nella fase della convenzione. Non contestiamo infine la presenza dei sindacati, ma vorremmo che vi fossero presenti non in quanto organismi nazionali firmatari, ma come rappresentanti dei lavoratori presenti anche meno qualificati come OSS e addetti alle pulizie, comprendendo in sostanza sindacati che rappresentino lavoratori in forza alle varie RSA".

L'associazione delle famiglie delle persone non autosufficienti contesta però la mancanza di rappresentanti degli ospiti ricoverati e delle loro famiglie: "E' fin troppo semplice ricordare che da oltre un mese e mezzo nessun familiare è entrato dentro una RSA, come prudentemente previsto dalle norme anti Covid, ma è legittimo chiedersi se qualche familiare non avrebbe potuto sollevare il problema della sicurezza dentro la struttura se avesse potuto vedere quello che succedeva. Forse non sarebbe servito, come non è servito l'appello che abbiamo rivolto il 22 marzo al Presidente Rossi, all'Assessore Saccardi e ai Direttori delle 3 ASL della Toscana, né il sollecito in data 28 marzo sulla tipologia delle mascherine, che alleghiamo.

Non è servito neppure rivolgerci ai Consiglieri Comunali per sollecitare risposte alle domande che la nostra Associazione riceve dai familiari, infatti, tranne un comunicato stampa, nessun Consigliere ha ritenuto di dire qualcosa di certo per dare tranquillità alle famiglie. Quindi crediamo che un team ad hoc che abbia il compito di studiare un nuovo modello gestionale debba avere anche una rappresentanza degli ospiti e delle loro famiglie. Vale la pena ricordare che anni fa in molte RSA era presente il Comitato dei familiari, come previsto dalla convenzione; questi organismi sono stati progressivamente lasciati morire, non senza intralci nel loro percorso, vissuti come spazi antagonisti piuttosto che di collaborazione e critica costruttiva nell'interesse degli ospiti e del servizio.

Se fossero stati presenti e funzionanti, forse avrebbero potuto essere utili in questa drammatica circostanza".

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