Economia Toscana, per il 2024 si stima un Pil stazionario

Focus presentato nei giorni scorsi da Cgil e Ires

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 dicembre 2023 17:40
Economia Toscana,  per il 2024 si stima un Pil stazionario

L’Italia arranca, la Toscana le va dietro. E’ il quadro che emerge dal focus Ires sull’economia sul 2023 presentato nei giorni scorsi a Firenze presso la sede di Cgil Toscana, alla presenza di Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana), Gianfranco Francese (presidente Ires Toscana) e i ricercatori Roberto Errico e Demetrio Bova.

Per il 2024, si stima un Pil stazionario (l’impatto dell’alluvione di inizio novembre sarà almeno dello 0,6% tra 2023 e 2024), una crescita moderata ma diseguale sull’1% e i salari reali che continueranno ad essere erosi da una inflazione in ribasso ma comunque elevata. La manifattura vede un rallentamento del valore aggiunto, la Cassa integrazione è relativamente su livelli bassi ma si accentuano le differenze tra chi sta meglio (le imprese di grandi dimensioni) e peggio (le piccole, che subiscono i danni dell’aumento dei costi, anche nella moda).

Le esportazioni toscane si mantengono con il segno positivo ma in calo rispetto alle importazioni che crescono, determinando un saldo peggiore rispetto agli anni precedenti. La manovra del Governo, tra mancato riconoscimento dell'inflazione sul fondo sanitario e trasferimenti agli enti locali previsti in diminuzione, non aiuta la difficile ripresa della Toscana, alle prese con le conseguenze drammatiche dell'alluvione di inizio novembre. Stessa musica sul Pnrr, con un taglio sulle risorse di 625 milioni di euro (colpiti progetti su ambiente, ciclovie, periferie e dissesto idrogeologico).

A proposito delle recenti alluvioni, che hanno colpito, è presto per una stima dei danni complessiva, che comunque dovrebbe sfondare il muro del miliardo di euro. I distretti industriali del tessile di Campi Bisenzio e Prato risultano particolarmente colpiti. Danni anche nel distretto del cuoio di Santa Croce / Ponte a Egola e nelle aree industriali della zona di Pontedera. In termini di PIL regionale, l’impatto 2023, non incorporato ancora nelle nostre previsioni, si aggira intorno al -0,2%.

Il vero problema riguarda però la fase di ricostruzione. In assenza di interventi veloci, diretti ed efficaci, nel 2024 l’impatto negativo sul Pil regionale non sarà inferiore ad un altro 0,4%.

Capitolo mercato del lavoro: nel confronto 2019-2023, il tasso di occupazione sale dello 0,8%, assorbendo una forza lavoro che cresce dell’1,8% ma con un aumento della precarizzazione (crescono del 25% gli stagionali e del 7% gli autonomi, mentre i dipendenti scendono del 6%). Cresce il gap occupazionale di genere, dell’1%: la crescita dell’occupazione femminile è sostanzialmente ferma, anche se il dato si diversifica a seconda della provincia (a Massa Carrara -7,4%, a Grosseto -4%, a Livorno +3,9%). Il focus di Ires approfondisce la situazione sull’andamento economico anche provincia per provincia: a Firenze e l’area vasta centrale tengono i servizi, ci sarà da vedere in concreto l’impatto dell’alluvione sull’industria nei prossimi mesi. Costa e sud restano maggiormente in sofferenza, si registra qualche timido segale di ripresa a Livorno dopo tanti anni negativi.

LE DICHIARAZIONI

Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana): “Al di là delle narrazioni ottimistiche del Governo, i dati economici confermano le nostre preoccupazioni e le ragioni della mobilitazione che abbiamo messo in campo in queste settimane, con scioperi e manifestazioni per rivendicare più giustizia sociale e più investimenti, contro una Manovra che non risolve i problemi. C'è rabbia e preoccupazione nel Paese, così l’Italia va a sbattere: vanno messe tasse sugli extraprofitti, vanno rinnovati i contratti nazionali di lavoro, va fatta una riforma fiscale più equa. Se il Governo continuerà a non ascoltarci e a non dare risposte, e a proseguire con politiche classiste, ci rivedrà di nuovo nelle piazze a lottare”.

Gianfranco Francese (presidente Ires Toscana): “Il quadro macroeconomico mostra i segni di un ulteriore rallentamento nel 2023 rispetto alla dinamica dell’economia regionale del 2022. L’impennata dei prezzi al consumo, le speculazioni sulle bollette energetiche, le tensioni belliche internazionali, le politiche della Banca Centrale Europea hanno causato una gelata sui consumi. In Toscana le ombre prevalgono nettamente sulle luci. Cominciare a dirlo chiaramente è il presupposto indispensabile per cominciare a cambiare lo stato di cose presenti”.

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