Rocambolesco inseguimento tra Pontassieve e Firenze

​Terminato con l’arresto del fuggitivo per furto aggravato di due veicoli, danneggiamento e resistenza a Pubblico Ufficiale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 luglio 2014 14:42
Rocambolesco inseguimento tra Pontassieve e Firenze

 L’uomo si era allontanato da una Comunità di recupero per tossicodipendenti, sita nel territorio della provincia di Forlì Cesena, ove si trovava in regime di affidamento in prova per pregressa condanna per rapina. Durante la notte è giunta una richiesta di intervento ai Carabinieri della Centrale Operativa: un cittadino ha segnalato che aveva subito il furto del suo furgone.  Una pattuglia riusciva a localizzare il mezzo nel Comune di San Godenzo che procedeva in direzione Pontassieve, mentre l’altra predisponeva un posto di blocco con l’intento di intercettare e fermare la corsa del veicolo.

Il conducente guidava il furgone a velocità sostenuta, forzava il posto di blocco e continuava la sua folle fuga in direzione Firenze. I militari iniziavano l’inseguimento che si concludeva, dopo circa 15 km, quando, il furgone, urtando violentemente uno dei mezzi dell’Arma, provocava lo sbandamento ed il ribaltamento di entrambi i veicoli. Nonostante la forte collisione, il fuggitivo invano cercava di fuggire per i campi. Da una ricostruzione dei fatti, il 44enne ferrarese, rubava un veicolo dalla Comunità di recupero e si allontanava.

Giunto nel Comune di San Godenzo andava ad urtare contro un guard rail, rendendo l’auto rubata inservibile per i danni riportati. A quel punto a piedi raggiungeva una vicina abitazione, ove, dopo aver forato gli pneumatici di un’autovettura, rubava il furgone in questione. Da qui ha iniziato la sua folle corsa/fuga per le vie di San Godenzo fino ad arrivare presso la località di Rosano (Pontassieve) ove terminava, grazie all’intervento dei Carabinieri. 

I militari, pur di fermare l’uomo che guidava a gran velocità, effettuando continue manovre in contromano, anche in curve senza visibilità, con asfalto bagnato dalla pioggia che continuava a cadere, riuscivano a bloccarlo mettendo seriamente a rischio la loro incolumità al fine di tutelare gli altri utenti della strada dalle gravi conseguenze che il grosso veicolo avrebbe potuto procurare.

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