Ricorre contro la multa, prima perde, poi vince, ma alla fine spende di più

Un cittadino vince il ricorso dopo una corsa a ostacoli negli uffici della pubblica amministrazione, ma paga più del dovuto

Antonio
Antonio Lenoci
24 marzo 2014 09:00
Ricorre contro la multa, prima perde, poi vince, ma alla fine spende di più

"Ho aspettato qualche giorno e soprattutto che fosse finita la mia avventura con la burocrazia e l’ignoranza che si annida nella pubblica amministrazione prima di scrivere al Prefetto" così scrive il cittadino che si rivolge al Prefetto al fine di capire se qualcuno prenderà provvedimenti contro i funzionari che hanno rallentato un iter già messo in ginocchio dalla burocrazia."Ho speso 50 euro tra marche da bollo e  fotocopie, giorni di permessi dal lavoro e cedimento di nervi per farmi annullare una multa di 39 euro.

Il tutto per una serie di errori causati dagli uffici. Tutto parte da un ricorso contro un verbale dei VV.UU. di Campi Bisenzio per mancata esposizione del tagliando di accesso alla zona pedonale dove sono residente. Il ricorso viene inizialmente rigettato.Nel rigetto è stato commesso l'errore di prendere il permesso di accesso in zona pedonale per un permesso invalidi.La pratica sparisce per un errore ortografico. Non vanno meglio le cose con la e-mail, dove per un funzionario la parola toscana diventa “toscaba” e la missiva non arriva a destinazione.

"Non andando a buon fine la mail - si domanda il cittadino - il sistema avrà inviato la comunicazione “indirizzo errato” e nulla è stato fatto?". Nel silenzio, non di assenso in questo caso, il cittadino ha perso altro tempo rischiando di perdere la possibilità di ricorrere nuovamente. Il ricorso viene accolto.La Municipale però non riceve notifica del ricorso al Giudice di Pace e della relativa sentenza, e prosegue l’iter chiedendo il pagamento della multa più le more e le spese.

"Per richiedere l'annullamento dell'ingiunzione  - prosegue il cittadino - avrei dovuto, entro il termine previsto dei 30 giorni, presentare un altro ricorso al Giudice di Pace pagando altre 50 euro, con altri giorni di permesso, fotocopie etc, per una multa che una sentenza del Giudice di Pace di Firenze aveva già annullato"."Il Giudice di Pace, nella fase dibattimentale - racconta il protagonista della storia di quotidiana follia - si è dichiarato esterrefatto degli errori e ha fatto una filippica e una serie di rimproveri al funzionario della Prefettura presente alla discussione, il quale non ha aperto bocca.

La sua è stata solo una presenza retribuita"."Spero che a nessun altro capiti la stessa disavventura, così ho chiesto al Prefetto se e quali provvedimenti intende prendere nei confronti del o dei dipendenti interessati" conclude. Ritrovarsi a pagare più del dovuto è un rischio che un cittadino non si è mai potuto permettere ed ancor meno oggi. Pagare più della sanzione per farsi annullare la sanzione stessa è un procedimento iniquo e vergognoso indegno di un Paese civile. Su questo punta la Pubblica Amministrazione, un vero e proprio deterrente che riduca i ricorsi ed alleggerisca il lavoro degli uffici? 

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