Reddito di cittadinanza: la sua fine si scarica sui Comuni

Giani e Spinelli: "Condividiamo la preoccupazione degli assistenti sociali"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 agosto 2023 21:40
Reddito di cittadinanza: la sua fine si scarica sui Comuni

“Condividiamo la preoccupazione ed i timori espressi dalla Presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali della Toscana riguardo alle possibili conseguenze dell’improvvisa e repentina sospensione del reddito di cittadinanza per molti dei suoi destinatari”, a dirlo il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessora regionale al sociale Serena Spinelli.

“Un’iniziativa di questo tipo – prosegue Giani – in un momento estremamente delicato dal punto di vista economico e sociale, può generare non solo evidenti ed importanti criticità, ma anche episodi di violenza contro gli operatori e le figure di supporto più vicine ai cittadini. E’ un rischio concreto e deve essere arginato”.

“La forte pressione sui Servizi sociali territoriali che si è verificata immediatamente dopo il sms che ha annunciato la revisione dei criteri di assegnazione del reddito – continua il presidente - doveva essere prevista e gestita. In questo modo gli assistenti sociali si sono trovati esposti a aggressioni verbali o fisiche da parte di persone esasperate. Chiedo al Governo di rivedere le proprie decisioni, i tempi e le modalità alla luce anche di tutto questo; di valutare almeno una gradualità nella revisione del reddito, oltre ad un potenziamento dei servizi territoriali, per accompagnare i cittadini che non beneficeranno più del reddito di cittadinanza in un reale inserimento nel mondo del lavoro.

Ricordiamo che stiamo parlando di persone, spesso con situazioni di vita critiche, per lo più sconosciute ai servizi sociali perché prese in carico da Anpal o dai centri per l’impiego, che per poter mantenere il Reddito di cittadinanza dovrebbero attivare il Supporto per la formazione e il lavoro pressi i servizi sociali in tempi strettissimi. Persone, appunto, non numeri o questionari, per cui la loro sorte non può esser decisa a tavolino senza valutare correttamente la complessità della situazione.

Invito davvero il Governo a rivedere le proprie posizioni”.

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Prosegue l’assessora regionale al sociale Serena Spinelli: “Raccolgo con convinzione l’invito della Terza Commissione del Consiglio regionale ad attivarci per monitorare gli effetti della scellerata scelta del Governo Meloni di abolire il reddito di cittadinanza. A questo si aggiunga l’inaccettabile modalità con cui le famiglie hanno saputo che non avrebbero ricevuto più il sostegno a reddito: un sms che giustamente ha gettato i beneficiari nel panico e li ha costretti a rivolgersi ai servizi sociali dei Comuni, travolti dalle richieste”.

“Avevamo già votato contro il decreto in Conferenza Stato Regioni – precisa Spinelli - e avevamo presentato degli emendamenti proprio per chiedere il rinvio dei termini, al fine di garantire concretamente la presa in carico sociale”.“Promuoverò quanto prima un incontro tra la Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali e le direttrici dei servizi sociali delle tre ASL - conclude l'assessora - per avviare un monitoraggio sull’impoverimento delle famiglie e sulle condizioni di lavoro delle assistenti sociali, professione nevralgica del nostro sistema, ma che per operare in modo efficace ha necessità di strumenti e risorse adeguati, non certo di essere esposto a fronteggiare la tensione sociale fomentata dal governo”.

"Come si fa a lasciare nel panico le persone, su questioni economiche e materiali? Il reddito di cittadinanza poteva essere modificato. Anche perché anche le destre riconoscono la necessità di interventi sostitutivi almeno per alcune fasce di popolazione -dichiarano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu -di Sinistra Progetto Comune e Roberto De Blasi del Movimento 5 Stelle- La scelta di agire con le modalità attuali è un'offesa nei confronti della dignità delle persone. Le si porta ad assediare i servizi sociali dei diversi comuni, per dimostrare di essere in una condizione di bisogno, in modo disperato.

Si crea tensione, alimentando la guerra tra poveri. Gli istituti che registrano sondaggi chiariscono il punto. Chi a fatica arriva a fine mese con lavoro povero e salari da fame, prova rabbia o invidia verso chi percepiva il reddito di cittadinanza. Questo perché c'è chi preferisce alimentare e costruire le guerre tra persone in difficoltà sociale, invece di procedere verso la strada della giustizia sociale.

In Palazzo Vecchio abbiamo presentato più atti su queste vicende. Sappiamo come anche il territorio toscano sia attraversato da un forte allarme e per questo esprimiamo la nostra solidarietà a chi viene colpito da una destra pericolosa. Depositeremo un'interrogazione per capire se gli enti locali del territorio si stanno organizzando per far fronte a questo aumento di pressione sociale. Almeno le destre locali chiederanno scusa?".

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