Renzi torna a Firenze: due fotografie dall'album Amarcord

Polemiche con Rossi e rilancio di Peretola in salsa rottamatoria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2020 14:53
Renzi torna a Firenze: due fotografie dall'album Amarcord

Matteo Renzi, il senatore e fondatore di Italia Viva torna a Firenze, in Consiglio regionale, ed è subito amarcord, soprattutto per un’intellighenzia orfana di quei bei momenti in cui la visita di un emiro o la ricerca della Battaglia di Anghiari la faceva sentire al centro del mondo. Due le fotografie in bianco e nero rimesse a lucido per l’occasione: 1) L’Aeroporto di Peretola. Ebbene sì. Renzi chiede un “commissario” o “figura commissariale” che si assuma la responsabilità per il futuro infrastrutturale della Toscana. E fa il paragone col ponte Morandi a Genova e Expo a Milano. Bolla le conseguenze delle sentenze di Tar e Consiglio di Stato come questioni politiche. E ricorda di quando nel 2009, commissionò un sondaggio, che dava secondo i fiorentina la prima priorità era la pista parallela. E quindi, 11 anni dopo, questo dovrebbe essere un argomento in grado di portare voti a Italia Viva.

2) Immancabile, un evergreen: il botta e risposta a distanza con Enrico Rossi (prima ristampa, 2009). Renzi lo punzecchia sugli attacchi a Burioni, che chiede la quarantena obbligatoria per chi viene dalla Cina: “penso che tutte le cittadine e i cittadini d’Italia seguano ciò che dice Burioni, e non ciò che dice Rossi”. E Rossi puntualizza poco dopo: “”Renzi ha fatto il bilancio della mia legislatura e distribuisce pagelle. I suoi bilanci sono più difficili da farsi perché si sono si tutti chiusi anticipatamente”.

E poi tira fuori due fototessera dal taschino. Quanto alla possibilità di essere lui il capolista di Italia Viva alle Regionali, Renzi risponde: “spero che non ce ne sia bisogno”, glissando la domanda e lasciandosi la porta aperta al tempo stesso. E sulle differenze di programma tra i sostenitori di Giani, si gioca un buon vecchio: "la sinistra ha un problema coi nomi, se la prende col Matteo sbagliato". 

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