Rifiuti, a pochi passi dal degrado: realtà virtuale e città reale

Un esperimento social-e

Antonio
Antonio Lenoci
10 dicembre 2018 15:53
Rifiuti, a pochi passi dal degrado: realtà virtuale e città reale

L'immagine di cassonetti stracolmi di rifiuti ha un forte potere comunicativo, in ogni città e contesto urbano. Poteva essere una foto notizia, quasi senza didascalia avrebbe prodotto numerose reazioni: dal semplice like alla condivisione al commento accompagnato da un emoji caratterizzante il singolo stato d'animo. L'avremmo probabilmente trovata dopo pochi istanti all'interno di una cloud di keywords o nuvola di parole chiave quali #degrado #abbandono #rifiutiNon è detto che questo non avvenga.

Non possiamo sapere quale effetto avrà la pubblicazione di questa notizia, quanti osserveranno la foto e su quale particolare si soffermeranno, quanti leggeranno solo il titolo e quanti vorranno invece condividere con noi la loro riflessione al termine della lettura. Ma a noi interessano le reazioni reali. Cosa è accaduto stamani davanti a questa scena? Che la piccola discarica è stata alimentata, nonostante a soli 10 metri vi fossero numerosi cassonetti praticamente vuoti.  Anziché porsi la domanda se non vi fossero altri cassonetti in zona ed escogitare così una soluzione alternativa, facendo della raccolta differenziata una necessità logistica ancor prima che ambientale, molti hanno preferito lamentarsi ma abbandonare ugualmente il proprio sacchetto nel mucchio.La massa critica.

In una scena di realtà aumentata, in pochi istanti avremmo potuto osservare dall'alto il cittadino scontrarsi con il disservizio pubblico, trovare conferma di un sentimento popolare e decidere di partecipare, seppur indignato, a sottolineare il caos.Qualcuno potrebbe aver fotografato. Qualcuno potrebbe aver condiviso. Qualcuno ha fotografato e sta condividendo una riflessione. Noi. Nelle ultime settimane Firenze ha registrato un picco di parole chiave legate al tema dei rifiuti: c'è stato un passaggio importante nell'annosa discussione relativa all'incenerimento dei rifiuti o termovalorizzazione degli scarti che ha portato ad una rivalutazione degli impianti per settore come ad esempio l'organico.

C'è stato poi un aumento dei controlli sulle discariche abusive e si è tornati a parlare di angoli urbanisticamente predisposti alla raccolta dei rifiuti. In taluni casi luoghi inspiegabilmente prediletti, in altri contesti comprensibili poiché appartati. Qui, e non solo, sono arrivate le telecamere nascoste che hanno consentito di rintracciare gli autori di numerosi abbandoni.Su Nove da Firenze ne abbiamo parlato, suscitando tra i commenti alla Pagina Facebook dita puntate su operatori edili irregolari che smaltiscono bagni interi ai cassonetti.

Ma di raccolta dei rifiuti hanno parlato anche cooperative di servizi ed aziende municipalizzate, presentando diverse iniziative rivolte ad aumentare la conoscenza delle materie prime e trasmettere le corrette modalità di conferimento per uno smaltimento dei rifiuti sostenibile. Se davanti a questa immagine, a questa piccola discarica impattante ma semplicemente scenografica, dovessimo operare un confronto per comprendere quanta incidenza abbiano sulla popolazione temi quali la raccolta differenziata e le buone pratiche di vivibilità urbana otterremmo un risultato inaspettato: il senso pratico supererebbe le buone pratiche, fagocitando il sistema.

La città reale potrebbe essere più vivibile di quella virtuale. 

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